L'ottimismo è attualità. Il genio e il collettivo. La pellicola Sampdoria e il film già visto

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Direttore Responsabile TMW Sampdoria. Collabora con Alfredopedulla.com, TMW Magazine, TuttoEntella.com.
12.01.2016 09:04 di  Diego Anelli   vedi letture
L'ottimismo è attualità. Il genio e il collettivo. La pellicola Sampdoria e il film già visto
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Abbiamo chiuso il girone d'andata a 23 punti rispetto ai 33 della scorsa stagione, la zona europea è assai distante ed esiste il rischio più o meno concreto di una stagione in un anonimo centro classifica, senza obiettivi ambiziosi. Esistono i motivi per sorridere? Ce ne sono eccome. Non bisogna dimenticarsi dove eravamo finiti poche settimane fa, costretti a guardarsi esclusivamente alle spalle, con la zona retrocessione ormai ad un passo.

La prima svolta il goal all'ultimo respiro, rocambolesco, sofferto di Zukanovic all'Olimpico, una gioia in pieno recupero, decisiva la sfortunata deviazione di Felipe Anderson, ma con il cuore, l'anima, le urla, la speranza, è stato ogni tifoso blucerchiato a spingere quella palla in rete. Per chi non conosce determinate situazioni si è trattato soltanto di un pareggio, sofferto, al termine di una sfida difficile da seguire, tra due formazioni in profonda crisi, timorose e incapaci di ritrovare la luce. Per coloro che invece vivono e respirano calcio quel goal ha invece significato l'inversione di tendenza. Da quel momento siamo usciti dal buio, la squadra ha finalmente compreso la filosofia di gioco di Vincenzo Montella, i ragazzi hanno ripreso a giocare divertendosi e facendoci divertire, ritrovata la consapevolezza dei propri mezzi abbiamo riassaporato il gusto del successo.

7 punti tra Lazio, Palermo e derby rappresentano un'enorme boccata d'ossigeno, sembra ormai alle spalle il periodo peggiore dell'annata, la squadra segue alla lettera le indicazioni di Vincenzo Montella. Netto il miglioramento del collettivo in termini di gioco, la condizione fisica non è ancora al top ma siamo sulla retta via, la nuova guida tecnica sembra aver trovato la quadratura del cerchio anche sotto il profilo del modulo tattico. Siamo tornati a giocare, a collezionare occasioni da goal, ad avere una precisa identità di gioco e gli elementi più talentuosi regalano spettacolo a scena aperta. Dalla sfida che ha preceduto le feste natalizie con il Palermo abbiamo ammirato un Antonio Cassano in grandissimo spolvero. Fantantonio ha palesato una condizione fisica in netto crescendo, è il primo a sacrificarsi in fase di non possesso pressando la retroguardia avversaria. Tecnicamente parlando non si discute, non si è mai discusso, non si deve discutere. Un goal delizioso e tre assist al bacio per altrettanti reti di Roberto Soriano tra Palermo e derby, un altro talento ormai prossimo al pieno status di centrocampista completo, moderno e continuo.

Trattenere Roberto e Martins nella finestra invernale potrebbe rivelarsi non semplicissimo, ma la Sampdoria deve provarci e in tale ottica mantengo intatte le mie speranze. La società è ben consapevole che risulterebbe complicato, per usare un eufemismo, sostituirli adeguatamente a metà della stagione. Si valuterà se arrivassero offerte da club nostrani, o comunque europei, una volta preso atto che Martins ha declinato la faraonica offerta cinese. Giocare contro la Juventus senza Soriano per un'ora e non vantare l'Eder delle migliori serate ha rappresentato un'ulteriore difficoltà, ma siamo usciti dal campo a testa alta. È vero, ha ragione Montella, nella prima frazione siamo stati troppo rinunciatari, abbiamo assunto un atteggiamento eccessivamente coperto, la partita sarà sicuramente stata preparata in un certo modo, probabilmente d'attesa per colpire con le ripartenze. Non ci siamo riusciti, ma non bisogna comunque dimenticare chi avevamo davanti, la formazione reduce da 4 scudetti consecutivi e, restando in piena attualità, da ben 8 successi consecutivi prima di sfidare i nostri ragazzi.

