IL SAMPDORIANO - Uniti con voglia di combattere. Dal mercato: qualità e fame
Tre vittorie consecutive in casa per questa nostra Sampdoria, chi lo avrebbe mai detto. Sembrava un obiettivo irrealistico, pura utopia e invece ci siamo riusciti, con un crescendo di prestazioni dal punto di vista caratteriale e di compattezza della squadra. Sia con la Carrarese, che con la Reggiana siamo andati sotto nella fase iniziale, a causa dei consueti svarioni difensive o palesi errori individuali, ma abbiamo avuto la forza per ritornare in partita e ribaltarla. A Palermo non avevamo sfigurato (ma se non si tira...) contro un avversario molto più quotato e a Padova abbiamo sprecato l'impossibile prima di subire l'immancabile goal e ritornare al Ferraris con un punto ottenuto e due persi.
Tecnicamente le lacune dell'organico sono evidenti, nessuno ha la bacchetta magica, almeno però da alcuni match stiamo vedendo una Sampdoria con maggiore carattere, voglia di combattere fino in fondo, desiderio di non arrendersi, spirito propositivo, compattezza tra i singoli e i vari reparti. Abbiamo fatto nostre alcune gare da battaglia, sfide sporche tipiche del campionato cadetto, nelle quali il bel gioco va spesso a farsi benedire, a dominare sono contrasti, duelli in ogni zona del campo, i valori tecnici fanno la differenza ma spesso abnegazione e fame la fanno altrettanto.Oltre all'aspetto caratteriale e alla capacità di reagire e ribaltare i risultati, non mancano altri fattori positivi. Stanno iniziando finalmente ad arrivare anche i goal dei centrocampisti, in attesa di validi rinforzi ad aiutare bomber Massimo Coda già vicino alla doppia cifra e spesso costretto a ricevere palle sporche e a trasformarle in oro. Abbiamo iniziato ad acquisire autostima, fiducia, tranquillità e coraggio, ci siamo affidati alle conclusioni da fuori e abbiamo gonfiato la rete con Henderson e Conti, contro la Reggiana il match winner è stato Antonin Barak, bravo ad accompagnare l'azione offensiva e a farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. La crescita dell'ex viola può diventare un autentico valore aggiunto. Già il servizio per Depaoli che portò al rigore decisivo con la Carrarese e il goal sfiorato a Padova avevano fatto intravedere un giocatore in crescita a livello di condizione mentale e fisica, avviando il percorso di recupero rallentato dal periodo di preparazione estiva.
E che dire di Francesco Conti, per il quale l'accordo per il rinnovo del contratto non è finora arrivato e la sua crescita in termini di prestazioni potrebbe ulteriormente complicare le cose, con i club di categoria superiore interessati ad assicurarsi un giovane interessante a parametro zero. Il ragazzo sta mettendo in luce personalità e coraggio in un momento chiave della sua carriera e delicato per la squadra che ama fin da bambino. Ad agevole il nostro percorso ha senz'altro contribuito il fatto di aver confermato in gran parte un 11 di partenza e un determinato modulo, in modo da evitare ulteriore confusione tattica, anche se è inevitabile sottolineare come siano stati tanti e forse troppi i giocatori adattati in ruoli a loro non naturali. Un caso dei tanti è rappresentato dallo sfortunato Lorenzo Venuti, schierato nel trio nella linea difensiva dove ha cercato di rendere al meglio, prima di essere costretto a gettare la spugna per un infortunio che rischia di essere grave in una prova purtroppo già condizionata dall'errore che è costato il vantaggio alla Reggiana. Non è però un mistero come la rosa costruita in estate sia ricca di doppioni in determinati ruoli, mentre in alcune zone del campo siamo carenti come l'acqua nel deserto.
