M. Puppo: "Forse solo adesso ci rendiamo di quanto attaccamento c'è al nome della Sampdoria"

M. Puppo: "Forse solo adesso ci rendiamo di quanto attaccamento c'è al nome della Sampdoria"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
Oggi alle 14:22News Doria
di Matteo Romano

L'autore e tifoso della Sampdoria Maurizio Puppo racconta le sue emozioni successive alla retrocessione blucerchiata. "Sono già trascorsi alcuni giorni. Il dolore è intatto. Anzi, si acuisce. All’inizio, c’è l’impatto, il colpo, che in qualche modo prende tutto. Ora, il silenzio di una nuova normalità, quella in cui la catastrofe diventa abitudine. Due anni fa, ero a Marassi per la partita contro la Cremonese, divenuta l’ultimissima spiaggia per sperare di evitare la B. Fu una sconfitta per 3-2, rocambolesca, la certezza della retrocessione, l’incognita del futuro societario. Ricordo le facce della gente, all’uscita dallo stadio, sull’autobus del ritorno. Silenziose e tristi.

Un anno fa, la piccola speranza, subito spentasi, dei play-off. Ora, il disastro. Come la mano di chi perde la presa, canta Lucio Corsi. Tutti parlano della Sampdoria di Vialli e Mancini. Certo. Ma anche prima c’è stata una lunga storia. Brighenti, Tito Cucchiaroni, Ocwirk, Skoglund, Suarez, Salvi. Nulla è mai stato come l’oggi. E forse solo adesso ci rendiamo conto davvero di quanto attaccamento c'è, non solo da parte nostra, ma anche altrove, alla maglia blucerchiata, al nome stesso della Sampdoria, entrambi tanto unici e riconoscibili. Le cose non si rivelano mai così preziose come in momenti del genere."