Flachi: “Sampdoria, più imprevedibile con due trequartisti. Barak può far bene anche in mezzo al campo"

Dopo il primo successo stagionale, il 4-1 inflitto al Pescara di Vivarini, la Sampdoria prova a rialzare la testa dopo settimane difficili tra risultati deludenti e contestazioni alla società. Nel consueto appuntamento di “Forever Samp” su Telenord, in onda ogni domenica alle 20.45, Francesco Flachi ha commentato la prestazione dei blucerchiati, sottolineando la reazione della squadra di Donati e l’importanza dei giovani talenti offensivi.
«Secondo me ci sono state delle situazioni in campo, giocando con due trequartisti, che hanno portato imprevedibilità anche nell’uno contro uno e questo ha giovato alla squadra, le ha dato sicurezza: quando porti palla davanti e hai giocatori che la sanno giocare, diventa tutto più facile, si respirava nell’aria. Il primo tempo è stato diverso rispetto ad altre partite: nonostante fossi andata sotto, c’è stata una reazione importante nel secondo tempo. In una situazione di classifica già compromessa non era scontato reagire così, ed è un segnale. Penso che questo sia il vestito giusto per esaltare le qualità di ogni singolo giocatore, perché quei due ragazzini davanti hanno qualità importanti. Le qualità ci sono, le abbiamo viste: Pafundi deve costruirsi esperienza, ma se uno come Roby (Mancini, ndr) lo identifica come futuro del calcio, meglio di lui non si può sapere, lo ha avuto in nazionale e lo ha seguito tanto. È un giocatore che in questo momento, con l’entusiasmo di una partita così, può essere determinante. Ha qualità simili a Cherubini ed è un giocatore che, quando sta bene, riporta sampdorianews.net, risalta anche loro, perché ti tiene la palla e ti dà la possibilità di fare gol o di far fare gol. Come ho detto, era da tanto che non vedevo azioni come quelle di oggi, con scambi stretti, perché lì risaltano le loro qualità: devono essere veloci in quelle situazioni e ora devono essere accompagnati dai centrocampisti. In questa situazione bisogna conoscere e capire i movimenti dei compagni e devi essere bravo a verticalizzare e a far partire subito la palla, perché loro sono rapidi e possono trovare le difese scoperte.
Un’altra alternativa, scrive sampdorianews.net potrebbe essere Barák: è un giocatore intelligente, con esperienza, nasce esterno d’attacco ma può fare bene anche in mezzo al campo; quando uno è bravo e intelligente si adatta a qualsiasi ruolo e può coprire qualche difficoltà in mancanza di giocatori. Ricordiamoci anche di Pedrola: purtroppo in certe situazioni non è facile fare affidamento su di lui, perché mentalmente e fisicamente può soffrire, ma quando le cose inizieranno ad andare meglio può dare una reazione diversa, sappiamo le qualità che ha e speriamo le possa tirare fuori, perché può essere determinante. Poi dipenderà da lui, e se a gennaio arriverà qualcosa che risolve un po’ la difesa e prende una punta, non c’è bisogno di stravolgere tanto. Il calcio è così, non si sa mai cosa può succedere.
Pafundi ha qualità importanti, i mancini sono sempre più estrosi, io ero destro quindi lo dico con un po’ d’invidia. Ma sappiamo che la Serie B è un calcio fisico: deve essere bravo a capire quando dare la palla, perché altrimenti il fisico degli avversari può sovrastarlo; se pensa prima e gioca d’anticipo può dare qualcosa in più e diventare imprendibile. Oggi si è visto che stava bene. Prima non li avevano mai avuti tutti contemporaneamente e forse dopo un certo periodo di lavoro si vedono i frutti: oggi la Sampdoria mi è sembrata una squadra come non la vedevo da uno o due anni, finalmente organizzata.»
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