IL SAMPDORIANO - Un po' di ossigeno ma restiamo calmi. Avanti in resilienza

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Oggi alle 09:19Primo Piano
di Diego Anelli

Bentornato "entusiasmo" e solo noi Sampdoriani sappiamo quanto ce ne sia bisogno, perchè il calcio è anche passione, gioia, condivisione, aggregazione. E non solo delusioni, amarezze, imprecazioni e sofferenza come avvenuto negli ultimi cinque anni. Il successo con il Pescara rappresenta in primis una boccata d'ossigeno, vincere uno scontro diretto per la salvezza era vitale. Essere andati sotto all'intervallo dopo non aver richiato nulla e sfiorato più volte il vantaggio aveva creato grosse preoccupazioni. Sembrava una partita stregata e quei segnali avevano assunto le sembianze di autentici allarmi.

Per la prima volta in stagione la squadra ha avuto una grossa reazione di carattere, compattezza, gioco e concretezza. Siamo riusciti a ribaltare il risultato quando il morale poteva ritrovarsi a terra e gli avversari si erano ritrovati la gara in discesa almeno sulla carta, con la possibilità di chiudersi e ripartire, cercando di sfruttare il nostro disagio. E invece non c'è stata partita, nella ripresa abbiamo dominato in lungo e in largo, strameritando il successo. Alcuni si sino chiesti "Come mai non si era visto nulla di questo nei match precedenti?" Andiamo con ordine. In primis il calcio è anche questione di equilibri, episodi, stati d'animo e valori, ogni gara è diversa dalle altre e pure gli avversari. 

Qui arriviamo alla seconda considerazione. Il Pescara, nonostante un paio di buoni risultati come il netto 4-0 rifilato all'Empoli, almeno sulla carta rientra tra le compagini con il maggior pericolo di retrocessione e tra i pochi casi di attacchi spuntati e privi di rinforzi di qualità, non arrivati nemmeno in extremis dopo una lunga serie di rifiuti. Quindi a questo giro dietro abbiamo corso pochi pericoli anche per la pochezza offensiva degli abruzzesi. Vedremo test più probanti. Qualcosa di meglio si è visto a centrocampo dove Bellemo prova a salire d'intensità anche nel spaccare legna ed Abildgaard si è rivelato un prezioso assist man con verticalizzazioni e precisi lanci lunghi contro il Pescara. Anche qua equilibrio e continuità, tra commenti da brocchi a fenomeni in mezzo c'è un oceano.

Certamente Massimo Coda, il quale ha retto fisicamente quasi la totalità del match e avrebbe bisogno di un'alternativa all'altezza, ha aiutato la squadra con un maggior movimento senza palla e ha beneficiato dell'ottimo spirito propositivo di Pafundi e Cherubini, tra i pochissimi elementi di qualità nell'attuale organico e non a caso nel giro dell'Under 21. Il talento scuola Udinese con innata personalità ha preso in mano la squadra dai primi minuti diventando assolutamente immarcabile per i difensori del Pescara, il prodotto del vivaio romanista ha voluto riscattare l'incredibile espulsione di Monza con un enorme apporto sia in fase di spinta che di copertura. Avvicinare il raggio d'azione dei due azzurrini alla punta centrale può costituire la nostra unica possibilità per incidere.

Il match di Chiavari sarà un ottimo banco di prova per verificare se si è trattato di un fuoco di paglia, oppure se finalmente tutti quanti si sono messi davvero in testa che bisogna togliersi prima possibile dalla melma della zona bassa della classifica e puntare a zone più tranquille. Il raggiungimento di tale obiettivo diventa possibile proprio tramite le sfide contro potenziali avversarie salvezza. Ogni altro discorso era e resta assolutamente fuori luogo. La situazione societaria è ben nota, la posizione della tifoseria, ribadita anche in occasione dell'assemblea pubblica in Gradinata Sud, è nota a tutti ed è stato un passo legittimo e motivato da un contesto attuale che nulla ha a che vedere con le ambizioni e il rispetto della Sampdoria. Checché ne dica l'intelligenza artificiale...

Da qui a gennaio la guida tecnica dovrà fare di necessità virtù, con una difesa gruviera non rafforzata, un centrocampo numericamente per tre squadre e un attacco dimenticato al termine di un'estate assurda, con un budget a zero mercato e quanto accaduto al calcio giovanile e femminile. Poi vedremo se a gennaio qualcuno proverà a mettere qualche toppa a quanto fatto e non fatto in estate. Nel frattempo cerchiamo di tenere botta.