Bertarelli a "Belin Che Calcio": "Alla Samp ho trovato persone fantastiche. Il rigore in finale di Coppa? Doveva tirarlo Evani, ma..."

06.03.2019 09:39 di  Emanuele Massa   vedi letture
Bertarelli a "Belin Che Calcio": "Alla Samp ho trovato persone fantastiche. Il rigore in finale di Coppa? Doveva tirarlo Evani, ma..."
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© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com

Nella sesta puntata del programma Belin che Calcio, condotto da Marco Benvenuto, Franco Ricciardi e Virginia Scarpellini, è intervenuto come ospite telefonico Mauro Bertarelli. Nativo di Arezzo, classe 1970, Bertarelli ha indossato la maglia blucerchiata, dal 1992 al 1996, per 62 volte con 8 reti. Le altre maglie indossate sono state quelle di Jesi, Rimini, Ancona, Empoli e Ravenna. Della sua carriera in blucerchiato, due ricordi su tutti, uno positivo e uno molto meno: la conquista di quello che è stato poi l'ultimo trofeo vinto, la Coppa Italia del 1994 e il tremendo infortunio occorso l'anno successivo in Coppa delle Coppe contro il Bodø/Glimt. Di seguito un estratto dell'intervista:

"Arrivai alla Samp nell'ambito del clamoroso trasferimento di Vialli alla Juventus. Il primo impatto fu ottimo, essendo molto giovane ho trovato persone fantastiche, giocatori e ambiente e tifoseria. Su tutti il presidente Mantovani, persona eccezionale. All’inizio feci fatica a trovare spazio, poi piano piano ce la feci, ma c’erano tanti campioni e io ero giovane".

"L'infortunio me lo ricordo bene come se fosse ora, purtroppo. Capii subito dopo l’impatto con il portiere che l’infortunio era grave con il ginocchio, che qualcosa si era rotto. Era il momento migliore, giocavo sempre, davo una mano alla squadra, avevano capito che ero un giocatore importante per la Samp. È andata come è andata, ma al di là di quello l’importante è aver lasciato un bel ricordo a livello umano.

Il goal in finale di Coppa? Qui ad Ancona ancora non me lo perdonano, quel rigore lo stava per tirare Evani, poi quando diecimila persone hanno chiamato il mio nome, era giusto lo facessi io. Dovunque sono stato ho cercato il rispetto verso la tifoseria. In quel momento era giusto che il rigore lo tirassi e facessi gol".

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