Il tifoso Giovanni presente allo Scida: "Una squadra secchiona"

12.03.2018 18:51 di  Redazione Sampdoria News   vedi letture
Il tifoso Giovanni presente allo Scida: "Una squadra secchiona"
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© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport

Ieri a Crotone la Sampdoria ha ripetuto la pessima prestazione di Benevento, tornando a casa con un pugno di mosche in mano e la gigantesca consapevolezza di aver gettato al vento l'ennesima occasione d'oro per alzare ulteriormente l'asticella, dimostrando a livello di mentalità di aver imparato dagli errori passati.

Gli unici a meritare applausi a scena aperta sono stati i numerosi tifosi che hanno seguito l'amata Sampdoria anche in occasione della lunga trasferta in Calabria. Giovanni Costantino, uno tra i cuori doriani presenti allo Scida, ci ha scritto in redazione esternando il proprio pensiero:

Una squadra “secchiona”. Domenica contro il Crotone sembravamo un secchione in gita, che aveva fatto tutti i compiti, aveva messo il vestito bello e girava in una nuova città. Ma nel mercatino rionale, dove odori, urla e umori,  colorano la gente, devi essere scaltro, vispo e presuntuoso, bisogna osare, cambiarsi d’abito e rischiare brutte figure per poter raccontare qualcosa, al ritorno a casa. Contro squadre del genere, a volte dobbiamo abbandonare il copione. La nostra carta d’identità dice che abbiamo un gioco riconoscibile e caratteristico, che fuori casa però perde di furore e intensità. Serve spavalderia, intraprendenza e quindi cambiare modo di giocare. E sì, la Samp anche ieri ha provato a fare il suo gioco, fatto da passaggi orizzontali ad aspettare il varco giusto per verticalizzare e fare male, ma contro squadre come il Crotone, che mettono dietro la palla anche i magazzinieri, serve altro.

Si continua a preferire Murru a Strinic (Ma davvero i sette milioni spesi per il sardo, valgono di più di un accesso in Europa…) e ieri con Sala (troppo lento al rientro) avevamo un giro palla a ritmi bassi e prevedibili. Fieri di un trequartista tecnico, siamo stati in balia dei “falegnami” Crotonesi, serviva  gente per fare legna e invece abbiamo anche regalato, potenza e velocità davanti. Perchà non sempre il bel gioco paga, si vincono le partite anche in contropiede e con un lancio lungo. Forse è questo il limite di questa squadra, non saper cambiare pelle a partita in corso. Travestirsi da brutti e cattivi fa paura anche agli altri. Speriamo che tutto ciò serva da lezione, coraggio le gite scolastiche iniziano adesso.