IL SAMPDORIANO - Con i nostri limiti ma giocando da Squadra. A Spezia con il coltello tra i denti
La vittoria con la Juve Stabia ha portato tre punti dal peso specifico immenso. Vuoi per la classifica drammatica, le numerose assenze, il gap di punti rispetto all'avversario. È stato un successo inaspettato per i più, del resto sono sotto gli occhi di tutti le nostre carenze in ogni reparto e la tenuta mentale - fisica all'interno del match.
Eppure stavolta abbiamo giocato da Squadra, ok con tutti i nostri limiti ma da Squadra, nella quale ognuno aiuta il compagno in difficoltà, tutti insieme ci si difende e si prova a creare qualcosa. Probabilmente senza il rigore saremmo ancora lì adesso a far sterile possesso palla senza riuscire a renderci pericolosi ma lo spirito era quello giusto, di coloro che vogliono uscire prima possibile dalle paludi zeppe di melma. Siamo stati bravi a trovare l'episodio che ha fatto svoltare il match e cinici a concretizzarlo.
Ci siamo poi fatti prendere dall'ansia e dalla "paura" di vincere, non essendo in grado di amministrare in tranquillità una fase destinata a far addormentare il match. Qualche amnesia poteva costarci cara ma è altrettanto vero che abbiamo avuto un paio di buone chance per chiudere la pratica, sono capitate sui piedi di Bellemo e Pafundi senza trovare lo specchio della porta. Non scordiamoci alcuni buoni segnali: Massimo Coda (urge qualcuno che gli consenta di farlo respirare, vedremo a gennaio...) ha lottato fino alla fine e ha regalato giocate da palcoscenici più elevati, Venuti ha ben svolto tutte le fasi, Cherubini si è sacrificato nonostante gli impegni in Under 21, Hadzikadunic ha tenuto botta nelle sportellate.
Adesso serve un minimo di continuità, unica via possibile per metterci il prima possibile in salvo. Proprio in tale ottica l'imperativo sarà uscire imbattuti dal Picco, con l'obiettivo di non ripetere i crolli con Virtus Entella e Mantova, avvenuti dopo qualche risultato positivo e segnali di ripresa con Pescara ed Empoli. Che tutti si rendano conto dell'importanza vitale degli scontri diretti salvezza. Qualcuno ha fatto presto ad illudersi o a sentirsi sollevato, credendo che la strada sarebbe stata in discesa dopo soltanto una o due gare decenti. Con presunzione e distacco dalla vita reale...
Bisogna lottare e scendere in campo con la giusta mentalità di chi siamo realmente da troppo tempo: una squadra in serie B in piena lotta salvezza. Punto. Coltello tra i denti, maglia sudata e compattezza. Solo così ne potremo uscire...e se poi dal mercato arrivasse qualche rinforzo vero... allora patiremmo molto meno...
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