Marcello Lippi: "Se ho fatto l'allenatore è per merito di Paolo Mantovani, il primo a darmi una panchina"

Marcello Lippi: "Se ho fatto l'allenatore è per merito di Paolo Mantovani, il primo a darmi una panchina"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Alberto Fornasari
giovedì 6 settembre 2012, 08:30News Nazionali
di Stefano Sommariva

Dall'altro capo del mondo vi è un allenatore che, da giocatore, vanta con la maglia della Sampdoria la bellezza di 274 presenze: risponde al nome di Marcello Lippi e attualmente è il coach del Guangzhou.

Segue con attenzione l'andamento del campionato italiano e nota con piacere la bellissima partenza della nuova Samp targata Ciro Ferrara. Lo sottolinea ai taccuini de Il Corriere Mercantile, senza dimenticare i tempi di quando iniziò la carriera da allenatore e, in una lunga intervista, dichiara:

"Anche da qui seguo sempre la mia Sampdoria, come tutto il calcio italiano. Non posso scordare quella che è stata la mia vita, i miei affetti, la strada che ho fatto. Se sono qui, se ho vinto un mondiale, lo devo anche a quando partii da Viareggio per trovare casa in una pensione di Via Fieschi. E se ho fatto l'allenatore è per merito di Paolo Mantovani, il primo a darmi una panchina".

Quindi sulla nuova Sampdoria afferma: "Che bell'inizio di campionato. Il calendario sembrava in salita invece è arrivata la vittoria in casa del Milan. A quel punto giocare in casa con il Siena sarebbe diventato difficile per tutti, ma non per Ferrara. Sapevo che avrebbe preparato la partita nei dettagli, al meglio. Posso dire: due vittorie meritate. Sono molto contento per lui, per Peruzzi e naturalmente per la Sampdoria. Ma adesso bisogna andare avanti su questa strada".

Con Ciro il rapporto è ottimo, i due si sentono frequentemente: "Ci sentiamo molto spesso, almeno una volta a settimana. Fin dal momento della firma del contratto, Ferrara era motivatissimo e sapevo che lui e la Sampdoria sarebbero stati la soluzione ideale l'uno per l'altra. Stiamo parlando di un professionista che ha alle spalle 30 anni di calcio a livelli eccezionali e sa che, per ottenere il risultato, servono grande umiltà e assoluta determinazione. Inoltre è perfettamente consapevole del fatto che occorra volare bassi, soprattutto nei momenti favorevoli. La Sampdoria è in ottime mani".

Nota positiva la prestazione superlativa di Maresca. Anche Lippi l'ha notata e non poteva essere diverso: "Se c'è un dettaglio che mi ha fatto piacere, posso parlare della grande prova di Maresca: arrivato alla Sampdoria pochi giorni prima, già perfettamente a suo agio nella gestione del gioco della squadra. Non avevo certo bisogno di questa controprova per vedere riconosciute le sue qualità, ma è stato bello vederlo così padrone del centrocampo".

Lippi non definisce Ferrara un suo allievo, nonostante Ciro possa aver appreso molto dagli insegnamenti di Marcello: "Non sono così presuntuoso da pensarmi come maestro. Nel calcio come nella vita, si impara da tutti e si può insegnare qualcosa a tutti. Io ho avuto la fortuna di conoscere, quando ero ragazzo, un altro allenatore come Fulvio Bernardini, uno dei più grandi personaggi della storia del calcio. Anche lui non avrebbe mai perso realismo e umiltà e questa è una lezione che mi ha accompagnato in tutti i passi successivi della mia carriera da giocatore come da allenatore. Se sono riuscito a restituire ai miei giocatori qualcosa di quel che ho imparato quando in campo ci andavo io non posso che rallegrarmene".

Sulla possibile nostalgia di Bogliasco, guardando la Liguria dall'altra parte del mondo passa oltre: "Per ora sono troppo impegnato a dare il massimo di me stesso qui. E' un calcio in crescita, con interessanti talenti locali. Inoltre dall'Europa non sono arrivato soltanto io. Tra gli ultimi giocatori ingaggiati da squadre cinesi, ci sono Didier Drogba, Nicolas Anelka e Seydou Keita".

Qualcuno che porterebbe via alla Samp ci sarebbe, ma il cuore...: "Ce ne sarebbero tanti giocatori interessanti. Ma non farei mai uno sgarbo alla Sampdoria. e Nemmeno a Ferrara".