"Insieme, con la Sampdoria"- Chiara: "Allo stadio la sera prima della scadenza del parto. Piccola Arianna mi porta la sciarpa"

10.05.2020 12:27 di  Redazione Sampdoria News   vedi letture
"Insieme, con la Sampdoria"- Chiara: "Allo stadio la sera prima della scadenza del parto. Piccola Arianna mi porta la sciarpa"

Insieme, con la Sampdoria è una delle iniziative lanciate da Sampdorianews.net per consentirti di raccontare la tua Sampdorianità, il tempo al Ferraris o in trasferta, alla tv al fianco della persona che ami, amici, familiari, conoscenti, colleghi, fratelli di sangue o di tifo. È tempo di condividere la nostra Sampdorianità, ridurre le distanze in qualsiasi parte del mondo ci troviamo per sentirci ancora più uniti.  Inviaci una tua foto, un vostro scatto blucerchiato a redazione@sampdorianews.net o alla pagina Facebook di Sampdorianews.net con un tuo contatto mail o telefonico, verrai ricontattato per un'intervista dedicata al vostro tifo, ai vostri valori, con ricordi, sensazioni, racconti ed emozioni da condividere con il mondo blucerchiato. La Sampdoria e i suoi tifosi restano una cosa sola.

Dopo le interessanti interviste a Lorenzo da Lumezzane (Brescia) e Ugo da Savona, abbiamo avuto il piacere di intervistare Chiara di Genova, Sampdoriana in ogni secondo della propria vita:

La prima volta allo stadio per la Sampdoria: in quale partita. Raccontaci ricordi, emozioni, episodi e con quali persone li hai condivisi. “La prima volta allo stadio era la Befana del 1991 Sampdoria - Torino, avevo 10 anni era l'anno dello scudetto, non ero mai andata allo stadio contrariamente ai miei genitori che erano tifosi presenti. Avevo più volte manifestato il desiderio di andare a Bogliasco a vedere un allenamento, quella mattina mi ricordo di avere chiesto a mio papà se mi portava a Bogliasco e lui pieno di orgoglio mi disse che quel pomeriggio stesso saremmo andati allo stadio. Gioia immensa ed emozione fortissima condivisa con mamma e papà, con lo zio e il nonno e alcuni amici. Oggi a distanza di 30 anni quando entro al Ferraris provo le stesse emozioni, dal quel giorno io e la Samp non ci siamo più lasciate”.

Cosa rappresenta la Sampdoria nella tua vita? “La Sampdoria è parte della mia vita, è l'emozione che accompagna momenti belli e brutti, è la passione più forte e indelebile nel tempo. Il 31 agosto del 2016 sono diventata mamma della piccola Arianna (Arianna è venuta con me allo stadio per 9 mesi di gravidanza), la domenica 28 agosto c'è stato l'esordio al Ferraris contro l'Atalanta, la scadenza del parto era lunedì 29 agosto ed avevo il primo monitoraggio alle 8 del mattino. Io la domenica sera ero allo stadio in gradinata nord dove da tanti anni sono abbonata a seguire la partita, sapendo che per un po' di mesi non avrei più potuto essere presente, perché dovevo allattare la mia bimba. La gioia di diventare mamma è stata incredibile, sono stata lontana dal Ferraris per 5 mesi e nonostante dovessi stare a casa per crescere la mia piccolina, la mancanza della Samp è stata enorme, non appena Arianna è stata svezzata sono corsa allo stadio al mio posto con la stessa emozione di quando avevo 10 anni”. 

Allo stadio dove segui i 90'? Raccontaci portafortuna, scaramanzie e dettagli che rendono particolare la tua partecipazione prima, durante e dopo la gara. “Per tantissimi anni io e la mia famiglia siamo stati abbonati in Sud, ora da diversi anni siamo abbonati di Nord, dove condivido i 90 minuti con alcuni amici e tifosi con i quali c'è un rapporto di stadio domenicale. Ultimamente non ho particolari gesti scaramantici, sicuramente la posizione in gradinata inferiore che deve sempre essere la stessa”.

