La difesa regge, Capezzi non fa rimpiangere Torreira

03.04.2018 21:31 di  Alberto De Venuto   vedi letture
La difesa regge, Capezzi non fa rimpiangere Torreira
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Viviano 6: incolpevole sul goal del momentaneo pareggio. Il n°2 doriano non è stato particolarmente impegnato nonostante due ghiotte occasioni avversarie. Ha compiuto un paio di uscite ed interventi che hanno dato sicurezza alla difesa.

Bereszynski 6,5: instancabile. Il terzino polacco oltre ad essere costantemente presente in fase offensiva ha dato anche una grossa mano in difesa con chiusure e recuperi fondamentali. Su tutti l'intervento in anticipo su Barrow che poteva costare un goal. La sua presenza sta diventando sempre più imprescindibile per la squadra.

Andersen 6,5: non era facile giocare una partita cosi delicata. Non solo perché sostituiva un mostro sacro come Silvestre ma anche, e soprattutto, perché il giovane difensore danese era alla sua prima effettiva presenza dal 1° minuto. Dopo un avvio con qualche indecisione e imprecisione in fase di appoggio, nel secondo tempo ha confezionato una prestazione convincente.

Ferrari 6: buona prova del centrale. Non ha commesso alcuna sbavatura rimanendo concentrato per tutta la partita. Insieme ad un nuovo partner difensivo è riuscito a guidare la difesa vincendo più di un duello con Petagna.

Murru 6,5: nonostante qualche lacuna e una difficoltà nel contenere l'avversario di turno, oggi il terzino sardo si è reso decisivo in positivo. Sono, infatti, due gli interventi decisivi di Murru: due traversoni dalla destra che è riuscito a disinnescare alla grande togliendo dalla testa dell'avversario un tap-in vincente. (Dal 21' del 2° tempo Regini 6: tralasciando il retropassaggio scellerato e maldestro che mette in difficoltà Viviano, riesce a dare una mano alla difesa togliendo qualche castagna dal fuoco).

Linetty 6,5: il polacco ha confezionato una prestazione di sacrificio e grinta. Nonostante lo sforzo psicofisico che la partita richiedeva è riuscito a mantenere la lucidità necessaria sia in fase di possesso che di chiusura.

Capezzi 6,5: come per Andersen, questa era la prima vera prova per lui. Dopo una partenza timida è uscito nel corso della gara non facendo rimpiangere l'assenza di Torreira. Nel secondo tempo è apparso più sicuro giocando palloni di prima e mantenendo la lucidità. Non si è risparmiato anche quando c'era da "picchiare".

Praet 7: ottima la prova del belga. Giampaolo gli ha chiesto di sacrificarsi per aiutare la difesa e lui ha seguito alla lettera le indicazioni del mister. Presente in ogni parte del campo, pressava ogni portatore di palla avversario per poi proporsi con personalità e decisione in attacco. Suo il merito in occasione del primo vantaggio grazie ad un pallone velenoso in profondità.

Alvarez 5: l'unica nota stonata di una Sampdoria tornata quella che tutti conoscevano. L'argentino non riesce ad incidere. Poco reattivo fisicamente e troppi passaggi sbagliati o mal calibrati. (Dal 40' del 1° tempo Ramirez 6,5: entrato con lo spirito giusto ha fornito quella qualità e quelle geometrie mancanti in avanti. Bravo anche a ripiegare in difesa).

Zapata 6,5: goal della vittoria dopo una partita dispendiosa a livello fisico e mentale. Ha fatto, come spesso accade, a sportellate con gli avversari. Apparso in qualche tratto del match stanco è comunque riuscito a trovare energie residue che gli hanno permesso di aiutare i compagni ed essere lucido a tu per tu con Berisha.

Caprari 7: al pari del suo compagno di reparto ha fornito una prestazione di sacrifico avvalorato da un bel goal. Sotto porta è riuscito a mantenere quella freddezza che spesso gli è mancata. Ma oggi va premiata la sua mobilità e la sua generosità nonostante si intuisse che il fiato era ormai corto. (Dal 40' del 2° tempo Verre s.v.)

Giampaolo 6,5: occorre essere onesti, probabilmente se la Sampdoria fosse nuovamente uscita da questa trasferta con un'altra sconfitta si sarebbero attribuite le principali colpe alle scelte del mister. Schierare in uno scontro diretto per l'Europa League, di fatto, degli esordienti o giocatori poco impiegati fin qui era rischioso. Ma proprio per questo va dato il giusto merito al tecnico che con coraggio si è giocato le sue carte una sfida cosi delicata.