Dovete fare i conti con questa Sampdoria, fino alla fine. Noi conoscevamo Eder

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Direttore Responsabile TMW Sampdoria. Collabora con Alfredopedulla.com, Radio19, Primocanale, Radio Sportiva, TMW Magazine, TuttoEntella.com.
29.03.2015 15:41 di  Diego Anelli   vedi letture
Dovete fare i conti con questa Sampdoria, fino alla fine. Noi conoscevamo Eder
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© foto di Andrea Ninni/Image Sport

Si attendeva con un pizzico di preoccupazione, ma non trascurabile fiducia l'inizio dell'autentico tour de force, nel quale la Sampdoria doveva fare i conti con le big, presunte o tali, per capire se poteva davvero ambire ad un piazzamento europeo dopo i 7 punti ottenuti tra derby, Atalanta e Cagliari.

Al momento il bilancio è straordinario, al di là di più ogni rosea aspettativa. 6 punti contro Roma all'Olimpico e Inter al Ferraris, grandi prove di forza, importanti segnali lanciati ai quartieri alti del nostro movimento calcistico: dovete fare i conti anche con questa Sampdoria, fino alla fine. Sono numerosi i protagonisti da mettere in copertina. Emiliano Viviano è ormai diventato sinonimo di saracinesca, nemmeno gli attaccanti giallorossi e neroazzurri sono riusciti a superarlo. Il portiere toscano sta vivendo uno straordinario periodo di forma, ha dimostrato che, senza problemi fisici, rappresenta il n°1 con il quale la Sampdoria potrebbe andare lontano, guadagnandosi in campo la conferma, poi spetteranno alle infinite strade del mercato decifrare in maniera chiara il suo futuro, ma intanto assistiamo al disgelo tra il Presidente blucerchiato e il collega rosanero, potrebbe trattarsi di un iniziale segnale di nuova apertura.

Alessio Romagnoli è ritornato protagonista. Dopo aver vissuto qualche settimana caratterizzata da prove incerte e qualche sbavatura non da lui, è ritornato a guidare il reparto, al fianco di Silvestre, con grande personalità e senso della posizione, facendo un figurone anche contro quella che dovrebbe tornare ad essere a breve termine la sua piazza, ovvero la romanista. La Sampdoria farà di tutto per trattenerlo un'altra stagione, ma non sarà semplice, la difesa giallorossa continua a ballare e non si riesce a mettere le pezze giuste, il ritorno del miglior difensore cresciuto in casa sembra una delle inevitabili scelte di mercato, anche se prolungare l'esperienza in blucerchiato non potrebbe fargli che bene. E che dire di Lollo, il quale ha ritrovato la condizione fisica dei tempi migliori e ha gonfiato la rete in due occasioni da bomber d'area di rigore?

Non a caso la ripresa blucerchiata ha anche coinciso con il maggior rendimento fornito dal centrocampo. Afriyie Acquah si è già rivelato un acquisto azzeccatissimo, la dirigenza è riuscita a piazzare l'assalto finale ad un elemento fino a quel momento assente nella zona nevralgica del campo, ovvero in grado di assicurare grande dinamismo, incrementare il numero di palloni recuperati in fase di rottura, ma, al tempo stesso, capace di impostare e aggredire gli spazi, inserendosi senza palla con i tempi giusti in fase offensiva.

L'arrivo dell'ex Parma ha inoltre consentito alla Sampdoria di aumentare in termini di fisicità l'impatto in mediana, un altro aspetto fondamentale nel calcio moderno.  Attorno al giocatore di proprietà dell'Hoffenheim sono cresciuti d'intensità sia Angelo Palombo che Roberto Soriano, anche loro un po' sotto tono in alcune recenti prestazioni ma per i quali era inevitabile e fisiologico un leggero calo in considerazione dell'elevato impiego da agosto in poi, rivelandosi elementi pressochè insostituibili nello scacchiere tattico blucerchiato.

