Gabbiadini illumina, Romero e difesa sugli scudi, Rizzo instancabile

14.12.2014 14:54 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
Gabbiadini illumina, Romero e difesa sugli scudi, Rizzo instancabile
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© foto di Alberto Lingria/PhotoViews

Romero 7,5: dopo appena quattro minuti di gioco Tevez scalda i guantoni del portiere argentino, abile e tempestivo nell’allungarsi e deviare in corner la velenosa traiettoria della sua conclusione. Nel primo tempo dice di no a Morata e nella ripresa si supera con un volo plastico sul tiro da fuori di Marchisio. Sicuro in presa alta.

Cacciatore 7: argina Pogba anche nel primo tempo, quando la pressione della Juventus è al massimo. Cresce nella seconda frazione, lottando come un leone e proponendosi anche a sostegno della manovra offensiva blucerchiata.

Romagnoli 7: il centrale gioca con la malizia di un veterano e il piglio del giovane talento che rappresenta. Mette la gamba nei momenti topici, risolvendo situazioni intricate, come al 35’ della ripresa, quando il suo intervento con perfetta scelta di tempo mette fuori causa Tevez.

Gastaldello 7: prende le misure agli attaccanti della Vecchia Signora col passare dei minuti e trascina i compagni nella seconda frazione, tentando la sortita palla al piede per far salire la squadra e giocando d’anticipo.

Regini 6,5: primo tempo negativo, in balia di un Pereyra capace di svariare su tutto il fronte d’attacco bianconero e colpevole sulla rete di Evra. Nella ripresa si riscatta alla grande con una discesa da manuale della perfetta ripartenza, che propizia la rete dell’1-1 di Gabbiadini.

Palombo 7: bloccato nel primo tempo, quando la squadra di Allegri attacca a pieno regime facendo saltare le marcature e creando affanni, nella ripresa cambia volto al pari dei compagni: l’intervento pulito in scivolata a chiudere su Pogba in piena area al 36’ s.t. vale tanto quanto una rete.

Rizzo 7: intraprendenza , tecnica e corsa al servizio della squadra. Mantiene fiato e lucidità sino al recupero, si sacrifica, si propone, alimenta l’azione offensiva (il tacco ad aprire per Gabbiadini al 38’ s.t. merita una menzione speciale) ed è prezioso in fase di copertura, dimostrando freddezza.

Obiang 6,5: la prima mezz’ora la Juve domina e tutto il centrocampo doriano non riesce a mantenere il possesso palla, prova la conclusione dalla distanza ma non trova lo specchio. Lo spagnolo è un diesel e prende coraggio col passare dei minuti, duettando con intelligenza con i compagni.

(dal 38’ s.t. Duncan 6,5: entra con la grinta giusta in partita; Vidal, già ammonito, interviene a forbice su di lui, ma per Doveri non si tratta di un intervento falloso)

Krsticic 5: nel primo tempo il centrocampo blucerchiato viene messo sistematicamente in difficoltà dai bianconeri e il serbo non riesce a fungere da raccordo tra i reparti. Nella ripresa lascia il posto a Gabbiadini.

(dal 1’ s.t. Gabbiadini 7: il cambio della svolta. Trasforma in oro il primo pallone che tocca, che si trasforma in una pennellata che gela lo Juventus Stadium. Uno strepitoso Buffon si oppone alla doppietta. Il sinistro è caldo).

Okaka 6: stretto nella morsa Bonucci-Ogbonna, ha un raggio d’azione limitato, ma cerca di alzare il baricentro della squadra e nel primo tempo se la squadra guadagna metri è quasi esclusivamente per merito suo, anche se il controllo non sempre riesce. Ammonito, esce per fare posto a Bergessio.

(Dal 28’s.t. Bergessio 6,5: El Toro tiene fede al suo soprannome, lottando per impedire alla Juventus di ripartire e mettendo il fisico quando occorre).

Eder 7: firma l’assist per Gabbiadini dopo la cavalcata solitaria di Vasco Regini, quando riesce a infilarsi tra i difensori bianconeri (che vanno al raddoppio perennemente su di lui) viene spesso fermato con le cattive.

Mihajlovic 7,5: opta per il 4-3-1-2, facendo partire dalla panchina Soriano e Gabbiadini. La Juve viaggia a ritmi altissimi e la Samp è schiacciata nella propria metacampo per più di mezz’ora. Dopo il gol di Evra passa al 4-3-3, ma i blucerchiati riescono soltanto sporadicamente ad affacciarsi dalle parti di Buffon. Nella ripresa la squadra cambia volto: merito dell’inserimento della pedina Gabbiadini sullo scacchiere e probabilmente di uno dei suoi celebri discorsi motivazionali. Lo stratega in conferenza stampa aveva citato il western all’italiana: di sicuro un po’ di rumore allo Juventus Stadium si è sentito.