IL SAMPDORIANO - L'inferno a Salerno, andiamoci con gli attributi e la bava alla bocca

Domenica la Sampdoria ha dato tutto, ha vinto su tutti i fronti: grinta, compattezza, corsa, spirito di sacrificio, mentalità di gruppo, concentrazione, occasioni e qualità nelle trame. Era quello che speravamo, tanti non ci credevano ma la voglia di salvare la stagione, in virtù di una chance salvezza inattesa, era troppo forte. Un treno ci ha investiti ma siamo ancora vivi, è proprio così. Bisogna mantenere viva la consapevolezza dei propri mezzi e portare a casa un traguardo vitale.
Abbiamo rimpianti e aspetti negativi? Sì, perchè per le occasioni create poteva starci pure il 3-0 che avrebbe messo, almeno sulla carta, una seria ipoteca alla salvezza. Qualche occasione sprecata di troppo, il tocco vincente di Curto nel finale ci consente di andare a Salerno con un vantaggio importante ma che non garantisce nulla. L'infortunio a Cranio e l'espulsione di Borini non ci volevano. Soprattutto il k.o. del portiere, sfortunatissimo negli ultimi anni, mette fuori casa uno tra i pochi ad ottenere sempre la sufficienza, proprio quando la sua continuità d'impiego sembrava consolidata. La foga ha fatto un brutto scherzo all'ex Milan, riducendo ulteriormente le alternative offensive, già ridotte all'osso a causa dell'operazione a Tutino e la non convocazione di Niang.
Parliamoci chiaro, senza giri di parole. A Salerno sarà un inferno e non dovremo temerlo, gli attributi servono per sfidarlo e avere la meglio. Ci aspetta una battaglia fino al triplice fischio finale, loro getteranno il cuore oltre l'ostacolo. Dovremo stare attenti a non subire un goal nei primi 20' e furbi a non cadere in tranelli e tentativi di metterla sul caos alla ricerca di qualche eventuale fallo di reazione. Già in passato certi errori hanno pesato, adesso ogni ingenuità la pagheremmo carissima.
Tutte le polemiche delle ultime settimane renderanno l'ambiente ancora più surriscaldato. Noi siamo una squadra incapace a fare barricate, o comunque difendersi e ripartire. Dovremo scendere in campo determinati, concentrati, partire mentalmente come fossimo sullo 0-0, non cullarsi sul doppio vantaggio e nemmeno crollare di testa se e quando dovessimo andare sotto. Sarà fondamentale trovare la via della rete per contenere la loro voglia di riscossa in campo e sugli spalti. Le punte avranno il compito di far respirare la squadra e incidere quando ci capiteranno le occasioni, evitando di gettarne troppe al vento.
Le ultime due vittorie con la Salernitana ci hanno fatto vedere una squadra finalmente capace di dare segnali di vita, il play-out ha avuto come protagoniste l'anima e il cuore quasi mai visti in stagione. Un po' di ottimismo può starci ma per chiudere la pratica salvezza dobbiamo compiere l'ulteriore step, quello decisivo. Dimostrare con i fatti di avere le palle anche in trasferta, finalmente. Finora ci siamo sempre sciolti come le neve al sole, non solo nei risultati (non vinciamo fuori da ottobre), ma anche a livello di prestazioni.
È una gara vitale per la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro. In uno stadio caldissimo ci giochiamo tutto, la posta in palio è incommensurabile. Possiamo farcela dimostrandosi Squadra per due volte consecutive. Domenica abbiamo visto un gruppo carico, coeso e più libero mentalmente. Ci sarà da sputare sangue e combattere fino all'ultimo duello, con la bava alla bocca. Continuiamo a crederci, tutti quanti, insieme, in primis nel settore ospiti. Dai Doria!
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