Una meteora in blucerchiato. Auguri ad Alessandro Melli

Un centravanti tecnicamente dotato, esploso nel Parma di inizio anni '90 e transitato a Genova per sei mesi nel 1994, prima del ritorno del Tulipano nero Ruud Gullit. Stiamo parlando di Alessandro Melli, che annovera nel suo curriculum anche uno spicchio di Sampdoria, racchiuso tra oltre una sessantina di goal in carriera.
Melli nasce ad Agrigento, esattamente quarantadue anni fa. Nelle sue vene scorre il sangue di un attaccante del Parma degli anni '90 e ben presto Alessandro segue le orme del padre, affacciandosi al mondo del calcio nelle giovanili gialloblù. Nel 1985 esordisce in prima squadra in C1 e a fine stagione può festeggiare la promozione in cadetteria, in cui continuerà a rivestire un ruolo da comprimario per via della giovane età.
Al termine di una breve parentesi in prestito al Modena, nella stagione '88-'89, l'attaccante fa ritorno a Parma, determinato a diventarne uno dei protagonisti; cinque stagioni più tardi potrà affermare di esserci riuscito, in virtù di 161 presenze e 49 reti che contribuiranno ai grandi successi dei Ducali, in quello che fu etichettato dai media come il "Parma dei miracoli" guidato da Nevio Scala.
Opportunista, dotato di ottimi tempi di inserimento e senso della posizione, Melli giunge alla Samp nel 1994, al termine di una trattativa non semplice e dispendiosa, orgoglioso di essere il partner di attacco di un campione come Roberto Mancini. In realtà, l'ex parmense disputerà soltanto 8 partite in campionato a causa di un serio problema muscolare e raramente lo si vedrà accanto a Bobby Goal. Ad appena sei mesi dall'arrivo, Melli verrà ceduto al Milan come pedina di scambio gradita ai rossoneri nell'ambito dell'operazione che riporta il fuoriclasse Ruud Gullit all'ombra della Lanterna. Nonostante la brevissima esperienza in blucerchiato, riesce comunque a timbrare sia in campionato (1 rete) che in Coppa della Coppe, in cui si toglie la soddisfazione di aprire le danze con il Grasshopper con un guizzo opportunista che farà titolare al Correre della Sera: "Melli è l'apripista della Samp" (risultato finale 3-0, in rete anche Mihajlovic e Maspero).
Il prosieguo della carriera lo ha visto ritornare a segnare a Parma, anche se non con la frequenza di inizio anni '90, per poi trasferirsi a Perugia e, infine, ad Ancona, dove ha chiuso la carriera prima di intraprendere la nuova strada di team manager in quel Parma a cui sono legate le più belle emozioni della sua vita calcistica.
Ciò che probabilmente mancò a Melli per consacrarsi definitivamente nel mondo del calcio fu la continuità. Intorno a lui aleggia una sorta di incompiutezza che gli impedì di compiere il "grande salto", nonostante avesse le carte in regola per affermarsi pienamente, continuando quella strada intrapresa al Tardini, in cui lo si vedeva esultare con la testa china e il braccio alzato di fronte alla sua tifoseria festante.
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