Gli inizi di un ciclo vincente. Auguri ad Alessandro Renica

15.09.2011 08:00 di  Serena Timossi   vedi letture
Gli inizi di un ciclo vincente. Auguri ad Alessandro Renica
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© foto di Giulia Prosperi

Il compleanno di oggi ci riconduce agli albori della Samp di Paolo Mantovani, poco prima che diventasse Regina sotto i riflettori dal recente passato glorioso e dai prestigiosi trofei in bacheca. A spegnere le candeline è Alessandro Renica, difensore che in blucerchiato visse tre stagioni, tra l'82 e l'85, per poi approdare nel vincente Napoli di Maradona.

Nato ad Anneville, in Francia, ma veronese d'adozione, Renica arriva a Genova a 18 anni, compiendo il salto dalla C alla A, serie appena conquistata dai blucerchiati. Il suo curriculum è ancora scarno (16 presenze in prima squadra con il Lanerossi Vicenza, dopo aver compiuto tutta la trafila delle giovanili con la stessa casacca), ma in quegli anni Paolo Mantovani adotta la strategia vincente d puntare su giovani di prospettiva e il ragazzo dimostra buone qualità impiegato come libero. Il sinistro potente, che in carriera gli frutterà 18 reti all'attivo, centra il bersaglio per la prima volta nella massima serie nell'1-1 con l'Hellas Verona.

Ulivieri, nella stagione '83-'84, lo schiera spesso nell'undici titolare e Renica colleziona prestazioni in crescita, anche se talvolta le libertà prese in fase di spinta fanno correre qualche brivido di troppo alla propria retroguardia. L'arrivo di Bersellini sulla panchina blucerchiata porta delle variazioni sul piano tattico, in quanto il Sergente di Ferro predilige il giovane Luca Pellegrini nel ruolo di libero, decidendo così di adattare Renica terzino. A fine stagione la Samp conquista la sua prima Coppa Italia, ma il difensore non si sente a proprio agio nella nuova posizione, che non ne valorizza le qualità, e decide così di trasferirsi a Napoli, con cui vincerà due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e una Coppa Uefa. Nella squadra partenopea Renica si mette in luce per la capacità di contribuire a sbloccare il risultato con le sue scorribande offensive, il colpo di testa e alcune reti decisive. L'unica "pecca" resta l'ingenuità in alcuni interventi irruenti che causano alcuni rigori evitabili, ma ciò non gli impedisce di diventare una delle colonne del Napoli.

Il difensore chiude la carriera nella sua città d'adozione, disputando due campionati con il Verona tra '91 e '93 e, qualche anno più tardi, dedicandosi all'attività di allenatore. Tra le sue esperienze più recenti figurano quelle sulle panchine di Vicenza e Chioggia Sottomarina, per poi approdare al Trissino, club militante nel campionato di Eccellenza.

Renica non ha scordato l'esperienza genovese, con cu la neopromossa Samp dai grandi sogni gli diede la possibilità di esordire in serie A appena maggiorenne e ricorda con affetto le qualità di Paolo Mantovani, esempio di umanità, generosità e signorilità d'altri tempi. Il passaggio dalla città della Lanterna alle pendici del Vesuvio non ha scalfito il buon ricordo della tifoseria blucerchiata che, come aveva dichiarato proprio attraverso nostre pagine, gli consentì di provare "qualcosa di importante".