Il sapore della sfida, il profumo della vittoria. Auguri Bobby-gol

27.11.2015 00:00 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
Il sapore della sfida, il profumo della vittoria. Auguri Bobby-gol
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ci sono giocatori che vanno verso il pallone: quasi tutti. E ci sono palloni che vanno dai giocatori. Succede solo ai giocatori più bravi”. I tifosi blucerchiati hanno avuto la fortuna di vedere diversi talenti cristallini e un posto speciale nell'albo d'oro dei fuoriclasse è occupato da Roberto Mancini, che oggi festeggia il suo 51° compleanno.

Il suono del coro dedicato a Bobby-gol riecheggia nelle orecchie di chi lo ha visto indossare la maglia della Sampdoria, vestita e vissuta dal 1982 al 1997, anni in cui ha deliziato ed emozionato i tifosi blucerchiati con le sue giocate, segnando 171 reti in 566 presenze e trascinando la squadra nell'epoca d'oro di Paolo Mantovani, conducendola in cima alla classifica nel campionato ’90-’91 insieme al suo inseparabile gemello del goal, Gianluca Vialli, alzando al cielo quattro Coppe Italia e una Coppa delle Coppe e sfiorando una Coppa Campioni.

Quando Mancini giunse a Genova era un ragazzino dallo sguardo tenebroso e dal carattere schivo, con un talento talmente grande da indurre la dirigenza doriana a investire molto su di lui (un miliardo e ottocento milioni di lire più Logozzo, Roselli, Galdiolo e la comproprietà di Brondi). Un investimento ripagato fino all'ultimo centesimo con goal, assist, prodezze e prestazioni maiuscole. Perché Bobby-gol sapeva regalare emozioni.

A volte le intemperanze caratteriali provocavano il disappunto del Presidente, che applicava la multa di rito ma nutriva un affetto paterno nei confronti dei suoi gioielli. Un leader sul campo, che da Bimbo d'oro si fece uomo in una Sampdoria divenuta, da Cenerentola, Regina sotto i riflettori.

Il calcio è fantasia, è decisione, racchiude poesia, e Mancini seppe coniugare l'estro ad una lettura dell'azione immediata, rendendo concreti i sogni. Ogni rete, ogni colpo di tacco, ogni tocco di quel pallone che sembrava trovare una calamita nei suoi piedi diventava una pennellata nel quadro dei successi della Sampdoria.

Toninho Cerezo, che di Mancini fu compagno di squadra, disse: “Il calcio è felicità, è gioia di vivere. Il calcio è riso con i fagioli”. Un piatto gustoso, semplice e genuino, che riempie lo stomaco e gli occhi. E quando Bobby-gol scendeva in campo anche gli avversari sapevano che la sfida avrebbe cambiato sapore.