1946 - I portieri blucerchiati fino al 1966 (2° parte)

30.09.2018 19:46 di  Guido Pallotti   vedi letture
1946 - I portieri blucerchiati fino al 1966 (2° parte)
© foto di Sampdorianews.net

ANTONIO PIN: sostituì nel ’53 il Bepi Moro e rimase fino al campionato ’55 -  ’56, disputando 97 partite e comportandosi più che dignitosamente, in quella Sampdoria giocava il mediano della Juventus Mari, carico di scudetti bianconeri, giunto in cambio di Opezzo, l’eterno Gaudenzio Bernasconi, l’argentino Humberto Rosa ed infine Eddie Firmani, grandissimo centravanti poi passato all’Inter, poi giovani di talento: Ronzon, Tortul, Mihalic. 
Narro un fatto raccontatomi da un amico di Padova, squadra nella quale, allenato dal mitico Nereo Rocco, giocò 187 partite. Il fatto si riferisce a un rigore assegnato alla Juventus, che già vinceva largamente, che Pin ritenendolo ingiusto, questionava con l’arbitro. Gli si avvicinò Omar Sivori che gli avrebbe detto più o meno: Smettila di far casino, stiamo vincendo con tre gol di scarto, te lo tiro piano sulla tua destra, così fai pure bella figura e glielo piazzò a fil del palo di sinistra … immagino ancor oggi il “Cabezon” fuggire e Antonio Pin inseguirlo fra le nuvole del Paradiso.

EZIO BARDELLI: scuola Milan, chiamato Fulmine per la somiglianza col personaggio del fumetto, dal ’56 al ’61 disputò nella Sampdoria 94 incontri, alternandosi con Rosin, mi pare di ricordare che avesse un fastidio ad un polso che gli ha impedito di svolgere una migliore carriera

UGO ROSIN: decisamente piccolo di statura 170 cm, rimase alla Samp dal ’55 al ’62, disputando 88 partite, protagonista del mitico quarto posto nel campionato 1960 – ’61, con 24 presenze. Finì la carriera nel Genoa in serie B, primo campionato in cadetteria della Sampdoria; ricordo una sua paratona sotto la Sud e sotto un’acqua torrenziale, che impedì alla Samp di vincere. Si alternò con Bardelli e Sattolo.

RANCO SATTOLO: arrivò alla Sampdoria nel campionato d’oro 1960 – ’61 giocandoci 10 partite, qui lo dico ma non lo giuro che fosse lui in porta nella rovinosa sconfitta 7 – 1 a Udine, mi baso solo sul fatto che i genoani ci chiedevano se Franco di cognome facesse Sattolo o Settolo. L’anno dopo passò alla Sambenedettese per ritornare quello successivo e rimanere con noi fino al 1966. Al suo ritorno trovò come allenatore Lerici che come il successivo, Ocwirk e poi Baldini lo alternarono a Battara, dando però più spazio al fiumano Sattolo. Il profeta Bernardini innamorato del sole di Pieve Ligure, approdò in una Samp disastrata e disastrosa, in sostituzione di Baldini e cominciò subito ad eliminare il dualismo fra i portieri: Pierone Battara diventò titolare inamovibile: era il campionato 1965 – 1966, retrocedemmo dopo un finale rocambolesco, soltanto per la sconfitta 2 – 1 contro la Juventus cannibale a Torino e per un 2-2 molto chiacchierato, con la doppia rimonta della Spal ai danni del Brescia.