SAMPDORIA GONFIA LA RETE - Quagliarella-Gabbiadini tandem più affidabile, Keita cerca riscatto
Nelle ultime due partite disputate contro compagini di caratura superiore, la Samp ha portato a casa un punto a fronte di prestazioni tutt’altro che negative. Nella nostra consueta analisi sull’andamento del reparto avanzato doriano partiamo col commentare quanto espresso di fronte al Milan: una gara sulla carta proibitiva, eppure la Sampdoria ha saputo affrontarla con il piglio giusto o, per utilizzare un termine gradito a mister Ranieri, in modo gagliardo. Il tecnico blucerchiato contro i rossoneri ha scelto di schierare dal primo minuto la coppia Gabbiadini-Quagliarella, confermatasi al momento il tandem meglio assortito del pacchetto d’attacco.
Nel primo tempo il dominio territoriale, contro ogni previsione, è stato proprio degli ospiti e i ragazzi di Ranieri hanno saputo distendersi con rapidità, creando chiare occasioni da goal, seppur non concretizzatesi. Nella ripresa, il numero 27 è riuscito a tirare fuori dal cilindro una delle sue prodezze, approfittando di una grossa ingenuità da parte di Theo Hernandez in fase di disimpegno. Quagliarella, rapace, intercetta il passaggio errato e calcia in porta senza tergiversare: Donnarumma, incolpevolmente fuori dai pali, può soltanto osservare la traiettoria perfetta della conclusione dell’attaccante blucerchiato insaccarsi alle proprie spalle.
Un vantaggio che la Samp ha continuato a difendere con le unghie e con i denti anche dopo essersi trovata in inferiorità numerica a causa dell’ingenua espulsione rimediata da Silva. Costretto a privarsi di una punta, Ranieri ha dovuto rinunciare ad un Gabbiadini che si era speso molto, mentre Quagliarella ha continuato a lottare sino alla fine, sacrificandosi e tentando di fare salire la squadra per arginare i tentativi rossoneri di riagguantare il pari. Un’impresa soltanto sfiorata, perché una Samp coriacea si è dovuta arrendere ad un contropiede fatale, propiziato da un errore del subentrato Keita.
La nota stonata a livello offensivo in queste ultime due gare è rappresentata proprio dalle prestazioni di Balde, impiegato sia con il Milan che con il Napoli per scampoli di gara. In entrambe le occasioni, l’attaccante non ha inciso e, nel tentativo di mantenere il possesso palla, ha perso ingenuamente i due palloni da cui sono scaturiti il pareggio rossonero e la seconda rete dei partenopei. A livello di intelligenza tattica, Keita deve compiere ancora dei passi avanti, comprendendo che in determinate situazioni (specie nel match di San Siro, con la squadra in dieci uomini) occorre ragionare rapidamente palla al piede e non intestardirsi nel superare un avversario per vie centrali.
Durante la partita con il Napoli l’attacco blucerchiato ha risentito della mancanza di un giocatore in grado di smistare palloni a centrocampo, innescando Gabbiadini e Quagliarella in profondità. L’assenza di Silva per squalifica e di Ekdal per infortunio ha portato Ranieri a scegliere una mediana con Thorsby, Jankto e Damsgaard e i rifornimenti per gli attaccanti ne hanno fatto le spese. Nella ripresa, lo schieramento a rombo ha permesso più concretezza e Gabbiadini è stato tra i più attivi nel tentativo di impegnare Ospina. Manolo si conferma un attaccante capace di calciare da fermo trovando lo specchio, classe cristallina che quest’anno non è stata supportata dalla condizione fisica. Più opaca rispetto alla gara con il Milan la prestazione di Quagliarella, apparso meno nel vivo del gioco e costretto a lottare spalle alla porta.
Gli ultimi due match hanno confermato le certezze su cui poggia l’attacco, ossia la classe di Gabbiadini unita all’esperienza e alla qualità di Quagliarella, mettendo altresì in luce le carenze dovute sia ad una mancanza di alternative per cause di forza maggiore (mancato impiego di Torregrossa alle prese con problemi fisici) o di mancato rendimento (Keita).
Mentre il rinnovo di Quagliarella è ancora una questione da definire, Keita ha a disposizione otto partite per dimostrare qualità espresse soltanto a corrente alternata nel corso della stagione. Otto match per riscattare le ultime prestazioni in chiaroscuro, otto potenziali chances per fare chiarezza sul proprio futuro.