Albisetti: “Per prendere la Sampdoria servirebbero circa 150 milioni di euro”

Roberto Albisetti, esperto di finanza e consulente d’impresa con un passato di oltre vent’anni presso la Banca Mondiale, ha partecipato a Forever Samp in onda su Telenord e ha commentato il momento molto difficile della Sampdoria, sia sul campo sia a livello societario.
“Ho visto le due partite con il Catanzaro e con il Pescara. Non metto in dubbio le sue capacità come motivatore e anche professionali, ma non è riuscito a dare un’identità a questa squadra. Con il Pescara han giocato a verticalizzazioni per mezz’ora e gli è andata bene, ma si vedeva che i giocatori non erano squadra, manca la voglia di giocare, di emergere.
La squadra quest’anno è più scarsa dell’anno scorso perché l’anno scorso a maggio quando la squadra è andata in C è poi passato un mese prima che si riprendesse e in questo mese i rapporti di forza all’interno della società sono cambiati. Tey quindi ha messo suoi uomini, come Fredberg e Walker, a controllare la squadra ma non sono riusciti a fare un piano a medio-lungo termine. Adesso si spera riescano a fare un piano di investimento per gennaio con a disposizione 4-6 milioni, sperando non sia troppo tardi.
In un’impresa quando si cambia amministratore delegato o direttore generale, la proprietà scrive un breve rapporto sul motivo per cui si cambia. Mi aspettavo un due-tre righe nel comunicato stampa che spiegassero perché è stato scelto Foti.
Alcuni tifosi chiedono le dimissioni dei dirigenti, ma i dirigenti sono strumenti che rappresentano la società, nominati dalla società. Se si vuole fare pressione sulla società, sono i membri del CdA che dovrebbero dimettersi, sono loro che possono dire apertamente che qualcosa non va, che qualcosa non lo si sta facendo come si dovrebbe prendendone le distanze. È quello che sarebbe dovuto succedere anche al tempo di Ferrero, o comunque sarebbe dovuto succedere un anno e mezzo prima di quando è stato.
“La struttura di controllo della Sampdoria è cambiata facendo la ristrutturazione del debito. I vecchi azionisti di controllo come la famiglia Mantovani o Garrone non esistono più. Gli investitori internazionali intervengono per guadagnarci. Entrano con un investimento basso, sperando di uscire in un periodo relativamente breve per non pagare le tasse. Radrizzani e Manfredi hanno costituito una società chiamata Gestio Capital Structuring and Investement, che controlla una società milanese, riporta Sampdorianews.net, la Blucerchiati spa, dove sono contenute le azioni della Sampdoria. Tey è entrato a maggio 2024 rilevando la partecipazione di Radrizzani. Poi attraverso una sua società, la kick Off, ha prestato fondi a Gestio Capital. Tra il 2023 e il 2024, Manfredi è riuscito a immettere nella Sampdoria circa 70 milioni di euro. Poi tra febbraio e luglio 2025 sono stati immessi altri 40 milioni, questi provenienti da Singapore, nella forma di prestiti convertibili in azioni della Blucerchiati spa. Ed infatti da lì la Blucerchiati spa è passata da essere al 100% di Gestio Capital, ad essere al 58% della Kick Off di Tey. Nel futuro, riporta sampdorianews.net, è da aspettarsi che la quota di Tey nella Blucerchiati spa continui a crescere. È inoltre ipotizzabile che eventuali fondi per il mercato di gennaio possano arrivare solo da Singapore e da Tey. Inoltre, si può dire che il debito è stato ristrutturato, ma sicuramente nei due anni previsti dell’investimento non si è riusciti a costruire societaria adatta al calcio professionistico adeguato. Adesso, l’unico modo per cui potrebbero uscire è che qualcuno paghi la Sampdoria una cifra che gli permetta di rientrare dell’investimento. Se ho fatto bene i conti, tra soldi per Tey e Manfredi e altri investimenti fino all’estate 2027, per prendere la Sampdoria servirebbero circa 150 milioni di euro”.
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