Cacciatore e Regini in costante difficoltà, Okaka delude, Eder predica nel deserto

05.01.2015 23:07 di  Diego Anelli   vedi letture
Cacciatore e Regini in costante difficoltà, Okaka delude, Eder predica nel deserto
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© foto di Andrea Ninni/Image Sport

Viviano 5,5: torna titolare in campionato dopo circa due mesi e mezzo. Risponde presente sulla punizione di Biglia, un paio di uscite fuori tempo complicano la vita al reparto arretrato. Incolpevole sui goal.

Cacciatore 4,5: non riesce nell'intento di non far rimpiangere l'ex De Silvestri, la cui assenza si sente eccome. Il vantaggio arriva dalla corsia di sua competenza, non spinge come ci si aspetterebbe, alcuni suoi retropassaggi fanno trattenere il respiro.

Romagnoli 5,5: contrariamente ad alcuni compagni di reparto non va alla deriva nonostante la giovane età, anche se il miglior Romagnoli si è sicuramente visto in altre occasioni. Perde diversi palloni in fase d'impostazione.

Gastaldello 5: fatica a prendere le misure su Djordjevic, non riuscendo a guidare il reparto con il consueto tempismo.

Regini 4,5: Felipe Anderson si rivela un autentico incubo, come se non bastasse si aggiungono le sovrapposizioni di Basta a complicare le cose all'ex Empoli. Mihajlovic prova a consigliargli come tenere la posizione, ma invano. Dinanzi però all'astro nascente brasiliano, autore di una doppietta anche a S. Siro contro l'Inter, c'era sicuramente poco da fare. Qualche raddoppio di marcatura non avrebbe fatto male.

Rizzo 5,5: è tra i più dinamici nelle file blucerchiate, anche se non riesce a lasciare tracce particolari contrariamente alle ottime prove offerte a fine 2014.

(46' Wzsolek 5,5: si rivede finalmente in campionato, riassapora il gusto del terreno di gioco proprio una volta partito Gabbiadini. Evidenti le lacune in fase di copertura, tra gli ultimi però a gettare la spugna con un paio di serpentine non seguite dai compagni di reparto).

Palombo 5: la sua diga davanti alla difesa servirebbe come il pane in una serata di difficoltà complessiva, non tampona centralmente e perde alcuni pericolosi palloni in fase d'impostazione.

Obiang 5: viene bruciato da Parolo in occasione del vantaggio, Felipe Anderson resiste al suo tentativo di intervento falloso sull'azione che chiude definitivamente la gara. Tra i pochi a provare invano a costruire gioco. Nervoso mentre si accomoda in panchina (68' Bergessio n.g.).

Soriano 5: viene collocato alle spalle del tandem offensivo, ma non incide, fatica a trovare la posizione, finendo per restare imbottigliato tra Biglia e i centrali laziali. Un pallone in profondità per Eder avrebbe meritato più di una bandierina alzata per un offside inesistente.

Eder 5,5: è l'uomo più pericoloso dei blucerchiati, sia in versione assist-man, che come riferimento offensivo centrale. I tagli centrali e le diagonali mettono in difficoltà la retroguardia biancoceleste finchè si resta in partita. (74' Duncan n.g.)

Okaka 5: il suo primo tempo è lontano anni luce dal suo standard di rendimento in blucerchiato, avulso dal gioco e  senza la consueta voglia di combattere. Meglio nella ripresa, chiede giustamente un penalty per la trattenuta di Radu, ma il direttore di gara lascia correre. La Sampdoria ha bisogno di un Okaka affamato, stasera la Lazio ha avuto vita facile nel marcarlo.

All. Mihajlovic 5,5: si gioca a sorpresa la carta Wszolek nell'intervallo per passare dal 4-3-1-2 al 4-3-3, non avendo altre alternative in grado di assicurare il cambio di modulo. Stasera la Sampdoria, con questo atteggiamento, avrebbe comunque perso a prescindere da chi è partito e da chi mancava per infortunio. La vera Sampdoria è un'altra, stasera all'Olimpico è scesa in campo la sua più brutta copia, sarà compito di Sinisa comprenderne le ragioni.