Promesse blucerchiate: auguri a Vladimir Koman

Il calcio ungherese, fucina di talenti negli anni ’50, confida anche nel suo talento per riportare la nazionale agli antichi fasti. Il campionato italiano sta imparando a conoscerlo tramite lo spazio che si sta gradualmente ritagliando nella Sampdoria. Lui, Vladimir Koman, mantiene i piedi per terra e l’impegno costante, sapendo di essere già una realtà del presente della Samp, che ripone in lui la massima fiducia.
Un talento classe ’89, che veste blucerchiato dall’età di diciassette anni, quando fu prelevato dalle giovanili dell’Haladàs. Il centrocampista di passaporto magiaro, ma originario di Uzhgorod, in Ucraina, proviene da una famiglia di sportivi ed è figlio d’arte; il padre Volodymyr, infatti, ha vestito la casacca della Dinamo Kiev.
Tra le sue doti più spiccate figurano l’intelligenza tattica, la rapidità e una forte base tecnica che lo porta talvolta a cercare il dribbling o il lancio pennellato. Ne sanno qualcosa Fabrizio Cacciatore (che firmò il goal dell’1-0 sul PSV Eindhoven, raccogliendo di testa un suo cross dalla distanza) e l’ex compagno di squadra Bonazzoli, che andò a segno contro il Torino nel campionato 2006/2007 trasformando un assist del giovane magiaro all’esordio in serie A.
Koman si è messo in luce dapprima nella Primavera della Samp, con la quale ha conquistato Campionato e Coppa Italia nella storica stagione 2007/2008, e successivamente nei due campionati trascorsi in prestito ad Avellino e Bari. Due esperienze formative che hanno posto le basi per il suo ritorno a Genova la scorsa estate. Il centrocampista, dopo i segnali confortanti offerti nelle amichevoli precampionato, ha convinto Di Carlo ad utilizzarlo con buona frequenza nella prima parte della stagione, ed ha realizzato il suo primo goal in Europa League nella trasferta di Kharkiv, coronando una splendida triangolazione tutta di prima tra Marilungo, Cassano e Pozzi.
La duttilità di Koman lo porta a poter essere impiegato sia come esterno di centrocampo sia come trequartista, ruolo ricoperto anche a Bari e ad Avellino, in cui ha dichiarato di trovarsi maggiormente a proprio agio. Certamente, il ragazzo necessita di una crescita ulteriore che si può acquisire soltanto tramite l’esperienza, maestra tanto nella vita quanto nel calcio, ma le qualità intraviste sinora fanno ben sperare per il futuro. Non ci resta che porgere al biondo centrocampista ungherese i migliori auguri per il suo ventiduesimo compleanno, auspicando un avvenire brillante e, ovviamente, colorato di blucerchiato.
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