Dordoni: “Sampdoria, crescere molto mentalmente. Tenere Pafundi vicino all'area"

Dordoni: “Sampdoria, crescere molto mentalmente. Tenere Pafundi vicino all'area"
© foto di Sampdoria.it
Oggi alle 11:13News Doria
di Edoardo Tesei

Dopo la prima vittoria stagionale, il 4-1 sul Pescara di Vivarini, la Sampdoria ritrova un po’ di fiducia e speranza dopo settimane di tensione e contestazioni. Nel consueto appuntamento di “Forever Samp” su Telenord e riportato da Sampdorianews.net,, in onda ogni domenica alle 20.45, Enrico Dordoni ha commentato il momento blucerchiato, parlando del possibile ritorno di Roberto Mancini, dei giovani talenti e della crescita della squadra.

«Purtroppo mi commuovo ancora quando sento certe parole che vengono da persone che ho stimato, amato e continuo ad amare. Credo però che, per Mancini, in questo momento non ci siano ancora le condizioni per un suo ritorno in campo alla Sampdoria: sarebbe prematuro. La cosa dovrà maturare, perché certe decisioni devono avere un senso e un loro seguito, e ora non ci sono ancora i presupposti. Abbiamo però la fortuna che chi ci ama così tanto è anche un grande esperto di calcio, e soprattutto è convincente, perché è Mancini. Trasuda amore per la Samp ma riesce comunque a restare lucido nel valutare le cose, e questo non è da tutti. Spesso, riporta sampdorianews.net, la passione può confondere, ma lui no: è sempre sul pezzo, sempre concentrato. Spero che queste condizioni possano maturare il prima possibile, perché la situazione attuale sta diventando insostenibile. Ora non voglio scomodare paragoni con giocatori esagerati, sarebbero parole troppo grosse, ma questo ragazzo, Pafundi, è davvero bravissimo. E anche Cherubini non è da meno, perché fa bene entrambe le fasi: l’ho visto con l’Under 21, e quando punta l’uomo lo salta e va a proporre gioco. Non se ne vedono tanti così a vent’anni. Bisogna avere il coraggio di dare continuità a questi giovani, perché poi ti ripagano con i risultati. Sono d’accordo con Mango: non si può tenere Pafundi lontano dalla porta, altrimenti arriva stremato. Ha bisogno di supporti che lo tengano vicino all’area, dove può fare la differenza.

Bisogna tornare a riprodurre il calcio di strada, quello vero: fare le cose sui campi come si faceva una volta, dove si parlava di sabbia, di pietre, di gioco libero. Serve creare giocatori stimolando fantasia, furbizia, creatività. Anche il saper fingere una caduta, o inventare una giocata improvvisa, fa parte del bagaglio tecnico di un calciatore. Sono cose che oggi vanno recuperate. La Sampdoria è una squadra voluta da tutti, dalla piazza in primis, riporta Sampdorianews.net, ma serve inquadrarla: il gruppo è buono e può dare risultati, anche se c’è ancora tanto lavoro da fare. Il campionato di Serie B è questo: lo vince chi è più regolare, più ordinato. Bisogna andare in campo con la volontà di fare la partita, ma restando corti e attenti, perché dietro la Samp deve ancora crescere molto. Non tanto dal punto di vista tecnico, ma mentale: applicazione, concentrazione, non mollare mai. Serve continuità, anche dopo una partita buona, perché gli errori possono capitare, ma la testa non deve mai staccare. Ricordo anche Ermes Nadalin: aveva giocato nelle giovanili della Sampdoria, veniva dal Veneto e poi ha fatto una carriera diversa. Era un ragazzo serio, tutto d’un pezzo, un esempio della vecchia scuola. Capisco perché i tifosi dell’Entella abbiano voluto dedicargli la loro gradinata: era davvero una figura da ammirare".