ESCLUSIVA SN - 1946, Ferrera: "Ermanno Cristin, il 'bisontino' con colpi da fuoriclasse"

30.09.2015 19:46 di  Matteo Rosagni   vedi letture
ESCLUSIVA SN - 1946, Ferrera: "Ermanno Cristin, il 'bisontino' con colpi da fuoriclasse"
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Ermanno Cristin fu centravanti blucerchiato dalla metà degli anni '60 alla metà degli anni '70 e con i suoi gol scrisse alcune delle vittorie più belle di quella decade, decade in cui una Sampdoria romantica ed operaia aveva come principale obiettivo quello di riuscire a mantenere il posto nella massima serie. Cristin, con 35 reti in campionato, occupa tutt'oggi il diciottesimo posto nella classifica dei marcatori blucerchiati in Serie A, in coabitazione con Attilio Lombardo ed Antonio Cassano.

Questa sera, per 1946, la rubrica storica che Sampdorianews.net vi propone per i 69 anni del club di Corte Lambruschini, abbiamo il piacere di ospitare Marco Ferrera, speaker di Radio 19, che ci parla dei suoi ricordi legati proprio al grande attacccante friulano e ad alcune delle sue più importanti reti.

"Ermanno Cristin è nato a San Giorgio di Nogaro, in Friuli e giocò alla Sampdoria principalmente dal 1965 al 1972, facendo 34 gol. L'apice fu nel 1971, quando siglò 9 reti, tanti in una Sampdoria che lottava per non retrocedere ed in un campionato a 16 squadre con difese fortissime, dove era presente anche il libero, che facevano terminare molte gare sullo 0 a 0. Quell'anno, come detto, Cristin siglò 9 gol, mentre Salvi andò a segno invece 7 volte e così contribuì non poco alla salvezza.

Un primo importante ricordo legato al centravanti friulano lo ho da bambino, in una Domenica del 1966, quando Cristin venne atterrato in area dal portiere della Lazio, allo Stadio "Flaminio" di Roma: il fallo non venne fischiato e la partita terminò a reti inviolate, facendo da viatico alla sconfitta in casa contro la Juventus, che ci retrocesse matematicamente. Quel rigore non dato, divenne un sorta di icona negli anni successivi: per tutto il campionato di B, vinto magistralmente dai blucerchiati, nei Distinti campeggiò una gigantrografia che lo raffigurava e in molti locali, come ad esempio al Bar Roma di San Pier D'Arena, c'era appesa l'immagine di quell'atterramento in area di rigore col portiere che colpiva a mani basse le gambe di Cristin. L'arbitro di quel giorno, Bernardis di Trieste, fu un precursore del Trentalange di fine anni '90.

Cristin in B giocò poco, perché esplose Francesconi e si limitò a fare il cosidetto "lavoro sporco". Tornati in Serie A, ricordo sopratutto una partita, Sampdoria - Juventus del 10 Gennaio 1971: tirava una fredda tramontana e quindi con mio papà andammo in Gradinata Nord, in alto, sotto a quel parapetto del vecchio stadio che riparava dal freddo vento del Nord. Non essendo i Sud, vi erano molti juventini e mio padre, ricordo, mi fece molte delle classiche raccomandazioni come nu sta a criâ troppu, me raccumandu (non metterti ad urlare troppo, mi raccomando, n.d.r.). Segnò subito Salvi, poi verso la fine della partita, dopo una galoppata da metà campo, Cristin calciò un destro micidiale che andò ad insaccarsi sotto la traversa nell'angolo opposto. Corse poi per festeggiare un gol da vero fuoriclasse, crollando per la stanchezza a centrocampo. Gol da fuoriclasse sì, ma lui fuoriclasse non era: era sopratutto un grande lottatore, lo chiamavano il "bisontino", alto, prestante, Friulano verace.

Ho anche un ricordo comico legato a Cristin: durante una gara, solito lancio di Suarez da metà campo, Cristin si invola, corre corre corre e poi la palla gli picchia nella nuca schizzando nuovamente indietro. Invece, tornando a grandi marcature, arriviamo alla stagione 1972/73, Herrera allenatore, Sampdoria contro Torino, 21 Gennaio: blucerchiati subito in svantaggio con gol di Pulici, Cristin pareggiò sul finire del primo tempo. Poi Salvi siglò il gol vittoria nel secondo tempo, ma al Torino venne annullata una rete, apparentamente salvata da Lippi sulla linea di porta.

Anni dopo aver appeso le scarpette al chiodo, Cristin diventò allenatore delle giovanili del Rapallo, dove militava mio fratello e un giorno mio papà me lo fece trovare d'avanti: fece molto piacere, a me che avevo il suo poster in camera. In tempi più recenti, durante un incontro al Teatro della Gioventù, Cristin raccontò di quando arrivò a Genova, alla Stazione di Piazza Principe: era spaesato, disse, non sapeva dove si trovasse, lui che arrivava da un paesino del Nord Est italiano e per un ragazzino di diciott'anni fu una grande emozione".

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