Viviano che colpo di reni. Acquah non si ferma mai, Eder ci crede sempre

24.02.2015 20:47 di  Diego Anelli   vedi letture
Viviano che colpo di reni. Acquah non si ferma mai, Eder ci crede sempre
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Viviano 7: incolpevole sul goal, risponde presente su Niang in due occasioni nel corso della prima frazione. Trasmette sicurezza al reparto, tempestivo nelle uscite. Prodigioso nell'ultima azione sul tentativo di Bertolacci in mischia.

De Silvestri 6: il suo avvio non è dei migliori, soffre le accelerazioni di Falque, in ritardo sulla chiusura nella circostanza del vantaggio rossoblu. Cresce con il passare dei minuti, nella ripresa prova anche ad accompagnare l'azione offensiva. Nonostante un pestone ricevuto da Bertolacci su un traversone dal fondo, stringe i denti fino alla fine.

Romagnoli 6,5: un passo in avanti rispetto alle ultime prestazioni non convincenti. Gran senso della posizione, puntuale, preciso, efficace.

Silvestre 6,5: il Niang di questo periodo è un brutto cliente, ma guida il reparto con autorevolezza ed esperienza, limitando il raggio d'azione dell'ex milanista, realmente pericoloso in un'unica circostanza.

Regini 6: il duello con Perotti avrebbe dovuto indirizzare il derby a vantaggio del Genoa secondo molti esperti, ma Vasco riesce a limitare i danni. Fuori tempo, assieme all'intera retroguardia, sul goal di Falque. Non può commettere un ingenuo intervento falloso su un difensore sganciato in avanti in pieno recupero in un'innocua zona del campo, da quel fischio arbitrale è scaturita l'occasionissima rossoblu.

Palombo 6: tocca un elevato numero di palloni, ne sbaglia pochissimi. Agisce da diga davanti alla difesa, prezioso in fase di rottura del gioco avversario, limita gli interventi fallosi.

(66' Duncan 6: entra in campo con il giusto piglio, garantisce dinamismo e solidità alla mediana).

Acquah 7: uomo ovunque. È il primo a pressare in fase di non possesso, il primo ad assumersi la responsabilità di giocare la palla, deciso e puntuale nei contrasti, gioca spesso di prima intenzione, dai suoi piedi parte il traversone al bacio per l'occasione d'oro di Okaka.

Obiang 5,5: stranamente si rivela come il centrocampista meno in partita, fatica a lasciare il segno, pur compiendo un fondamentale lavoro in termini di raddoppio di marcatura sugli esterni. Clamorosa la chance sprecata nel finale a tu per tu con Perin.

Soriano 5,5: tatticamente prezioso compiendo un importante lavoro sporco, ma dai suoi piedi ci aspetta la solita giocata, la consueta verticalizzazione illuminante, stasera non è arrivata. (72' Muriel n.g.: al di là dello spezzone con goal a Verona, un minutaggio insufficiente dopo il lungo stop per poterlo valutare).

Eder 7: si danna l'anima come ci ha abituati dal primo giorno che ha indossato la maglia blucerchiata. Come con il Sassuolo è lui a riportare immediatamente la Sampdoria in parità dopo lo svantaggio a freddo, in un periodo nel quale sta gonfiando la rete con estrema facilità. La sua abitudine a credere su ogni palla vagante lo premia approfittando dell'incertezza di Roncaglia. Si rivela il centrocampista aggiunto nella ripresa. (84' Eto'o n.g.).

Okaka 6: è vero, il goal mancato sull'1-1 pesa eccome, ma abbiamo ritrovato finalmente l'Okaka combattivo, prezioso di inizio stagione. Lotta come un leone, fa salire la squadra nei momenti di maggiore pressione rossoblu, ritrovando quegli stimoli e quella condizione fisica che sembravano ormai lontani ricordi. Ora deve compiere il salto di qualità; ritrovare la via del goal, prima possibile.

All. Mihajlovic 6,5: la sua Sampdoria compie un importante passo in avanti rispetto le ultime deludenti prove, sia in termini di gioco che di spirito, al termine di una gara che avrebbe potuto terminare in ogni modo, con entrambe le squadre in grado di gettare al vento occasioni capitali. Viene premiato dalla scelta di confermare Acquah dal 1', Okaka ripaga la fiducia con una buona prestazione. Sull'1-1 si gioca la carta Muriel ripresentando il tridente, se la gioca fino alla fine. Ora si va alla ricerca dei tre punti, a partire da Bergamo, dove però dovremo fare i conti con tre assenti pesanti, in primis Eder, l'uomo davvero insostituibile.