IL SAMPDORIANO - Qualcuno vive in un mondo parallelo. Tra l'inspiegabile e il paranormale

IL SAMPDORIANO - Qualcuno vive in un mondo parallelo. Tra l'inspiegabile e il paranormaleTUTTOmercatoWEB.com
Ieri alle 09:18Primo Piano
di Diego Anelli

Ho lasciato finire il mercato prima di pronunciarmi, ho preferito farlo a freddo e a mente libera dopo il solito tour de force di Sampdorianews.net dedicato ad ogni finestra di campagna acquisti e cessioni.

Partiamo da alcune premesse doverose. Tutti quanti ci saremmo aspettati la normalità, ovvero la totale piazza pulita dirigenziale dopo lo scempio al quale abbiamo assistito la passata stagione e invece puntualmente non si è verificata. Sarebbe accaduto ovunque, ma evidentemente il campo conta fino ad un certo punto nelle valutazioni. Dopo i milioni spesi in questi due anni per coprire i debiti della precedente gestione e per costruire un organico che, almeno sulla carta, potesse competere per la promozione, era normale attendersi una strategia più oculata e parsimoniosa (del resto se si hanno capacità, competenze e contatti giusti, si possono costruire anche buoni organici con poche risorse). Invece è stato un mercato quasi a costo zero, del resto la situazione del ritiro estivo, la fine del calcio giovanile e femminile e la scelta della guida tecnica erano stati segnali incontrovertibili. Sinceramente una situazione inaccettabile e incommentabile, in particolare quando ti chiami Sampdoria.

Fatte queste doverose premesse, reputavo il mercato sufficiente prima delle ultimissime giornate di mercato (con una squadra finalmente Squadra in termini di mentalità e spirito al netto delle lacune, in particolare a Spezia e nel primo tempo con il Modena) nonostante le incredibili operazioni Tutino e La Gumina, dove soprattutto nel secondo caso, vista la controparte, abbiamo accettato uscite in prestito con ingaggi in buona parte ancora a nostre spese. Henderson a parametro zero è stata un'operazione di sostanza e di livello in mediana, Ferri ed Abildgaard dovrebbero portare esperienza e fisicità, Cherubini è un buon prospetto per la cadetteria, il talento e la voglia di riscatto non mancano a Pafundi, l'arrivo di Cuni poteva essere accettato come profilo offensivo soltanto a completamento del reparto, resta un punto interrogativo senza risposte l'arrivo di Narro, con l'algoritmo al quale si sarebbe ricorsi senza alcun senso. Complessivamente il peso di quasi nessuna operazione di patrimonializzazione per il presente e in ottica futura, anche in ottica plusvalenze, anzi. L'operazione che ha coinvolto quattro elementi delle giovanili sull'asse con la Roma viene ritenuto folle a danno dei blucerchiati secondo diverse fonti nella Capitale che vedono Paratici e Forte ben superiori ai ragazzi giunti in blucerchiato.

Con le uscite di Tutino, La Gumina, Ntanda, Leonardi e Sekulov, precedute dalle scadenze di contratto di Niang e Borini, ci aspettavamo uno o due rinforzi e invece non è arrivato nessuno, caricando l'intero peso offensivo sulle spalle del trentasettenne Massimo Coda. Cuni può esplodere in qualsiasi momento, noi ci auguriamo più prima che poi, ma da anni non vede la porta. Qualitativamente e numericamente mancano gli interpreti. Quando era prevedibile bloccare da mesi qualche profilo in Italia o all'estero, tra svincolati o prestiti se non si poteva aprire il portafoglio, ci si è davvero attivati solo quando era troppo tardi, fissandosi su un Andrea Belotti, il quale ovviamente avrebbe atteso qualsiasi altra migliore soluzione rispetto alla nostra, e Manuel De Luca, rimasto poi fuori lista nella Cremonese quando sembrava far parte del progetto tecnico, anche se non da protagonista. Ci si affiderebbe al contributo realizzativo di centrocampisti e trequartisti, ma negli ultimi anni nessuno di loro ha garantito un feeling con il goal di un certo livello. 

Anche in quest'ottica un Antonin Barak, almeno vicino ai tempi migliori, sarebbe una manna dal cielo, anche se al momento i dubbi su un arrivo gratuito all'ultimo respiro sono inevitabili. La difesa ha fatto acqua da tutte le parti, è composta dagli stessi interpreti della retrocessione sul campo e Donati ha dovuto attendere gli ultimi giorni di mercato per ricevere rinforzi, forse non però corrispondenti alle aspettative. Un giovane privo di esperienze in serie B e reduce da una retrocessione in D, un difensore esperto ma reduce da un grave infortunio fisico. Insomma il reparto ha maggiori rotazioni ma nel complesso pare variato assai poco, senza considerare qualche incertezza di troppo tra i pali.

Ascoltando anche le ultime dichiarazioni fronte Dirigenza, in particolare focalizzate sulle strategie e gli obiettivi raggiunti sul mercato, l'importanza del settore giovanile e femminile (con tentativi di rianimare entrambi i settori soltanto grazie ad aiuti economici esterni e in categorie inferiori) e del ruolo dei nostri tifosi, ho avuto la sensazione di vivere su pianeti differenti, in un mondo parallelo. Se non fosse la Sampdoria la malcapitata, mi scapperebbe anche un mezzo sorriso... resto più sbigottito che incavolato, non so se sentirmi più offeso, o preso per i fondelli. Si continua a rischiare con il fuoco, non rendendosi conto dell'enorme miracolo di trovarsi ancora in serie B e aggrappandosi ai tifosi, quando invece bisognerebbe fare semplicemente i fatti e farli come meriterebbe la Sampdoria. 20.392 Sampdoriani si sono abbonati esclusivamente per la maglia, i colori più belli del mondo, di certo non per una proprietà e una dirigenza che continuano a vivere nel loro mondo. Non il nostro nei cuori e nelle anime, ma nel nostro nella pesante realtà. Tra l'inspiegabile e il paranormale.