2008 - 2009: Sampdoria sconfitta in ucraina e addio Coppa Uefa

2008 - 2009: Sampdoria sconfitta in ucraina e addio Coppa UefaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giacomo Morini
mercoledì 20 ottobre 2010, 17:00Giocavamo insieme, sempre io e te...
di Stefano Sommariva

Nella stagione 2008 - 2009, quando la competizione si chiamava ancora Coppa Uefa, la Sampdoria guidata da Walter Mazzarri riuscì a passare il turno nel girone della medesima competizione. Le regole erano diverse rispetto ad adesso: attualmente vi sono 4 squadre che compongono un girone e, come in Champions League, chi passa il turno sono le prime due classificate di ogni raggruppamento. Nell'edizione di due anni fa e anche di qualche anno prima, ogni girone era formato da 5 squadre: a turno ogni compagine usufruiva di un turno di riposo e a qualificarsi per i sedicesimi erano le prime 3 di ogni girone.

La Sampdoria arrivò all'ultima partita del raggruppamento a giocarsi la qualificazione, e la ottenne grazie alla vittoria casalinga sul Siviglia per 1-0 firmata da Jonathan Bottinelli sugli sviluppi di un calcio piazzato. Ecco che nei sedicesimi venne sorteggiato il Metalist, squadra ucraina sconosciuta alle italiane, ma che si rivelerà essere compagine di tutto rispetto. All'andata, tra le mura amiche fummo sconfitti per 1-0 e al ritorno non andò meglio.

Per la trasferta Mazzarri decise di tenere a riposo alcune pedine chiave in vista del campionato: Cassano, Palombo e Delvecchio non  partirono per la trasferta e il miste di San Vincenzo schierò una formazione piuttosto rimaneggiata. Il 3-5-2 non venne abbandonato: davanti a Mirante il terzetto difensivo era formato da Campagnaro, Gastaldello e Da Costa. In mediana Padalino e Ziegler agirono da esterni con Stankevicius e Dessena interni e Sammarco in regìa. Davanti il giovane Marilungo venne schierato assieme a Bellucci, capitano per l'occasione.

Le prime opportunità per andare a segno furono tutte di marca blucerchiata: prima è proprio Marilungo ad impegnare il portiere Goryainov, quindi è la volta di Dessena che viene anticipato dallo stesso portiere del Metalist e infine è Da Costa che ci prova di testa ma senza fortuna. Al primo affondo però il Metalist passa in vantaggio e questa rete, sommata a quella dell'andata, taglia definitivamente le gambe agli uomini di Mazzarri; la sigla Valyayev. Undici minuti più tardi è un calcio di punizione di Jaja a sorprendere un alquanto incerto Mirante; 2-0 e discorso qualificazione definitivamente chiuso.

Da qui la partita non riserva più grandi emozioni e la Samp esce mestamente dalla Coppa. Certo, la rosa non era all'altezza per competere su 3 fronti e, anche se qualcuno può storcere il naso, a mio avviso quella stagione non fu da buttare. Tredicesimo posto in campionato, questo è vero, quindi non troppo esaltante, ma sedicesimi di Coppa Uefa raggiunti e una finale di Coppa Italia persa solo dopo i calci di rigore. Per una competizione non totalmente esaltante e un'altra dove si era soltanto riusciti a passare il turno, ce n'è stata una terza nella quale siamo arrivati ad un soffio dalla vittoria.