Il din don di Varese, le reti, la grinta. Auguri a Pozzi-gol, cuore blucerchiato

Stagione 2009/2010. Udine, stadio “Friuli”. Nicola Pozzi, approdato alla Samp nella sessione estiva di mercato, pronto a subentrare alla coppia d’attacco titolare Cassano-Pazzini, ha la sua chance dal primo minuto: voglia, grinta e tempismo gli consentono di trovare il suo primo gol in blucerchiato, in quella che può essere considerata la partita della svolta. A fine stagione, la Sampdoria conquista l’accesso ai preliminari di Champions League, il punto più alto della gestione Riccardo Garrone.
2010/2011. Stadio “Luigi Ferraris” di Genova, le mura amiche testimoni di tanti trionfi in Italia e in Europa, sono questa volta teatro del momento più buio della storia blucerchiata recente: la Samp retrocede in Serie B. Mentre il capitano Angelo Palombo, si scusa tra le lacrime di fronte ad una Sud che non smette di applaudire, Nicola Pozzi sceglie di non rientrare nel tunnel degli spogliatoi. Lui, che ha dato l’anima, resta a centrocampo, assumendosi le proprie responsabilità, sebbene l’impegno da parte sua non sia mai venuto meno.
2011/2012. Novantesimo minuto di Varese-Sampdoria, finale di playoff allo stadio “Ossola”. Andrea Rispoli trova l’energia per un’ultima discesa palla al piede sulla fascia destra, si accentra e serve l’accorrente Pozzi che deposita in rete con un sinistro chirurgico, apponendo il sigillo finale sul ritorno in Serie A con la sua ventesima rete stagionale. “Din don…intervengo da Varese, ha segnato Pozzi-gol” è il coro che risuona nelle orecchie di giocatori e tifosi, un urlo liberatorio, la chiusura di un capitolo, la riscossa.
2012/2013. E’ gennaio quando l’attaccante romagnolo lascia la Samp per accasarsi in prestito al Siena. L’esplosione di Icardi e il rientro di Maxi Lopez, del resto, lo relegherebbero a terza scelta. Pozzi lascia i tifosi blucerchiati con una lettera in cui afferma: “Sono felice di averne fatto parte, di essere andato in Champions League con Lei, fiero di esser retrocesso ma a testa alta sempre con Lei e orgoglioso di essere rimasto in Serie B, per insieme ai miei compagni, riportarlA a casa”.
Quattro fotogrammi, piccoli flash degli anni di Pozzi-gol sotto la Lanterna, che ne rivelano le qualità umane e professionali. Un giocatore sintesi di qualità, senso del gol e impegno, cuore e polmoni, fermato in carriera da i troppi infortuni che non gli hanno permesso di giocare con la continuità che avrebbe meritato. L’ultima esperienza in terra toscana, dove ha ritrovato mister Iachini, si è purtroppo ridotta a 3 apparizioni.
L’eroe di Varese, il gladiatore del rettangolo verde, vorrebbe proseguire l’avventura in blucerchiato e non ne ha fatto mistero nelle recenti interviste, in cui ha affermato di voler partire per il ritiro di Bardonecchia, se la società lo giudicherà ancora parte dei propri piani. Al di là delle valutazioni di mercato, le migliori parole di stima nei suoi confronti sono state spese proprio dal Presidente Garrone: “So che è molto attaccato ai nostri colori lo ha sempre dimostrato, altri invece al contrario non ci tengono, per questo se guadagnerò un Pozzi rispetto ad altri giocatori, ci farà solo che piacere”.
Auguri per il tuo 27° compleanno, Nick. Essere “come Pozzi”, in casa doriana, è ormai sinonimo di attaccamento alla maglia, impegno e grinta. Il biglietto da visita del bomber che ha riportato la Samp in Serie A, entrando nella storia e regalandoci il suono più dolce che potessimo desiderare…Quel “din don” che annunciava il nostro ritorno a casa.
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