ESCLUSIVA SN - Tirotta: "Un mercato difficile per tutti. Lasciare dietro di noi quell'abitudine di seguire l'emotività del momento"

Per decenni uno dei volti più noti della tifoseria organizzata blucerchiata. Da alcuni anni opinionista per Sampdorianews.net.
06.09.2017 14:04 di Enzo Tirotta   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Tirotta: "Un mercato difficile per tutti. Lasciare dietro di noi quell'abitudine di seguire l'emotività del momento"
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© foto di Federico De Luca

La ripresa del campionato mette fine ad un’estate che avrei sperato fosse stata più serena. Un mercato difficile per tutti. Prezzi gonfiati, scambi impazziti. Il rammarico però è quello di essere arrivati come al solito all’ultimo minuto per soddisfare le chiare richieste di Giampaolo. Mercato difficile, lo ripeto, ma forse aver dato la priorità a quanto il mister cercava ci avrebbe fatto stare meno in ansia.

Detto questo, voglio anche aggiungere che personalmente non avevo dubbi che i giocatori giusti sarebbero arrivati. Ferrero, la sua “bottega” la cura: non rischia capitali e compra con una certa ottica. E fin qui va bene per lui e anche per noi. Poi vedremo …

A caratterizzare il mercato è stato ovviamente il caso Schick. Io non giudico le aspettative legittime del giocatore nel voler approdare in una “grande”. Voglio però sottolineare che c’è modo e modo. Un modo elegante, seppur nella sua semplicità, che è stato quello degli addii di Muriel e Obiang (per fare un esempio). E poi di modi ce ne sono anche altri. Io, da innamorato della Samp, preferisco il primo.

Inoltre che Schick avesse in mente la carriera lo abbiamo capito nelle ultime partite disputate con noi. Ora però siamo alla resa dei conti. A nulla valgono i voti di mercato: il campo ci dirà tutto. Rispetto all’inizio del campionato scorso siamo a mio giudizio più forti. La Samp attuale è una squadra completa ed equilibrata. Nulla a che vedere col cantiere dell’esordio nello scorso torneo. Se poi saremo più forti anche di quanto lo fossimo a tre quarti del campionato passato ce lo dirà il campo.

Le prime due giornate, come al solito, dicono tanto, ma in fondo non dicono nulla. Come tutti ho visto una Samp bella nel primo tempo di Firenze, meno in palla nel secondo: non abbiamo rubato nulla, ma neppure i viola, se avessero pareggiato, non avrebbero rubato nulla. Col Benevento è stata la tipica partita da Samp contro le squadre sulla carta inferiori. Coi nostri giovani che ambiscono a mettersi in vetrina con le grandi e vivacchiano con le altre. Ed è proprio qui che voglio andare controcorrente riguardo al nostro tecnico. Se proprio devo trovargli un difetto cito il fatto di non aver saputo ancora motivare i nostri giovani per questo tipo di partita. 

Infine un’esternazione che mi sorge dal cuore. Dobbiamo lasciare dietro di noi quell’abitudine di seguire l’emotività del momento. La traccia del nostro cammino a fianco alla Samp non deve essere altalenante. Sappiamo quale sia il livello che la nostra amata occupa. Atteniamoci all’obiettività. Le opinioni restano, ci mancherebbe. Ma discutere sui massimi sistemi non è da blucerchiati.

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