CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA - Divin Augello e Samurai, Samp blindata

28.10.2020 09:23 di  Paolo Paolillo   vedi letture
CON IL CUORE FINO ALLA VITTORIA - Divin Augello e Samurai, Samp blindata
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Le due incredibili prestazioni e successi della Sampdoria su Lazio ed Atalanta hanno confermato il cambio di trend iniziato già con la vittoria di Firenze. La sosta ha accentuato la luce sul lavoro difensivo fatto da mister Ranieri, capace di dimezzare i gol presi nelle prime due partite (6), con quelli presi nelle successive tre (3).

Numeri che indicano un'intensità diversa, una concentrazione maggiorata del pacchetto difensivo, che trova le sue conferme nel giapponese Yoshida e nei due terzini, Bereszynski e Augello. Loro tre ci sono sempre, ad oggi. Si, perché se i cartellini presi dal capitano della nazionale del Sol Levante preoccupano relativamente, vista la disponibilità di Colley, Tonelli e Ferrari a sostituirlo, preoccupa sempre di più la situazione esterni bassi, dietro al polacco e all'ex Spezia. Se Regini può essere adattato e lo stesso Ferrari sappia giocare anche largo in difesa, il sapor di scommessa sulla condizione e sulla disciplina dei due titolari è un rischio troppo grosso da correre. Non ci resta che sperare fino a gennaio e poi sperare ancora.

Il punto fermo è Maya Yoshida. Indispensabile. Ha alzato il livello del suo gioco nelle due partite più complesse affrontate finora. Questo, di riflesso, ha contribuito alla crescita del compagno di reparto e dell'intero pacchetto. Granitico, preciso ed estremamente puntuale, ha rinviato ogni cosa passasse dalle sue parti. Sulle palle alte, ora, garantisce posizione e vigore, doti messe già in evidenza dagli anni inglesi e nei match internazionali col suo Giappone. Sia contro i biancocelesti che contro la banda Gasperini, il nipponico è stato nettamente il migliore, giocando di fondamentali come l'anticipo e la posizione, doti rare in un calcio che vuole sempre più centrocampisti aggiunti che difensori puri, che badano al sodo, cioè a non far segnare – per prima cosa – l'attaccante avversario. L'ampio e, nel primo caso, forzato turnover dei mister, ha agevolato il suo compito, ma Caicedo e Correa prima e Gomez-Lammers-Ilicic-Zapata, poi, non sono proprio dei facili clienti.

Chi ne ha beneficiato di più è sicuramente Lorenzo Tonelli, non brillantissimo, ma in aumento di giri partita dopo partita. L'intelligenza dell'ex Empoli è quella di seguire le indicazioni del compagno di reparto e smettere di cercare la cosa più complicata, il passaggio più rischioso. Contro la Dea, Tonelli è apparso tranquillo e sempre in posizione corretta, sia in fase di contenimento che in quella di impostazione. La speranza è aver trovato la coppia giusta per permettere il recupero di Omar Colley, ancora a zero minuti dopo la telenovela di mercato. Il gambiano può e deve essere un'alternativa ai due centrali, ma tutto passa dalla serenità che ritroverà – ne siamo convinti – al più presto, anche se gennaio è una minaccia più vicina del previsto e un nuovo assalto al numero 15 blucerchiato è più che plausibile.

Capitoli esterni: l'uomo copertina delle ultime settimane, e non vale solo per la difesa, ma in generale per la squadra, è Tommaso Augello. Con la Lazio sfodera una prestazione super, macinando chilometri e asfaltando Parolo e Marusic. A tratti ha ricordato la prestazione monstre di Carbonero contro Laxalt in un derby di qualche anno fa. L'ex Renate è stato semplicemente incontenibile, trovando anche il gol con un sinistro malandrino dal limite e fornendo l'assist per il vantaggio di Quagliarella. A Bergamo, invece, bada molto alla copertura e al raddoppio su Ilicic, neutralizzando Depaoli. Partita accorta, di grande tranquillità, dono che il terzino esprime e che fa pensare come la sua più grande dote. Abbiamo un bel giocatore a sinistra dopo tanto tempo. Era ora.

Dall'altra parte, si conferma quello della settimana della nazionali, Bartosz Bereszynski. Il polacco si dimostra molto cresciuto nella fase difensiva, grazie anche ad una forma fisica migliorata rispetto all'anno scorso. L'errore nel derby è un'onta che potrà cancellare domenica prossima, ma sia con la Lazio che con l'Atalanta, sembrava un giocatore diverso da quello che aveva iniziato il campionato. Pulito, efficace, battagliero, apprezzabile anche nel portar palla nella metà campo avversaria. Diciamo che con Candreva davanti, devi pensare sopratutto a difendere, perché il numero 87 sa come fare male da solo. Bene anche l'alchimia tra i due che, con i biancocelesti, ha portato molte situazioni intriganti. A cospetto dell'Atalanta, invece, Bere ha chiuso i varchi a Gomez, Lammers e Gosens, limitando alla grande Mojica, non disdegnando anche qualche entrata vigorosa.

Insomma, il gruppo difesa ha rimesso in linea di galleggiamento una barca che aveva destato preoccupazione, già dall'anno scorso, vista la quantità enorme di gol incassati. Adesso, la partita più complessa e peggiore per confermare tutte queste belle prestazioni, ma che – visto l'atteggiamento dell'ultima stracittadina – obbliga ad un coup de theatre, alla conferma se non miglioramento delle prestazioni finora mostrate. Il derby non si gioca. Si vince. Anche, e spesso, sapendo difendere maglia, campo, compagno e società. Avanti marinai!