Keita farraginoso, Ekdal poco lucido, Candreva impreciso
Audero 6: la Juve lo trafigge con un’azione da manuale e un contropiede letale, incolpevole sulle reti subite.
Augello 6: partita prevalentemente di copertura, anche perché non adeguatamente supportato nelle sgroppate. Timido.
Colley 6: fa valere la fisicità per contenere i fuoriclasse bianconeri, ma la retroguardia blucerchiata paga a caro prezzo le sbavature.
Yoshida 7: tempismo e intelligenza, provvidenziale nel primo tempo in tackle su Ronaldo, sempre ben posizionato e attento nel leggere i movimenti del reparto avanzato della Juventus.
Bereszynski 5,5: partita propositiva, con sovrapposizioni e cross – anche se non sempre precis i- , è dalla corsia destra che provengono i migliori spunti della squadra blucerchiata. Si lascia però sorprendere da Chiesa nell’azione del vantaggio bianconero.
Thorsby 5,5: ci mette agonismo, ma non gli si può chiedere di costruire. Cresce quando l’ingresso di Damsgaard lo riporta ad una posizione più congeniale, in cui può farsi valere nei tackle.
Silva 6: il metronomo doriano è meno fluido del solito nel dettare i tempi della manovra. Tra i centrocampisti è comunque il più pulito negli interventi.
(dal 62’ Damsgaard 5,5: non riesce ad alimentare con continuità la manovra e viene ingabbiato dal centrocampo juventino)
Ekdal 5,5: schierato a sorpresa al centro della difesa, appare poco lucido e nel primo tempo sbaglia diversi disimpegni e perde ingenuamente un pallone che provoca una pericolosa ripartenza avversaria. Cresce nel finale, dopo l’uscita di Silva.
Candreva 5,5: l’impegno non manca, il lavoro in raddoppio a supporto di Bereszynski è lodevole, ma a tratti è lezioso e tende a perdersi in uno sterile susseguirsi di finte e sterzate che rallenta la manovra e si conclude con cross per il portiere.
(dall’80’ Jankto s.v.: solo una decina di minuti per provare a recuperare lo svantaggio).
Keita 5: il più dinamico del tandem d’attacco, nonché il più impreciso. Fa movimento, lotta, ma difetta di qualità e precisione nell’ultimo passaggio, non riuscendo a finalizzare l’azione. Prova a riaprire i giochi su corner con buona scelta di tempo, ma la deviazione di Bentancour si rivela decisiva).
(dal 67’ Torregrossa 6: lotta e fa a sportellate, ma non basta. Non ha nessuna occasione nitida).
Quagliarella 6: poco movimento, ma pur servito col contagocce è l’unico a provare a rendersi pericoloso dalle parti di Szczesny, in particolare con un tiro a botta sicura quasi in controbalzo al 54’, sventato da Chiellini, che gli concede poca libertà.
(dal 67’ Ramirez 5,5: entra con piglio, provando a vivacizzare la manovra, ma crea soltanto un paio di buoni spunti non concretizzatisi in reali pericoli).
All. Ranieri 6: la Samp ha il merito di non disunirsi dopo avere subito l’1-0, mantenendo la concentrazione e non scoprendosi troppo alla ricerca del pari. La manovra, tuttavia, risulta macchinosa e, pur rischiando pochissimo considerata la qualità della Juventus, il problema è non essere riusciti a creare. Resta amarezza perché la sensazione è che con un po’ di coraggio e convinzione in più, portare a casa un punto non fosse impossibile. L’ingresso di Jankto è tardivo.