Quando il passato incontra l'avvenire. Auguri a Fabrizio Ferron

Quando il passato incontra l'avvenire. Auguri a Fabrizio FerronTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
lunedì 5 settembre 2011, 08:00I Colori dei Nostri Campioni
di Serena Timossi

Un triennio alla Sampdoria, raccogliendo l’eredità di illustri predecessori come Pagliuca e Zenga, ed una carriera lunga un ventennio con due costanti: l’affidabilità tra i pali e un comportamento da impeccabile professionista. Il portiere che oggi spegne 46 candeline è Fabrizio Ferron, blucerchiato dal 1996 al 1999, quando alla Presidenza della Samp sedeva Enrico Mantovani.

Ferron è cresciuto nel settore giovanile del Milan, senza tuttavia avere la possibilità di scendere in campo con la prima squadra, a cui viene aggregato nella stagione ’85-’86. L’Atalanta lo nota durante i campionati trascorsi con la Sambenedettese e punta su di lui nonostante la giovane età. Una scelta rischiosa per un ruolo in cui, eccettuati rari casi come Pagliuca o Buffon, esperienza e sicurezza si raggiungono soltanto con il passare degli anni. La decisione degli orobici si rivela azzeccata: l’estremo difensore di Bollate resterà complessivamente otto stagioni a Bergamo, disputando anche due edizioni della Coppa Uefa e una finale di Coppa Italia, in cui la Fiorentina ha la meglio, nel 1996. La chiamata della Nazionale tuttavia non arriva, perché davanti a lui ci sono portieri affermati come Zenga e Tacconi ed “emergenti” del calibro di Pagliuca e Peruzzi.

La Samp punta su di lui nel 1996, quando il preparatore dei portieri è lo storico numero uno blucerchiato Pietro Battara. Ferron tra i pali è una rassicurante certezza ed è difficile ricordare errori clamorosi da parte sua, perché in campo riesce a mantenere sempre alto il livello di concentrazione. In maglia blucerchiata un sesto e un nono posto ed una bruciante retrocessione che chiude un ciclo, in seguito alla quale Ferron viene ceduto all’Inter, dove è secondo di Peruzzi. Il suo curriculum si chiude con un biennio tra le fila dell’Hellas Verona, due stagioni a Como e un campionato, senza mai scendere in campo, a Bologna. La sua voglia di calcio, però, non si placa: intraprende, infatti, la carriera di preparatore dei portieri prima a Parma, poi in varie squadre della provincia bolognese e modenese.

Ferron ha inoltre realizzato un progetto ambizioso e importante per la formazione di molti ragazzi che vogliono avvicinarsi al mondo del pallone, gestendo una scuola calcio dedicata ai portieri che si propone di mantenere gli insegnamenti dei preparatori “di una volta” pensando, prima che allo score finale, alla passione e al supporto psicologico; insomma, un modo di intendere la figura del portiere a tutto tondo, senza tralasciare alcun aspetto, non dimenticando che imparare dal passato può aiutarci a realizzare i nostri sogni per l’avvenire.