Contro una formazione di tale calibro cosa contava era non sbagliare la prestazione, lanciare chiari messaggi di continuità in termini di rendimento e la Sampdoria è riuscita a raggiungere tale obiettivo. Complessivamente la prova del collettivo è stata incoraggiante, nella ripresa abbiamo ritrovato la nostra squadra, gagliarda, mai doma, pronta a combattere e a crederci fino alla fine. Una perla il goal di Antonio che ha chiesto e ottenuto in un fazzoletto il triangolo da Carbonero. Peccato per l'occasione sciupata di testa da Martins prima della nostra marcatura e la fucilata di Fernando che ha fatto la barba al montante. Ci abbiamo provato fino alla fine, la rabbia in panchina e le apprezzabili dichiarazioni in sala stampa di Massimiliano Allegri, soprattutto nei confronti di Antonio Cassano, vanno a testimoniare quanto di buono i blucerchiati hanno dimostrato sul campo. Non dobbiamo mai perdere il nostro dna, abbiamo compiuto passi da gigante, ora bisogna tentare di mantenere una certa continuità anche all'interno della medesima sfida.

Gli ultimi 20' del derby ci hanno fatto perdere qualche anno di vita, ma si sa, quando la vittoria è sofferta, ce la si gode in misura superiore. In quei minuti abbiamo rischiato grosso, si poteva vanificare l'effetto del cambio della guida tecnica, avremmo potuto finire in un vortice di incredulità, polemiche, timori e disorientamento al termine di una sfida dominata per 70'. Dobbiamo crescere sotto questo punto di vista, mentalmente non va mai staccata la spina, essere sempre consapevoli di far parte e rappresentare la Sampdoria, ma tenere ben a mente i propri pregi e i propri limiti. In primis la fragilità difensiva, ormai visibile sotto gli occhi di chiunque. In crescendo le ultime prestazioni di Vasco Regini, comunque in scadenza e una situazione dalla quale bisognerebbe provare a monetizzare il più possibile, sempre una garanzia Emiliano Viviano, per il resto esistono pochi motivi per sorridere.

Zukanovic finora ha alternato prestazioni maiuscole ad errori banali, Moisander ha confermato di non poter offrire adeguate garanzie nell'11 titolare, le incertezze denotate nella stracittadina e contro la Juventus hanno finito per ribadire l'assoluta necessità di almeno un rinforzo per la coppia centrale, in attesa di ritrovare il vero Matias Silvestre. Sulla destra si sta un po' soffrendo, Cassani può strappare la sufficienza, ma raramente va oltre. L'assenza di Lollo si sente eccome, peccato per lo spazio azzerato per Pedro Pereira, certe situazioni di mercato possono anche aver influenzato tale situazione, ma resto dell'idea che privarsi ora e a tali condizioni di un talento simile potrebbe rivelarsi un errore madornale. Bilancio e mercato in entrata rappresentano giustamente le priorità, ma resta sempre viva la speranza di poterli soddisfare seguendo altre strade, oppure la medesima ma ad altre condizioni. Restiamo in attesa di sviluppi.

Un difensore centrale e un esterno basso sono ormai imprescindibili, li aspetteremo a braccia aperte nel mercato invernale, a mio parere a centrocampo un tassello che possa offrire un mix di qualità e sostanza andrebbe a completare il reparto, oltre a consentire ai soliti Fernando, Barreto e Soriano di poter ogni tanto rifiatare, con la speranza di non veder partire i nostri pezzi pregiati. Nel frattempo Luis Muriel resta almeno in parte un punto interrogativo, decisivo con il Palermo con l'assist per il 2-0 di Ivan, sbagliato in pieno l'approccio al derby nel minutaggio a propria disposizione, giocando di fioretto quando invece ci si ritrovava in mezzo ad un'autentica battaglia. Quasi nessun attaccante al mondo può ormai permettersi nel calcio moderno di non fornire un adeguato supporto in fase di non possesso, il colombiano, seppure dotato di un talento enorme che dimostra ad intermittenza, non rientra tra le eccezioni.

Anche dal suo futuro può dipendere il mercato in entrata, nel quale mi auguro di veder arrivare il minor numero possibile di “esuberi” dalle big, sempre pronte ad inserire una lunga lista di giocatori reduci da lunghi infortuni o scarso minutaggio, con l'obiettivo di avere in cambio opzioni o ritornare alla carica per i gioielli altrui pur non offrendo cash a sufficienza. Film visti e rivisti, ma la Sampdoria è una pellicola di prestigio, va rispettata e apprezzata, dando il giusto valore ad ogni suo minuto. Nessuno faccia finta di scordarselo.