Nicolini: “Non c’era più modo per Donati di continuare ad allenare la Sampdoria”

Nicolini: “Non c’era più modo per Donati di continuare ad allenare la Sampdoria”
Oggi alle 09:19News Doria
di Corrado Camera

Enrico Nicolini è intervenuto durante Forever Samp in onda su Telenord per commentare le vicissitudini che coinvolgono la Sampdoria, dopo la sconfitta di Chiavari, seguita dall’esonero di Donati e dall’arrivo di Gregucci, Foti e Nicola Pozzi.

“Nel calcio contano i numeri, gli altri discorsi stanno a zero. Donati lo conosco bene, lo avevo avuto come giocatore al Verona, sono dispiaciuto ma non è riuscito ad incidere in modo adeguato. Da un allenatore, al di là dei numeri, ti aspetti qualcosa di diverso. A Chiavari è stata proprio una partita brutta, brutta, brutta, soprattutto alla luce di quello che era successo 15 giorni prima. La vittoria con il Pescara aveva lasciato sperare che la Sampdoria potesse iniziare a fare qualcosa di diverso, ma non è stato così. Dopo la sconfitta di Chiavari non c’era proprio più modo per Donati di continuare ad allenare la Sampdoria.

“Tra tutti gli allenatori da quando Manfredi è presidente, Donati è quello che ha avuto la squadra peggiore. Quest’anno la difesa è fatta dalle riserve dello scorso anno. Noi siamo partiti con le riserve, senza voler essere offensivi. Se tu prendi Parodi, Di Benedetti e tutti i ragazzi dell’Entella che hanno vinto meritatamente venerdì sera, se li prendi e li metti in maglia blucerchiata, le cose cambiano. In rosa ci sono 10 giocatori che hanno fatto partite in A, ma chi ha aiutato Donati? Per carità, lo abbiamo detto che era troppo giovane, troppo acerbo, ma a maggior ragione chi è che, quando le cose vanno male, entra nello spogliatoio e lo ribalta? L’allenatore, riporta sampdorianews.net, può urlare ma deve esserci supporto per dargli credibilità. Chi è il supporto dentro lo spogliatoio della Sampdoria. Dovrebbe essere la società, ma chi la rappresenta lì dentro?

“La questione Foti primo o secondo, guardando il comunicato ufficiale, il dubbio viene. Ma il rischio è che crei confusione anche tra i giocatori. Secondo me scegliere un allenatore che non ha il patentino era una cosa che potevi evitare. Tra l’altro il problema vero è che in piedi nell’area tecnica ci può stare il primo allenatore, non il secondo. Quindi anche se la cosa la chiarisci al campo di allenamento, poi durante la partita in teoria a dare le indicazioni sarebbe un delegato dell’allenatore, ossia Gregucci.

Per me chi arriva è sempre il meglio per la Sampdoria. Il fatto che sia stato il secondo di Mourinho per me non lo classifica come adatto. L’allenatore ha mille compiti, ci sono mille sfaccettature diverse e mi auguro che sia su queste che sia stato valutato pronto. Inoltre, la moglie di Donati qualche punto fondamentale lo ha toccato. All’allenatore serve appoggio, serve che la società lo spalleggi, serve che qualcuno al momento giusto entri nello spogliatoio e lo supporti, con le parole e con i fatti. So che Lombardo sarebbe disposto a tornare e so che non è una questione di soldi. Spero torni”.