Soriano giganteggia, Fernando sontuoso, riecco il predestinato Pereira

04.10.2015 17:50 di  Diego Anelli   vedi letture
Soriano giganteggia, Fernando sontuoso, riecco il predestinato Pereira
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Viviano 6,5: una gara meno impegnativa rispetto alle attese. Si fa trovare pronto ogni qual volta viene chiamato in causa. Sicuro sulla conclusione di Palacio prima del break e sul colpo in testa in tuffo di Biabiany nel finale. Nulla può su Perisic.

Pereira 7: il ragazzo dimostra che la serata di Bergamo rappresenta un episodio e torna ad offrire una prestazione maiuscola per qualità, tempismo e personalità. Fa un figurone sugli esterni interisti, spesso costretti a cambiare raggio d'azione. Suo l'assist al bacio di prima intenzione per il vantaggio. Soffre soltanto nel finale la spinta di Telles.

Zukanovic 6,5: l'ennesima prova di grande solidità e autorevolezza nel cuore della difesa. Sfiora di testa il vantaggio ad inizio gara. Non riesce, assieme a Moisander, a spazzare quella palla impazzita che porta al pari neroazzurro.

Moisander 6: nessun passo clamoroso a vuoto dopo la serataccia di Bergamo. Dimostra grande senso della posizione e alterna l'eleganza all'efficacia. Non impeccabile, ma, altrettanto sfortunato, in occasione del pari.

Mesbah 6,5: l'algerino resta su un buon standard di rendimento, ben superiore alla scorsa stagione. Diligente in copertura, non si risparmia qualche interessante progressione, come nei minuti precedenti al vantaggio servendo un pallone al bacio per Muriel, il cui colpo di testa fa la barba al palo.

Fernando 7: prestazione di grandissimo spessore tecnico-tattico. Imposta, contrasta, si sacrifica, detta i tempi alla manovra e soprattutto rompe sul nascere varie ripartenze potenzialmente pericolose. Sontuoso (87' Ivan n.g.).

Barreto 6,5: corre come un forsennato a tutto campo, arrivando all'estremo delle forze nel finale.

Soriano 7,5: giganteggia in mediana, dimostrandosi un Signor centrocampista, completo e moderno.  Sa fare di tutto e di più in mezzo al campo. Tecnica, dinamismo, visione di gioco, abnegazione, ottime verticalizzazioni. Applausi.

Correa 5,5: il goal divorato pesa come un macigno, ma non bisogna nemmeno scordare il resto della prestazione. Sfiora il goal con un siluro dalla trequarti, allarga bene il gioco e dà fastidio ai mediani neroazzurri. Potrebbe sfruttare meglio qualche contropiede, ma il goal sbagliato finisce per condizionare il resto della sua gara.

(55' Palombo 5,5: Entra a freddo per l'acciacco di Correa, Zenga lo inserisce davanti alla difesa ad agire da diga, ma la Samp fatica ad uscire dalla sua metà campo nel finale. Timido in un paio di ripartenze).

Muriel 6,5: ha il merito di inserire il proprio nome nella lista dei marcatori capitalizzando nel migliore dei modi lo splendido traversone di Pereira. Sfiora di testa la gioia personale e non trova il raddoppio in contropiede a campo aperto. Ripresa con importanti segnali di partecipazione alla manovra dopo i primi 45' piuttosto opachi. (76' Cassano n.g.).

Eder 7: si conferma l'autentico valore aggiunto oltre all'uomo ovunque. Conclude, indossa le vesti dell'assist man, fraseggia con i compagni, si trasforma nel centrocampista aggiunto ed evita il potenziale svantaggio nel finale.

All. Zenga 6,5: la sua Sampdoria diverte, imposta la gara contro una grande probabilmente imparando anche dai segnali emersi dalla sfida comunque vinta con la Roma, crea mille occasioni, ma spesso non si dimostra sufficientemente lucida in fase realizzativa. Abbiamo visto netti miglioramenti in termini di gioco e continuità. Non ha convinto la preferenza per Palombo rispetto ad Ivan in un momento topico della sfida.