SAMPDORIA GONFIA LA RETE - Un sorriso molto amaro

13.11.2018 09:33 di  Paolo Paolillo   vedi letture
SAMPDORIA GONFIA LA RETE - Un sorriso molto amaro
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La prima cosa che viene in mente, ripercorrendo le ultime partite della Sampdoria, è che parimenti al tracollo della difesa, la squadra blucerchiata ha sempre segnato. Due gol al Milan, uno al Toro, uno – che potevano essere almeno due - anche a Roma. Questo, a ben vedere, è il mezzo sorriso di questo trittico di sconfitte.

Le premesse, nella trasferta dell'Olimpico, non sono state molto incoraggianti. Il faro, la pedina fondamentale dei punteri blucerchiati, Fabio Quagliarella, dà forfait e si accomoda in panchina. Spazioagli ex giallorossi Caprari e Defrel, con Ramirez – e non Saponara – alle loro spalle. Fantasia e rapidità. Poca fisicità che, contro due armadi come Manolas e Juan Jesus, il Doria ha pagato. Non che ce ne sia, in generale, ma qua si può parlare di attacco piccolo, prendendo in prestito il termine dal basket.

Il risultato è un fracasso nel primo tempo, dove Caprari non riesce ad entrare in ritmo, risultando poco incisivo. Palloni pochi, vero, ma la squadra non ha lesinato a provare a giocare, non trovando il supporto dell'attacco. Defrel non si vede mai fino al meraviglioso virtuosismo con il quale sembra accorciare le distanze e rimane imbrigliato nella morsa di Manolas e Florenzi. Serve di più. Kownacki entra ma non dà segnali importanti, rimanendo il parente di quello visto l'anno scorso, per voglia e visione della porta. Ramirez, forse, è l'unico che ci prova ma concentra tutto in pochi minuti, dove impegna Olsen prima e poi viene steso da Manolas, guadagnando un rigore solare a tutti, tranne che al VAR, che chiama l'arbitro a sè, facendogli misteriosamente cambiare idea. Lasciamo perdere. Nel resto della partita, l'uruguagio è distante e lento.

In definitiva, l'attacco preoccupa e spera di recuperare presto Quagliarella, che diventerà decisivo per la prossima, importantissima partita. Adesso non si scherza più. C'è il Derby e – se si vuole vincere – bisogna continuare a segnare, magari in misura maggiore, per far sì che il sorriso sia pieno e non amaro.