Le ultime parole famose. Auguri a Clarence Seedorf

Le ultime parole famose. Auguri a Clarence SeedorfTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giacomo Morini
domenica 1 aprile 2012, 08:30I Colori dei Nostri Campioni
di Serena Timossi

Nella stagione '95-'96, quando il giovane Clarence Seedorf approdò alla Sampdoria, ero una bambina abbonata nel settore distinti con la sua famiglia. Nonostante siano passati diversi anni da quel campionato, ricordo bene i commenti di alcuni tifosi, che mostravano scetticismo nei confronti di quel centrocampista portato in Italia da Enrico Mantovani. Il sorriso affiora sulle labbra spontaneo pensando alla strada compiuta dall'olandese, ben diversa da quella che gli prospettava chi ne criticava persino la postura.

Seedorf ha collezionato trofei prestigiosi e tagliato traguardi importanti, tra cui spiccano i trionfi in Champions League con tre squadre diverse (Ajax, Real Madrid e Milan), oltre 160 presenze nelle competizioni Uefa, l'inclusione nella lista dei 125 migliori giocatori viventi stilata da Pelé e dalla FIFA nel 2004, in occasione del centenario della fondazione, nonché miglior centrocampista della Champions League 2006/2007.

Cresciuto nella prestigiosa scuola calcio dell'Ajax, insieme ad altri talenti come Davids, Overmars e i fratelli de Boer, Seedorf è stato il più giovane calciatore ad aver debuttato con la maglia della squadra olandese, a soli 16 anni. Gli esordi mostrarono un centrocampista polivalente, con grandi potenzialità, e gli valsero il titolo di talento dell'anno dell'Eredivisie per due volte consecutive.

La Samp di Enrico Mantovani gli fornì l'occasione di cimentarsi con il campionato italiano, acquistandolo nel 1995, quando ancora non aveva compiuto vent'anni. Nel corso di quella stagione il centrocampista di Paramaribo scese in campo 32 volte in campionato, segnando tre reti (tra cui una ai danni della Juventus nella vittoria esterna dei blucerchiati per 3-0), e collezionò due gettoni in Coppa Italia, impreziositi da una rete. Nonostante la Samp vantasse giocatori del calibro di Karembeu, Chiesa, Mihajlovic e Mancini, il rendimento fu discontinuo e i blucerchiati si classificarono ottavi con 52 punti, mancando la qualificazione in Coppa Uefa per due lunghezze.

Conclusa l'esperienza con la casacca blucerchiata, Seedorf vestì la maglia del Real Madrid in cui, il primo anno, trovò l'italiano Fabio Capello in panchina. Tre stagioni in una delle squadre più blasonate del mondo furono il preludio al suo ritorno nel Bel Paese, questa volta tra le fila dell'Inter. Nel 2002 i nerazzurri decisero di cederlo al Milan, nell'operazione che portò il difensore Francesco Coco alla corte di Moratti.

Nel Milan di Ancelotti Seedorf è stato uno degli elementi chiave del centrocampo accanto al regista Pirlo e al faticatore Gattuso, unendo alle doti tecniche e al tiro dalla distanza una prestanza fisica che lo ha portato a ricoprire diversi ruoli con ottimi risultati. Oggi compie trentasei anni e cerca di dare ancora il proprio contributo ai rossoneri con la sua esperienza.

Con il passare delle stagioni, il ragazzino promettente approdato a Genova diciassette anni fa ha costruito una famiglia, una carriera brillante e densa di soddisfazioni e non ha dimenticato di aiutare chi nasce meno fortunato, attraverso l'associazione Champions for Children, che si occupa di promuovere l'educazione dei bambini che vivono in situazioni di disagio attraverso lo sport.  Non male, per un ragazzino originario del Suriname che per alcuni, abituati a giudicare troppo in fretta, non avrebbe mai lasciato il segno.