IL SAMPDORIANO - Non arriva una big, non è il derby. Con il Chievo è il big match. Per continuare a sognare...

Diego Anelli Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Collaboratore di Alfredopedulla.com, Mondosportivo.it.
23.12.2018 15:16 di  Diego Anelli   vedi letture
IL SAMPDORIANO - Non arriva una big, non è il derby. Con il Chievo è il big match. Per continuare a sognare...

Non usiamo giri di parole: mercoledì sarà una delle gare più importantii dell'intero 2018. Non andiamo ad affrontare una big contro il quale provare l'impresa, non si tratta del derby quando tutti quanti si fermano e purtroppo c'è soltanto in ballo la superiorità cittadina. Contro il Chievo abbiamo la concreta possibilità di arrivare a quota 29 punti chiudendo il girone d'andata con in un piazzamento probabilmente insperato fino a poche settimane fa, poi vedremo contro la Vecchia Signora se ci saranno o meno sorprese.

Tornare da Empoli con l'intera posta in palio ha assunto un peso specifico incalcolabile, non soltanto perchè siamo riusciti a prolungare la striscia di risultati utili iniziata con l'1-1 del derby, ma anche in considerazione dei numerosi passi falsi delle squadre attualmente nella zona europea, o comunque in prossimità. Soltanto la Fiorentina, peraltro nello scontro diretto con il Milan, ha trionfato, tutte le altre non sono andate oltre ad un pareggio nella migliore delle ipotesi. In Toscana abbiamo dominato per lunghi tratti della sfida, dando dimostrazione di ritrovata compattezza e solidità e mettendo in evidenza un elevato numero di pericolose armi offensive. 

Ramirez, Saponara, Quagliarella, Defrel, Caprari, senza scordare un Kownacki più voglioso nelle ultime apparizioni, il rendimento di Praet e del resto delle mediana. Abbiamo tante soluzioni, diamo la sensazione di aver compiuto un passo in avanti in termini di mentalità e personalità. Senza compiere voli pindarici dobbiamo continuare a crederci e capitalizzare al massimo il periodo positivo. In campo e sugli spalti mercoledì allo stadio per lottare tutti insieme ancora una volta, con il sangue agli occhi, pronti a gettare il cuore oltre l'ostacolo. Non riceveremo la visita né della Juventus, né dell'altra squadra cittadina, bensì il Chievo e già fanalino di coda praticamente dall'inizio del campionato. Partita in discesa? Assolutamente no, non si vince mai prima di scendere in campo e rendiamoci conto in anticipo che saremo attesi da un'altra autentica battaglia, come giusto che sia.

I veneti si sono rigenerati sotto la guida dell'ex Di Carlo, cinque pareggi in altre sfide, l'appuntamento con la prima vittoria è stato ancora rinviato ma l'imbattibilità durante la nuova gestione rappresenta un elemento di grande incoraggiamento per provare l'incredibile rimonta salvezza. Ne sanno qualcosa Napoli, Lazio e Inter, tutte fermate sul pari e costrette a rallentare la rispettiva rincorsa scudettata, o europea. Il Chievo arriverà a Genova con la ritrovata solidità difensiva, la voglia di spaccare il mondo facendo ricredere l'Italia calcistica che lo dava già ampiamente per spacciato e il leader Pellissier, a quasi 40 anni ancora capace di segnare e trascinare i compagni. 

Come avvenuto con il Bologna sarà fondamentale sbloccare la gara nella prima mezz'ora, portando l'avversario ad abbandonare la tattica difensiva e a concedere gli spazi necessari per colpire in ripartenza e chiudere la pratica. Occorreranno pazienza e concretezza, oltre al quel sostegno mai venuto a meno della tifoseria, con il quale ogni obiettivo non è mai irrangiungibile a priori. Abbiamo tenuto botta nel periodo più complicato della stagione, essere riusciti a conquistare il punto nel derby ci ha consentito di resettare e preparare con maggiore tranquillità gli impegni successivi. Nel frattempo il meccanismo di un impianto di gioco ben oliato ha ripreso a funzionare e la miglior condizione fisica di alcuni elementi chiave ha fatto il resto.

Anche ad Empoli i fatti testimoniano una Sampdoria mai doma, capace di non perdere mai la bussola, rispondere colpo su colpo, reagire al meglio alle decisioni del Var. Dopo il 2-2 di Caputo sono trascorsi un paio di minuti di disorientamento, si è sofferto ma non siamo caduti e abbiamo avuto ancora la forza per ritornare in vantaggio e allungare ulteriormente. Chi è stato impiegato dal 1' e chi è subentrato non ha tradito le attese, ognuno ha contribuito all'obiettivo del collettivo, seguendo alla lettera le indicazioni di Giampaolo. Nicola Murru e Fabio Quagliarella rappresentano due esempi emblematici della voglia di riscatto blucerchiato assieme a Gianluca Caprari, partito dalla panchina ma decisivo con la voglia di chi punta al maggior spazio possibile. 

Il terzino ci ha fatto rivivere le pagine della scorsa stagione con quell'ingenuo e scoordinato intervento in area, ha ingoiato il boccone amaro e si è rivelato decisivo con tre cross al bacio per il nostro bomber, traversoni all'altezza di un'ala di spessore, ripetendo quanto avvenuto in occasione del vantaggio contro i biancocelesti. Il n°27 ci ha ricordato di essere anche lui umano, non trovando il bersaglio grosso in due occasionissime, di piede nei primi 45 ' e di testa a metà ripresa. Trascorre 1' dal secondo errore sottoporta ed ecco che gonfia la rete, proprio di testa, con l'entusiasmo del ragazzino, la voglia di riscatto del campione. Questo gruppo, come già visto all'Olimpico con la Lazio, non molla un centimetro, non lascia nulla di intentato. Abbiamo la speranza che una certa continuità di rendimento e mentalità, rispetto alle ultime due annate, possa essere stata raggiunta.

Mercoledì avremo subito la riprova, l'occasione giusta per mettere in campo il reale valore di questa squadra, la consapevolezza e l'umile ambizione di rappresentare con onore i giusti obiettivi di chi si chiama Sampdoria. In campo affronteremo un avversario agguerrito, trascinato dalla disperazione e dalla smania di avvicinarsi al treno salvezza. Avremo dentro di noi la carica agonistica di chi vuole dire la propria in chiave europea e rispondere presente agli appuntamenti che contano. E quello di mercoledì lo sarà, non guardiamo e non guardate la classifica e il blasone degli avversari. In campo e sugli spalti per la nostra classifica, i nostri obiettivi, i nostri sogni. Sarà un big match per tutti noi che vogliamo lottare, crederci e alzare l'asticella. Forza Doria.