ESCLUSIVA SN - Primavera, Cioce: "Non mi aspettavo questa grande stagione, sabato gara fondamentale. Sento la responsabilità di capitano"

11.05.2017 14:13 di  Lidia Vivaldi   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Primavera, Cioce: "Non mi aspettavo questa grande stagione, sabato gara fondamentale. Sento la responsabilità di capitano"
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Al termine di una stagione da protagonisti, i giovani blucerchiati della Primavera di Francesco Pedone sono chiamati, sabato, alla sfida più difficile. Dopo un lungo dualismo con la Fiorentina, attualmente appaiata alla Samp al secondo posto del girone A, l'ultima giornata della regular season, che i blucerchiati disputeranno in trasferta a Latina, deciderà quale delle due compagini potrà accedere direttamente alle finali.

In vista di questa gara decisiva, e per fare un bilancio del campionato, Sampdorianews.net ha intervistato in esclusiva il centrocampista Jacopo Cioce, capitano della Primavera doriana.

Le tue origini e il settore giovanile dove sei cresciuto: "Sono nato a Genova, vivo nel quartiere di Castelletto e i primi calci al pallone li ho dati nel Castelletto Solferino, intorno ai quattro anni. Poi ad otto, quando è stata costituita la leva '98 nelle giovanili blucerchiate, sono passato alla Sampdoria, lì ho fatto tutta la trafila, ad eccezione di un anno in prestito al Bogliasco nell'anno in cui alla Samp non è stata formata la leva degli Allievi Regionali fascia B. Sono arrivato fino alla Primavera e vesto la maglia blucerchiata da 10 anni precisi."

La tua posizione in campo: che tipo di giocatore sei e qual è il tuo modulo ideale? "Fin da piccolo, indipendentemente dal numero di giocatori in formazione, ho sempre giocato in mezzo, da centrocampista, e quasi sempre da vertice basso nel centrocampo a tre. Quest'anno abbiamo cambiato spesso vari moduli, anche per necessità dettata da qualche infortunio o squalifica. In questo momento stiamo adottando il modulo a tre, dove io ricopro il ruolo di centrocampista basso, penso che sia il mio ruolo naturale, quello per cui sono tagliato."

Un giocatore in attività, anche nel panorama internazionale, a cui ti ispiri particolarmente? "Se devo nominare un calciatore in attività dico Verratti, che ha grandissime qualità e rispecchia anche alcune mie caratteristiche. Un mio punto di riferimento è sempre stato Xavi, che ora è andato a giocare in Qatar: ogni volta che lo vedevo in tv mi entusiasmava per la qualità dei passaggi, per la capacità di riuscire a capire prima degli altri cosa succedeva in campo. Leggere in anticipo le situazioni di gioco e capire cosa faranno gli avversari ed i compagni è quello che fa la differenza tra un giocatore normale e un fuoriclasse."

Sappiamo che sei un tifoso sampdoriano, quali sono stati i tuoi idoli in blucerchiato? "Sicuramente, parlando della storia recente ovvero quella che ho seguito più da vicino, Cassano è stato magnifico per quello che ha fatto nell'annata del quarto posto, in particolare ricordo la sua grande prestazione nella vittoria all'Olimpico contro la Roma. Mi piacevano anche Volpi e Flachi, un grande giocatore che ha catturato il cuore dei tifosi sampdoriani."

Da giovane tifoso frequentavi Marassi e la Sud? "Non ho mai avuto l'occasione di andare in Sud, ma sono stato spesso nei distinti e ho fatto anche il raccattapalle nelle gare della Samp, sia nell'anno della B che l'anno precedente. Andavo alle partite con il dirigente che attualmente è alla Primavera, ci portava spesso a Marassi insieme ai miei compagni."

Quindi hai da sempre un rapporto piuttosto stretto con l'ambiente Samp... "Decisamente sì, un aneddoto di questi giorni riguarda proprio quel dirigente: ieri avevo in programma una visita medica e lui, dopo avermi scritto vari messaggi per ricordarmi dell'appuntamento, mentre stavo andando alla visita mi ha telefonato per assicurarsi che non mi fossi dimenticato. Abbiamo scherzato sull'episodio, gli ho detto che è più assillante di mia madre e lui mi ha risposto che si ritiene un padre adottivo... C'è un rapporto di questo tipo, quasi familiare."

Parliamo del campionato attuale, a pochi giorni dall'ultima giornata, fondamentale per decidere il vostro futuro: ti aspettavi una stagione così? "Sarà una gara importantissima. Sicuramente all'inizio speravo in un campionato del genere, ma non posso dire che me lo aspettassi, perché avevamo cambiato tanto, con molti ragazzi del '99 al primo anno di Primavera. Dovevamo vedere che impatto avrebbero avuto con questo nuovo campionato, e devo dire che si è rivelato buonissimo. Penso che nemmeno la Società si aspettasse che potessimo fare così bene come abbiamo fatto. La partita di sabato sarà fondamentale per vedere se riusciremo a strappare un pass diretto per le final eight, ma anche se non dovessimo riuscirci non toglierebbe nulla al grande campionato che abbiamo fatto."

Come vi sta preparando a questa sfida mister Pedone? "Lui non si sofferma troppo su sfide particolari, perché in settimana prepara tutte le gare allo stesso modo -giustamente- per non mettere pressioni particolari sull'ambiente e sui giocatori. Inoltre quando si gioca con squadre più deboli, se la preparazione è sempre la stessa, non si perde concentrazione e non si sottovaluta l'avversario, cosa che può succedere in questi campionati."

Da capitano senti una maggiore responsabilità nei confronti dei tuoi compagni? "Certamente, perché ho alle spalle una tradizione importante di capitani della Primavera, penso a nomi come Krsticic. Ci sono stati grandi capitani, ed è una responsabilità che mi dà gioia e onore. Anche il fatto che sono sampdoriano, e che sono qui da tantissimo tempo e conosco bene l'ambiente, mi aiuta a far capire quello che vale questa partita in particolare, e in generale far parte della Sampdoria."

Molti ragazzi usciti dal vivaio sono attualmente in prestito in Lega Pro o in Serie B, ti senti pronto per compiere questo salto? "Io mi sento pronto al salto, ne parleremo con la Società per vedere se anche loro mi considerano pronto. Sarà penso un prestito come è successo con i miei compagni, con la speranza di tornare un giorno a giocare per la Sampdoria."

Sei in contatto con i tuoi ex compagni che stanno facendo esperienza nel professionismo? "Con alcuni sì, per esempio c'è Riccardo Massa, in prestito al Pontedera, che in questo periodo sta facendo terapie a Bogliasco per il recupero da un infortunio, con cui abbiamo parlato della Lega Pro e di cosa potrei trovarmi di fronte il prossimo anno."

Quando 'stacchi la spina' dal calcio cosa ti piace fare? Continui a frequentare i compagni di squadra anche lontano dal campo? "Questo gruppo è molto unito, anche fuori se organizziamo un aperitivo è un piacere vedersi. Stando qui a Genova io ho anche la mia compagnia di amici con cui esco da sempre, a differenza dei ragazzi che arrivano da fuori e vivono in convitto. E' un gruppo molto più unito di quello che potessi immaginare, con tanti stranieri e tante lingue diverse, ma vedo che tutti parlano con tutti, e siamo tutti amici. Ognuno ha voglia di fare la propria parte, non ci sono mai malumori, nemmeno tra coloro che giocano poco e per cui la mancanza del campo può essere frustrante".

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