Mango: “Sampdoria, l’assuefazione alla sconfitta è una tragedia. Bisogna inventarsi qualcosa di diverso”

Mango: “Sampdoria, l’assuefazione alla sconfitta è una tragedia. Bisogna inventarsi qualcosa di diverso”TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
Oggi alle 09:57News Doria
di Edoardo Tesei

Durante la puntata settimanale di Forever Samp su Telenord, è intervenuto Salvatore Mango. Il suo sguardo critico ha messo in evidenza i punti chiave del momento vissuto dalla Sampdoria.

"Dallo staff e dalla dirigenza a volte si vuole qualcosa di diverso. Io sono sincero: ho un carattere particolare, amo decidere. Chiedo sempre a tutti, parlo anche col preparatore dei portieri, ma alla fine decido io. Qualche volta mi è andata bene – ricordo a Vercelli, quando abbiamo vinto il campionato, ebbi qualche battibecco col direttore nelle ultime partite, ma poi avevo ragione. Quando invece ti gira male, ti mandano via, ma almeno vai via avendo deciso tu. Io mi auguro che questo ragazzo (riferito all’allenatore) non venga influenzato dalla società, perché altrimenti non vale la pena: fare l’allenatore è una cosa meravigliosa, ma se non decidi neanche chi deve giocare, è meglio fare un altro mestiere."

A questi livelli si prepara tutto: c’è il rigorista, chi tira le punizioni, chi batte i calci d’angolo. Non può esserci confusione. Il rigore lo può sbagliare chiunque, ma ci deve essere una gerarchia chiara, non “lo tiro io, lo tiri tu”. Mi è successo tante volte: magari segna lo stesso, ma se non era lui il designato, io mi arrabbiavo. Bisogna avere idee precise e stabilite prima. Quando le cose vanno male, non si può continuare a fare sempre le stesse cose. Ci deve essere una svolta: o scrolli qualche giocatore come faceva Mazzone, oppure crei un clima di goliardia, cambi completamente tutto e trasformi la squadra in una famiglia. Quando non c’è grande qualità, bisogna inventarsi qualcosa di diverso, dare motivazioni nuove. Io questa Sampdoria la vedo sempre uguale, senza una spinta diversa, e questo deve farlo l’allenatore."

In alcune società c’è equilibrio, e funziona. Quando manca equilibrio, regna la confusione e le cose vanno male ovunque. Il calcio è come la vita: senza organizzazione non si va avanti. Il direttore sportivo deve avere credibilità, riporta sampdorianews.net, entrare nello spogliatoio ed essere un riferimento. Se l’allenatore è giovane e non ha grande personalità, rischia di andare allo sbando. Se in più non ha supporto dalla società, diventa ancora più difficile."Io pensavo che contro il Monza fosse la partita della Sampdoria, e invece è stata una delusione. Ora si va a giocare a Bari: io ho visto Palermo–Bari, ed è stata una grande partita. La Samp deve mettersi in testa che, con questo organico, non è in grado di salvarsi se non cambia rotta immediatamente. Anche a gennaio, se arrivano 2–3 rinforzi, devi poi fare un girone di ritorno da playoff per recuperare. Per questo le antenne devono essere dritte, sennò non se ne esce. Ci sono tanti svincolati in giro, anche giocatori forti, ma vanno pagati. Per questo consiglio di cambiare qualcosa in tutto: dall’approccio agli allenamenti fino alle partite. Altrimenti si rischia l’assuefazione alla sconfitta. È una tragedia, perché quando ti abitui a perdere, non ne esci più."

Riguardo Cherubini e l'espulsione. "Un ragazzo che salta l’uomo uno contro uno ed è stato bravissimo a procurarsi il rigore. È un giocatore fumantino, ma con grande talento. Purtroppo è stato espulso, e la perdita più grossa per la Sampdoria è che non ci sarà la prossima partita: davvero un ragazzo buonissimo."