I bivi della vita. Auguri a Davide Possanzini
Una cinquantina di presenze concentrate tra 2000 e 2002, impreziosite da 6 marcature. Davide Possanzini, ex blucerchiato protagonista del numero di oggi de I colori dei nostri campioni, ha vestito la maglia della Sampdoria nei duri anni di cadetteria immediatamente antecedenti all'acquisto della società da parte di Riccardo Garrone.
L'attaccante, nato a Loreto il 9 febbraio 1976, esordisce nella Recanatese nei primi anni '90, per poi accasarsi a Torino, dove viene aggregato alla formazione Primavera, con cui trionfa al Torneo di Viareggio. Le esperienze a Lecco e Varese precedono il buon biennio trascorso tra le fila della Reggina, in cui realizzerà 13 reti in 73 gettoni, conquistando la promozione in serie A segnando diversi goal decisivi nel tandem d'attacco con Fabio Artico.
La Samp lo preleva dalla squadra amaranto nel gennaio 2001, nell'ambito dell'operazione che porta Davide Dionigi in riva allo stretto. L'attaccante vive così l'annata in cui la Samp si classifica quinta con Cagni e il campionato seguente da brividi, in piena crisi societaria, con la squadra che riesce a salvarsi dalla serie C in seguito all'avvicendamento Cagni-Bellotto in panchina.
Al termine dell'avventura blucerchiata, Possanzini prosegue la carriera in prestito a Catania in un periodo turbolento per il club etneo. In cerca dell'occasione giusta per rilanciarsi, trova spazio nell'Albinoleffe di Gustinetti, in cui disputa una buona prima parte di stagione che gli vale la chiamata del Palermo a gennaio. Archiviata l'esperienza rosanero, interrotta da un infortunio al menisco, trova finalmente la propria dimensione nel Brescia, di cui vestirà la maglia sino al 2011, guadagnandosi la fascia di capitano.
Svincolatosi dalle Rondinelle, tenta l'avventura elvetica con la casacca del Lugano, ma decide di rescindere il contratto poche settimane dopo la firma. L'ultima tappa della carriera di Possanzini è con la Cremonese, che lo tessera nel gennaio 2012. Sembra che la sua carriera possa chiudersi felicemente ancora con qualche stagione di militanza in grigiorosso, ma purtroppo la vita lo pone davanti ad una strada senza sbocco: le visite mediche evidenziano, infatti, una fibrillazione atriale, ossia una patologia cardiaca che non gli permette di avere l'idoneità per continuare a giocare.
Possanzini si è così ritirato dal mondo del calcio lo scorso luglio, dichiarando di aver immaginato diversamente il momento dell'addio, ma "la salute viene prima di tutto". All'ex attaccante blucerchiato, con le cui sagge parole non potremmo essere più d'accordo, va un grande in bocca al lupo nel giorno del suo trentasettesimo compleanno, festeggiato con la consapevolezza di avere vissuto un ventennio di calcio giocato con passione e professionalità.
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