Kasami: “La Sampdoria era qualcosa di speciale. Mi sentivo a casa lì”

Kasami: “La Sampdoria era qualcosa di speciale. Mi sentivo a casa lì”
© foto di Sampdoria.it
Ieri alle 17:41News Doria
di Edoardo Tesei

Pajtim Kasami, ora senza squadra dopo la rescissione consensuale con il Sion, ha rilasciato un' intervista a Blick.ch riguardante la sua difficile situazione. Ecco le sue parole:

Cosa non ha funzionato nell'esperienza all'FC Sion? "Non ho mai avuto la possibilità di mettermi in mostra. Dopo aver lasciato la Sampdoria, lo scorso gennaio, ero depresso e pensavo di riscoprire la gioia del calcio al Sion. Ho ricevuto diverse offerte, ma il mio istinto mi ha suggerito di andare al Sion. Il problema delle decisioni è questo: non si può prevedere il futuro, e a volte è inevitabile prendere decisioni sbagliate."

Un anno fa eri un giocatore celebrato della Sampdoria, a un passo dalla promozione in Serie A e nel mirino dei club della massima serie. Cosa è successo poi? "Ho fatto davvero una grande stagione e mi sono sentito completamente a casa a Genova. Ma poi è arrivato un nuovo direttore sportivo, che ha portato un grande scossone. Quasi l'80% della squadra è stato sostituito. L'atmosfera è diventata negativa; c'erano inquietudine e incertezza. Il nostro allenatore di allora, Andrea Pirlo, è stato esonerato dopo sole quattro giornate."

Hai 33 anni, sei professionista da 15. Sai quanto può essere dura la vita. ​​​​​​"Certo. Ma la Sampdoria era qualcosa di speciale. Mi sono innamorato del club ed ero orgoglioso di indossare quella maglia. Avevo un buon rapporto con i tifosi e la dirigenza. Mi sentivo a casa lì. Non me ne sono ancora ripreso del tutto." 

Un ritorno a Genova sarebbe ipotizzabile? Nel frattempo l'ex direttore sportivo dell'anno di successi è tornato. "Sì, è una cosa che sto valutando."

Ci sono trattative in corso? "No. Sto valutando attentamente le prossime mosse e le mie opzioni. Una cosa è chiara: voglio riflettere attentamente su questa decisione. Il prossimo club dovrà avere un direttore sportivo e un allenatore che vogliano seguire un progetto con me e credere nelle mie capacità. Solo allora potrò ripagare la fiducia".