M. Puppo: "È irrazionale che la Sampdoria venga condannata a non avere sogni"

M. Puppo: "È irrazionale che la Sampdoria venga condannata a non avere sogni"TUTTOmercatoWEB.com
Ieri alle 19:35No al Calcio Moderno
di Matteo Romano

L'autore e tifoso della Sampdoria Maurizio Puppo ha manifestato in un post Facebook la sua delusione per il momento del club blucerchiato, che ha cominciato nuovamente con difficoltà la stagione sportiva:

"IL NEMICO.Ci siamo illusi. Pochi mesi fa, abbiamo evitato il peggio grazie a un colpo di fortuna e a un po’ di merito : la penalizzazione del Brescia (inevitabile, vista la voragine dei conti di quella società) ha dato la possibilità di giocare uno spareggio sulla carta complicato (la Salernitana poteva salvarsi anche semplicemente con un risultato complessivo di parità) e però vinto nettamente. Evani e Lombardo avevano portato un po’ di razionalità e di entusiasmo. L’incredibile mobilitazione del pubblico aveva fatto il resto. Anche io ho creduto a una svolta. La prima doccia fredda è stata la mancata riconferma dell’allenatore e del suo vice. E direi che non è stato certamente fatto per ragioni economiche. Un bruttissimo segnale. Mancanza di riconoscenza, incomprensione per le dinamiche dell’ambiente. Forse (spero di no) voglia di distribuire ingaggi a persone del proprio giro. In ogni caso sembrava proprio che ci fosse la volontà di spegnere ogni possibile entusiasmo e desiderio di ripartire. La formidabile risposta del pubblico (oltre 20000 abbonati, 4500 paganti alla prima, un lunedì sera di agosto con prezzi fatti apposta per invogliare ad abbonarsi, ma inadatti a chi preferisce comprare i singoli biglietti) mi ha illuso ancora un po’. E in ogni caso è l’unico dato positivo, la sola ancora di salvezza a cui aggrapparsi".

Il pensiero di Puppo prosegue:

"Ma ora la situazione è di nuovo la stessa del pre-Evani e Lombardo. In pochi giorni siamo usciti dalla Coppa Italia (certo, giocando benino e per assurde decisioni arbitrali) e abbiamo rinnovato la tradizione marassina: chiunque giochi contro di noi è subito descritto come “più attrezzato”, la squadra è inesistente, vengono commessi errori da dilettanti. La cosa per me più irritante è il presunto “realismo”, il sedicente “buon senso” di chi sembra contento di questa situazione, e spiega che “non si può pretendere di più”, che dovremmo “ambire a una tranquilla salvezza dalla C”, e che cavolo! Mica si può pretendere di competere con squadre come il Modena o lo Spezia, ma quando mai? C’è un compiacimento della distruzione, che rispecchia i discorsi sempre fatti da chi come unico scopo della propria esistenza aveva (e ha) quello di vederci sparire. Ma la razionalità dice altro. La Sampdoria, pur in B e priva di prospettive, è nona in Italia per numero di abbonati; ha un seguito molto vasto (secondo le statistiche, il più forte in Liguria) che può significare buoni ricavi da abbonamenti televisivi; una maglia conosciuta nel mondo che è un patrimonio (in italiano ormai si dice “asset”, patrimonio suona esotico) unico e formidabile anche per garantire ricavi dalla vendita di maglie e oggetti. È irrazionale che la Sampdoria venga condannata a non avere sogni, ambizioni, neanche minime, desideri; e questo per mano dei suoi proprietari, ma purtroppo anche con il consenso da di alcuni suoi sostenitori. In passato Enrico Mantovani fu vergognosamente crocifisso per una retrocessione dovuta a una vera e propria esecuzione (per mano dell’arbitro Trentalange), dopo diversi buoni campionati con in squadra giocatori di livello mondiale, come Veron, Montella, Karembeu, Ortega. E forse le nostre disgrazie sono cominciate in quel momento. Adesso, a Marassi contro il Modena, con oltre 25000 spettatori, si sente dire: eh vabbè, ma cosa pretendi, loro sono molto più attrezzati, mica possiamo fare i miracoli. Ci vuole pazienza, si sente dire. Sbagliato avere fretta".

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