Luis Muriel e Samuel Eto'o stanno facendo godere ogni tifoso doriano in Italia e sparso in giro per il mondo. Chissà dove saranno finiti i presunti esperti calcistici e i classici disfattisti che criticavano o avevano serie perplessità sul mercato invernale, strappandosi i capelli al momento della partenza di Gabbiadini (magari erano gli stessi che storcevano il naso quando non spaccava la partita) e non dando fiducia alle operazioni Muriel ed Eto'o? La pancia e il bastone non sono più argomenti alla moda, ora è il campo a parlare e nel terreno di gioco le giocate, le magie, i goal hanno ampiamente e meritatamente occupato la copertina dei giornali e fanno battere senza sosta i nostri cuori.

Il colombiano non è ancora al top della condizione fisica, ma se ci soffermiamo sui goal realizzati, in primis quella girata a Bergamo e il contropiede dell'Olimpico, diventa inevitabile chiederci cosa sarà capace quando sarà al top. Contro i neroazzurri ha regalato perle indimenticabili, gemme destinate a diventare uno spot pubblicitario per il bel calcio, la fuga sotto la tribuna nel primo tempo ha ricordato il Fenomeno Ronaldo, può e ha tutti i mezzi per migliorare anche in fase di non possesso, ma non gli mancheranno né il tempo, né le occasioni. Ammirare Eto'o è semplicemente una gioia per i nostri occhi, pura e genuina. Al di là dell'indiscutibile valore tecnico da autentico fuoriclasse, emoziona vederlo lottare su ogni pallone, fare anche il terzino, restare in campo per l'intero arco della sfida muovendosi molto e bene, gestendo al meglio con grande esperienza le proprie energie non facendo mai mancare il proprio contributo alla squadra, evidenziandosi spesso come il primo ad andare incontro ad un compagno in difficoltà. Si è calato nella mentalità del collettivo, ha trovato il feeling con Mihajlovic, la sua umiltà e la sua ambizione si riveleranno le frecce vincenti nell'arco doriano.

E che dire di Martins Eder... In  Italia doveva scoppiare l'ennesima polemica sugli oriundi per farlo conoscere ai presunti esperti calcistici. Da soli non bastavano 12 goal dell'anno scorso, i 9 in questo campionato, alcuni dei quali di straordinaria fattura (ne sanno qualcosa Fiorentina, Empoli e Genoa), le sue prestazioni al servizio della squadra, una tecnica sopraffina, una velocità irrefrenabile, il dna da assist man, una vena realizzativa in crescendo, l'enorme duttilità tattica indispensabile per l'attaccante moderno, la predisposizione al sacrificio, personalità da vendere. Non sorprendiamoci se poi vengono portati in Italia veri e propri bidoni e non ci si accorge di un campione come Eder. Da tifoso meno se ne parla negli ambienti delle big e più resterà in blucerchiato, ma da addetto ai lavori mi sorprendo come sia stato possibile. Quanti si intendono davvero di calcio? La domanda sorge spontanea.

Non sono bastati nemmeno il siluro di incredibile potenza e precisione che ha steso l'Inter e la magia all'esordio in azzurro contro la Bulgaria per spostare le attenzioni dalle polemiche (puntuali ma sempre più fuori luogo, basta avere memoria e guardarsi attorno, ad esempio in Germania e in Svizzera) sull'argomento oriundi al valore tecnico-tattico di Martins. A qualcuno probabilmente ha fatto comodo per non soffermarsi troppo sui problemi interisti. Evidentemente fuori da Genova se ne sarebbe parlato e sarebbe stato mostrato il suo goal una centinaia di volte se il protagonista fosse stato un collega più famoso, o di una big, presunta o reale, chissà.

Nel frattempo noi godiamoci alla grande Martins, uno dei nostri motivi di maggiore orgoglio, e restiamo convinti della nostra Sampdoria. Non abbiamo la sfera di cristallo, ma abbiamo tutti i mezzi per andare lontano, o comunque giocarcela fino in fondo. Champions, Europa League o fuori dall'Europa? Ora poco importa pensarci, ci sono ancora 30 punti in ballo, però una constatazione è assicurata: in ogni modo è già un successo perchè abbiamo la certezza che proveremo a puntare al massimo in base alle proprie possibilità.