Casa - stadio, andata e ritorno. Cosa ti passa per la testa? Carattere ed emotività: tendi a tenerti tutto dentro, o fatichi a gestire ansia ed entusiasmo? “Nelle ultime domeniche il percorso casa - stadio era dominato da speranza e ansia di un risultato positivo, purtroppo il percorso stadio - casa è stato spesso dominato da preoccupazione che fosse l'anno maledetto. Di base allo stadio canto e incito per 90 minuti quindi tendo  a scaricare sia l'ansia che la gioia, chiaramente alla fine della partita  e nel corso della settimana il mio umore è condizionato da quanto vissuto la domenica, essendo la Samp sempre presente nella mia vita”.

La tua tipica compagnia allo stadio e ovunque ti possa trovare: il vostro affiatamento, la bellezza del tifo, fianco a fianco. Perchè gioire e soffrire insieme per i colori più belli del mondo non ha prezzo... “La mia attuale compagnia sono i miei genitori, amici storici e tifosi con quali condivido impressioni ed emozioni durante i 90 minuti. La Samp, nelle gioie e nei dolori, è un collante incredibile tra le persone, per chi come me ci crede veramente, se tutti partecipassimo con calore e presenza forse ci saremmo evitati tante sofferenze in questa stagione. L'emozione del Ferraris è qualcosa di incredibile, il potere del Ferraris può compiere miracoli, ci credevo da bambina e ci credo anche adesso che a settembre compio 40 anni”.

Se dovessi descriverti come tifosa, quali parole useresti? “Sono una tifosa presente, partecipe, attiva e storica, quest'anno sono 30 anni di stadio. Sono anche però molto arrabbiata e critica contro Ferrero, che a mio parere sta gestendo in modo folle la società e ci sta mettendo in cattiva luce per i suoi problemi personali. Faccio parte di quelli che contestano Ferrero e ai quali manca tantissimo il Presidente Garrone”.

Con il passare degli anni il tuo rapporto con la Sampdoria in un calcio sempre sempre più business tra spezzatini e paytv. “Le domeniche che giochiamo in casa sono allo stadio Ferraris, le partite fuori casa cerco di seguirle compatibilmente con le esigenze della piccola Arianna, che è cresciuta da sempre con una mamma che ogni due settimane si assenta per qualche oretta per seguire la Samp”.

La fede calcistica durante l'isolamento casalingo. Restando a casa come hai gestito la mancanza di Sampdoria sul terreno di gioco? “Molto male, sono sincera, è capitato di piangere una domenica pensando che avrei dovuto essere allo stadio e invece la partita non c'era più. Mi hanno tolto tutto la libertà, la serenità e la mia grande passione e la cosa che più mi spaventa è pensare quando potremo tornare allo stadio. Mi sembra tutto surreale e mi sembra quasi impossibile”.

La più grande pazzia che hai compiuto per non perderti la Sampdoria. “La prima grande pazzia penso che sia stata essere allo stadio la sera prima della scadenza del parto, come scritto prima, ovviamente autorizzata dal mio ginecologo che ha sostenuto la mia presenza allo stadio per 9 mesi. L'altra pazzia la compio ogni volta che la Samp gioca di sera in settimana, perché lavorando a tempo pieno prendo permesso dal lavoro ed esco prima per andare a recuperare la bimba all'asilo e restare con lei fino all'ora di cena, quando arriva il papà a casa dal lavoro e si dedica alla piccolina permettendo a me alle 20 di uscire di casa quasi a digiuno e volare in auto verso il Ferraris per seguire la Samp. Mio marito è interista, quindi non condividiamo la stessa passione, ma condivide da ormai 12 anni la mia follia blucerchiata e Arianna che, oggi ha 3 anni e 8 mesi, non so se diventerà Sampdoriana, ma conosce le canzoni del Doria e mi chiede se la porto allo stadio. Chiama il Ferraris "la casa del Doria" e quando devo andare allo stadio mi porta la sciarpa dalla porta e mi dice che devo andare perché faccio tardi. Ci sono persone che mi guardano come un marziano, ma non mi interessa, a quasi 40 anni posso dire di avere vissuto nella mia vita una grande passione e l'infinito orgoglio di essere Sampdoriana”.