DORIA ALE' CAMMINEREMO CON TE - Orgoglio ed errori al San Paolo

Nella sempre complicata, ostica e indecifrabile trasferta di Napoli, la Sampdoria ha confermato di saper giocare a livelli molto alti di calcio. Questo testimonia che il problema non è il gioco nè lo spirito, ma solo che è un momento in cui il risultato fatica ad arrivare. La consapevolezza che mister Giampaolo si porta via dal San Paolo è che la squadra sembra vicina a tornare alla vittoria se il livello di gioco è questo e sabato, contro la Spal, l'occasione è propizia.
Detto ciò, se è vero quel che diceva Kierkegaard, ossia che chi è orgoglioso vuole sempre fare la cosa giusta, la cosa bella, ecco che i gol incassati nel primo tempo sono figli proprio dell'orgoglio che la squadra blucerchiata, specie nella linea mediana, ha messo in campo. Solita linea composta dall'ormai ritornello Torreira - Praet - Barreto che si è opposto con vigoria e geometria al centrocampo partenopeo, in un primo tempo pirotecnico nel quale il trio Jorginho - Allan - Hamsik ha giocato ad un livello eccelso, con un'intensità altissima e con un pressing al limite che ha dato i suoi frutti. Nonostante tutto, la compagine blucerchiata è stata nella partita. Nel secondo tempo, invece, la Samp è stata in gestione del centrocampo, cercando, per quanto possibile visto il livello ancora non ottimale della condizione fisica, di controllare il gioco attraverso i dettami di Giampaolo. Ciò dovrebbe essere motivo di vanto per la linea nevralgica del Doria, anche perché i gol sono frutto di errori dei nostri.
Tutti in buona fede, tutti perché si tende a ricercare sempre il gioco, prima di qualunque cosa. Non è una vergogna tirare una pedata al pallone ogni tanto, lo sa bene il mister come lo sa bene la squadra. Il fatto è che errori come quelli di ieri, in fase di uscita, servono per migliorare lo status qualitativo della squadra. In poche parole, dagli errori passa il miglioramento della qualità della squadra. Barreto che tiene palla cercando la soluzione migliore e viene travolto da Mertens, piuttosto che l'errore sul terzo gol, dove Allan è scortato fino in area di rigore con troppa leggerezza.
Nulla da dire, per quanto riguarda i singoli, perché Torreira gioca la sua partita, Praet è sempre più elemento-chiave, Barreto mette quello che può. Verre entra e si fa sentire, nel finale si fa dare molti palloni ma non sempre è preciso. Sicuramente la settimana piena di allenamenti ha fatto bene anche alle gambe olter che alla testa. Ora si cercherà di finire bene l'anno solare, ma le indicazioni da Napoli sono buone e – cosa più importante – danno fiducia ad una squadra che ora ha bisogno solo di continuare a ritrovare il filo del discorso per spiccare il nuovo – e definitivo – volo.
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