Mancano ormai pochi giorni all'apertura ufficiale del calciomercato, dal quale dobbiamo trovare ben presto gli elementi giusti per fare il salto di qualità, spingerci fuori dalla zona calda della graduatoria. Serve gente di qualità, esperienza, fame, stimoli e con la giusta mentalità, ovviamente nei ruoli giusti. Il reparto arretrato, dopo lo stop probabilmente prolungato di Venuti, richiede a questo punto almeno due rinforzi, sulle corsie esterne qualcosa potrebbe essere fatto, considerando gli interessamenti nei confronti di Ioannou, lo status in ottica contrattuale di Giordano (in scadenza ad esempio come Venuti, Ricci, Benedetti, Barak, Conti, Coda) e il rendimento altalenante di Depaoli, un giocatore che dovrebbe spaccare le partite in serie B ma finora lo ha dimostrato soltanto in alcuni lampi, ad esempio il rigore procurato con la Carrarese e l'assist a Padova. In mezzo al campo manca come il pane qualità, ritmo e sostanza. Il profilo di Salvatore Esposito sarebbe un rinforzo di alto livello e un'operazione condivisibile, a prescindere dall'elevato ingaggio e da un rendimento di grande impatto in modo continuativo a Spezia quasi soltanto nella scorsa stagione. L'ex Spal ha la qualità e la visione di gioco per dettare i tempi e alzare la qualità della manovra in mezzo al campo, oltre al notevole peso specifico nei calci piazzati, uno dei nostri tasti più dolenti.
Davanti al fianco dell'intramontabile Massimo Coda c'è attualmente quasi il nulla, con la Reggiana ne abbiamo avuto l'ennesima conferma. Con Estanis Pedrola in partenza verso il ritorno in Spagna come preannunciato giorni fa dai media spagnoli, servono un paio di rinforzi, veri rinforzi. L'impatto a gara in corso di Cuni è stato deludente anche nell'ultimo match, sia in termini di conclusioni che di palle tenute al servizio della squadra. Il rendimento di Luigi Cherubini e Simone Pafundi, due talenti nel giro dell'Under 21, è troppo altalenante. Il giovane di proprietà della Roma, dopo un buon approccio iniziale, ha collezionato prestazioni confusionarie, imprecise e nervose, mentre il gioiellino prodotto del vivaio dell'Udinese, qualitativamente sopra la media generale, è troppo innamorato del pallone, perde spesso il tempo dell'imbucata e le sue conclusioni sono molto spesso deboli e telefonate. Anche da loro servirà un deciso cambio di passo, soltanto in questo modo potranno rappresentare elementi solidi e affidabili per aiutarci ad uscire quanto prima dalle sabbie mobili. Matteo Brunori, a prescindere dal limitato minutaggio con Filippo Inzaghi e da un ruolo di titolare più combattuto del previsto durante la gestione Dionisi nella passata stagione, rappresenta un bomber di prima fascia in cadetteria. Da solo non basterebbe per sistemare il reparto avanzato, ma si tratterebbe di un rinforzo desiderato da ogni formazione del campionato e cambierebbe completamente lo spessore del parco attaccanti.
La sosta e i primi giorni di mercato prima della trasferta ad Avellino, l'ultima giornata del girone d'andata da chiudere nel migliore dei modi. Lontano dal Ferraris siamo ancora a secco di successi, il Partenio sarà una bolgia e servirà una Sampdoria con personalità ed attenzione, maggiormente competitiva e consapevole di non potersi permettere di sbagliare troppo là davanti. Sull'altro fronte ci ritroveremo Gennaro Tutino, uno dei giocatori che avrebbe dovuto trascinarci l'anno scorso ad un campionato di vertice e invece un rendimento al di sotto delle attese e un serio infortunio l'hanno portato ad uno scenario opposto. Un motivo in più per non farsi trovare impreparati. Avellino può rappresentare un primo spartiacque per il nostro cammino, in un campionato imprevedibile, ricco di colpi di scena e dominato da un equilibrio di valori spesso verso il basso, nel quale può davvero bastare poco per cambiare le carte in regola, talvolta in peggio, talvolta in meglio. Insistiamo e crediamoci.
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