IL SAMPDORIANO - Le palle tra le gambe, un pallone tra i piedi. Via chi non è da Sampdoria

IL SAMPDORIANO - Le palle tra le gambe, un pallone tra i piedi. Via chi non è da SampdoriaTUTTOmercatoWEB.com
giovedì 15 maggio 2025, 09:16Una Regina sotto i Riflettori
di Diego Anelli
L'editoriale del Direttore Diego Anelli dopo la clamorosa retrocessione in Serie C dell'Unione Calcio Sampdoria. Un'annata di vergogna.

Commentare uno schifo è possibile? Poche settimane fa con la speranza e il cuore distrutto di chi ama questi colori, avevo ribadito di crederci a questa salvezza dopo Catanzaro, ero convinto che ci fossero ancora i margini per fare 6 punti, nonostante tutto e tutti. Al tempo stesso era doveroso scrivere che per il nulla mostrato finora in campo e il gap di valori a nostro favore almeno sulla carta rispetto a diverse concorrenti per la salvezza, ben poche squadre avrebbero meritato più di noi la retrocessione. 

Con la Salernitana la squadra è stata trascinata, accompagnata, difesa e supportata da una tifoseria incredibile in un'atmosfera da bolgia e commozione, oltre 31.000 presenze per aiutare un gruppo di persone palesemente bisognose di qualsiasi cosa (tranne lo stipendio a diversi zeri), senza valori spesso tecnico-tattici, in alcuni casi senza tenuta fisica, in altri ancora privi di carattere. Insomma un'atmosfera da Champions League per una squadra, o meglio mi correggo, un gruppo di giocatori che non meriterebbero nemmeno di guardare la nostra maglia.

Venerdì al triplice fischio finale una gioia immensa per essersi rimessi in corsa, ma al tempo stesso la consapevolezza che le chance salvezza si erano forse paradossalmente ridotte in considerazione dei risultati altrui (peccato che i play-off e i play-out erano nati proprio per evitare che squadre prive di ambizioni reali o presunte e quelle già con la pancia piena entrassero in campo come non si vorrebbe) e per la pochezza mostrata in campo. Ok un po' più di agonismo e voglia di soffrire, qualche buona occasione prima del vantaggio e poi? Un tempo di sofferenza incredibile contro un avversario pieno di problemi come noi (ma col senno del poi con più palle perchè capace di vincere a Cittadella nonostante un k.o. pesantissimo), la nostra impotenza lo ha fatto portare in area ancora prima che spingesse... una squadra quasi insalvabile? Il campo ha detto questo, anche per Primavera e Women.

La Juve Stabia, al di là del discorso quinto posto, ha fatto la sua onesta partita, senza nè ammazzarsi, nè scansandosi. La nostra impotenza ha regnato sovrana. Una mezza occasione con un diagonale di Depaoli nei primi 45' e nel finale la clamorosa occasione sbagliata da Niang all'altezza del dischetto; un tiro scagliato con la stessa potenza di un ragazzino che gioca con il proprio cagnolino nel giardino... A mio modesto parere i primi responsabili di questo scempio sono i giocatori. Presi singolarmente sono da retrocessione diretta in C (senza nemmeno i play-out, l'ennesima umiliazione)? Erano stati presi per puntare alla serie A, almeno tramite i play-off. 

Poteva anche starci non riuscire a piazzarci tra le prime otto, ma tra i mancati play-off e una retrocessione diretta in mezzo c'è un oceano. Fino all'ultimo siamo stati presi in giro da fenomeni, sì ma non come pensavano di esserlo, che sono diventati simbolo di vergogna. Chi è rimasto e pensava di meritare una fascia da capitano o una maglia da titolare per leadership e qualità, chi pensava di essere il nuovo Montella, chi veniva da promozioni e non ha dato nulla limitandosi al compitino, altri abbonati all'infermeria, senza farci mancare chi ha camminato a 1 km/h, i presunti giovani talenti che hanno fatto scuola calcio ai danni della nostra maglia, chi veniva dalla C e non dovrebbe giocare tra i professionisti, a tutti coloro che, scendendo dalla serie A, pensavano di dover essere ringraziati ogni giorno... Ovviamente non ci dimentichiamo nemmeno chi è andato via a gennaio: da chi non è in grado di bloccare un pallone, a chi prende un ingaggio da nababbo, a chi faceva il doppio passo contro le neopromosse ma non saltava nemmeno un avversario... Basta gente presuntuosa, superficiale, senza palle in campo e pronta a fuggire nella notte, talvolta pure permalosa...

Non li vogliamo vedere più nemmeno per un giorno e toglierceli dalle balle sarà l'ennesimo bagno di sangue: ingaggi da primi della classe, cartellini svalutati, ennesime minusvalenze. Fortunatamente tra fine prestiti e fine contratto tanti se ne andranno fisiologicamente. Certo, vederli "incantare" nei campi di periferia sarebbe stata una grande gioia, ovviamente non con la nostra maglia. Si perde in conto dei disastri dirigenziali - societari. Dalla conferma non convinta in società e dirigenza di Pirlo in estate alla prematura decisione di esonerarlo, altre due guide tecniche prima di affidarsi (quasi fuori tempo utile) alle vecchie glorie, la guida di un club tra le mani di un Direttore Sportivo senza assumere un Direttore Generale, troppa gente in dirigenza neofita di calcio mentre a vari Sampdoriani è stato dato il ben servito. Il mercato di gennaio dimenticandosi dell'assenza di un attaccante centrale di valore in alternativa a Coda nonostante la situazione di Borini, la gestione dei fuori rosa, le decisioni a livello comunicativo, comprese le conferenze ad inizio 2025 e il comunicato post retrocessione senza che nessuno personalmente e subito ci mettesse la faccia. Il deserto.

Certamente ripresentarsi in serie C con le stesse persone dopo questa catastrofe non sarebbe semplice... La Sampdoria meriterebbe un reset totale, una dirigenza di calcio in grado di fare subito le scelte giuste per il tecnico e l'organico in terza serie. Un compito difficilissimo per chiunque, ancora di più per una Sampdoria. Il blasone, la storia, i tifosi seppure incredibili, la maglia non fanno i punti. Costruire un organico di valore in C sarà tosto, basta figurine, basta nomi "di spicco" e gente che viene a svernare perchè non si farebbe altro che commettere gli stessi errori. 

Contro di noi tutti giocheranno alla morte e ci attenderanno al varco, la C è un inferno e serve arrivare primi per evitare un nuovo campionato chiamato playoff con tre gironi coinvolti con probabilità di promozione ridotte al lumicino. In dirigenza e in campo servirà gente forte ma di categoria, con la speranza che stavolta gli entusiasmi post mercati non siano sulla spiaggia a ferragosto, ma sul campo a fine campionato. Siamo al punto più basso della nostra storia, siamo incazzati e increduli, bisogna però ripartire forti e innamorati, con lucidità e sangue freddo. Facciamolo per la Sampdoria, con la speranza che già da domani all'interno ci siano migliori professionisti di calcio. Oltre all'agognata competenza e alla sempre indispensabile umiltà, serviranno però soldi, tanti soldi per rialzarsi e provare a rimettere in sesto un autentico disastro tecnico ed economico.