Praet: "Sono molto felice alla Sampdoria, mi sento importante. Ci sono accordi precisi per il futuro"

14.01.2019 13:43 di  Paolo Bardetta   vedi letture
Praet: "Sono molto felice alla Sampdoria, mi sento importante. Ci sono accordi precisi per il futuro"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Dennis Praet anche quest'anno sta dimostrando di meritare il posto da titolare.

Il belga, al suo terzo anno e fresco di rinnovo, è ormai un giocatore cresciuto, più maturo che non ha deluso le mille aspettative che da sempre sono sotto gli occhi di tutti.

Intervistato da hln.be, Dennis Praet, ha parlato di parecchi argomenti iniziando dal suo rinnovo: “Se non avessi firmato, la prossima estate mi sarebbe rimasto solo un altro anno di contratto e poi sarei potuto partire per una cifra inferiore. Io sono molto felice alla Sampdoria. Mi piace vivere e giocare lì, mi sento importante e giochiamo un bel calcio. Prolungare il mio contratto è stata una soluzione che ha portato vantaggi a entrambi. La dirigenza è stata molto corretta con me: ho un salario più alto e ci sono accordi precisi per il futuro”.

Sulla clausola rescissoria: “Non c’è più ma, come ho detto, sono stati presi degli accordi chiari. Preferirei non approfondire l’argomento. Certamente rimane l’intenzione di fare un passo in avanti, purché sia ​​quello giusto. Sia per me che per la Sampdoria”.

E una battuta sul suo essere stato capitano: "Se Quagliarella, Regini e Barreto non giocano, sì. (ride) Ma è piuttosto una sensazione speciale. Sto solo cercando di prendere la mia responsabilità sul campo. Chiedo la palla e non mi nascondo".

Sul ponte Morandi: "Ero sotto shock. Ero a casa quando ho ricevuto un messaggio dal nostro team manager. Il ponte era crollato, disse. Quando ho acceso la TV, sono rimasto scioccato. Io stesso non ho preso il ponte troppo spesso, era dall'altra parte della città. Sampdoria e Genova, i due club della città, andarono al funerale di stato insieme. Un momento difficile ma allo stesso tempo è bello vedere come due squadre mettono da parte le loro rivalità per sostenere le vittime ".