Nicolini: “Sampdoria, Pafundi deve ancora capire i tempi di gioco”

Enrico Nicolini è intervenuto durante Forever Samp in onda su Telenord per commentare il momento della Sampdoria, dopo la sconfitta di Palermo e con il mercato alle porte.

“Ho avuto il piacere di allenare un certo Roberto Baggio. La grandezza di Roberto Baggio era la scelta della giocata giusta nel momento opportuno. Secondo me Pafundi sbaglia spesso la scelta della giocata e non è una cosa da poco. In alcuni casi deve tirare, metti che tiri anche una ciofeca, ma intanto è un’occasione e soprattutto concludi l’azione senza dare modo agli avversari di ripartire. Deve ancora capire i tempi di gioco e quello che è più opportuno fare, quando lo farà diventerà un ottimo giocatore. Tra l’altro, secondo me, un po’ è esperienza e un po’ ci nasci con queste capacità. E’ comunque una cosa che un po’ si può allenare.

In occasione del gol del Palermo, un difensore di mestiere ti affronta fuori dall’area. Lì Abildgaard si è trovato in quella situazione e dentro l’area chiaramente non poteva rischiare il rosso. Io anche per questo ho la fissazione dei ruoli giusti al posto giusto.

Per il mercato, bisogna stare attenti. Si sentono i nomi di Johnsen, che è una seconda punta tipo Sibilli, e di Di Luca e Mulattieri. A noi serve una prima punta o una seconda punta? Io li vorrei tutti e due, ma non bisogna fare confusione e coprire i buchi più evidenti. Sento anche il nome di Sernicola, però sugli esterni mi pare che tra Depaoli, Venuti, Ioannou e Giordano siamo più che coperti, riporta sampdorianews.net. L’altro nome che gira è quello di Priske del Djurgarden, che è alto, non particolarmente strutturato, un po’ tipo Caracciolo, e vede la porta. In Svezia sta giocando e sta facendo bene. Poi hanno detto che le trattative sono avanzate, quindi mi aspetto che eventualmente chi deve arrivare, arrivi subito.

Entella, Sampdoria, Pescara, Sudtirol sono tutte squadre che ancora non hanno vinto in trasferta. E’ vero che la Sampdoria non vince fuori dall’ottobre 2024 a Cesena, ma siamo in buona compagnia, ed è uno dei motivi per cui la classifica ancora è corta”.