Fiducia e ottimismo sugli aspetti da migliorare. Tutelare una stagione da incorniciare

Giornalista Pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net, fondato 12 novembre 2008. Collabora con Alfredopedulla.com, TMW Magazine, Tuttoentella.com, Antenna Blu.
17.04.2017 09:28 di Diego Anelli   vedi letture
Fiducia e ottimismo sugli aspetti da migliorare. Tutelare una stagione da incorniciare
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© foto di Simone Lorini

Questa Sampdoria ha meritatamente ricevuto complimenti e attestati di stima per il gioco espresso, ha scritto importanti pagine nella nostra storia recente con i trionfi in entrambe le stracittadine e il doppio blitz a San Siro. Giampaolo interpreta un ruolo fondamentale, i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Dall'inatteso successo contro la Roma è riuscito a far compiere al gruppo un passo in avanti, incrementando l'autostima dei ragazzi e avvicinandosi sensibilmente all'obiettivo della continuità.

Negli ultimi mesi i blucerchiati erano usciti sconfitti, peraltro di misura e disputando una ripresa di grossa personalità, soltanto contro la Juventus, conquistando l'intera posta in palio contro formazioni in lotta per la Champions (Roma), per l'Europa League (Milan, Inter), sfiorando l'ennesima vittoria (Fiorentina). In questa striscia di risultati utili consecutivi bisogna soffermarsi anche sul pareggio con il Palermo ed esiste un motivo. Sia chiaro, non possiamo vincerle tutte, ma se con il Cagliari, peraltro avversario non lontano dal centro classifica, è soltanto mancata la quarta vittoria consecutiva e si è fatto tutto per vincere correndo anche grossi rischi, in terra siciliana si erano nuovamente palesati alcuni segnali non brillanti.

Quando si affrontano avversari di caratura inferiore si tende spesso a staccare leggermente la spina, talvolta l'approccio alla gara non è dei migliori nei primi minuti, oppure si parte con un piglio soddisfacente ma non si riesce ad offrire una prestazione costante. Era talvolta capitato in passato con altre formazioni di quel livello, ma se contro il Crotone di alcuni mesi fa e i rosanero possono anche bastare alcuni spezzoni di gara giocati in maniera convinta per non uscire sconfitti, l'obiettivo può non essere raggiunto appena migliora la caratura dell'avversario.

Quanto ottenuto finora dal mister è già stato straordinario, anche in termini di continuità, un percorso notevolmente migliorato strada facendo nonostante la bassa età media della squadra. È risaputo, quando si lavora con una rosa in gran parte formata da profili giovani, gli alti e bassi sono fisiologici. Sia chiaro, il Sassuolo non ha fatto cose straordinarie, analizzando complessivamente la gara se fossimo usciti con un pareggio ci poteva anche stare, non si sarebbe parlato di furto, ma sicuramente non abbiamo ammirato la solita Sampdoria. Ci può stare una battuta d'arresto, fortunatamente si tratta di una sconfitta indolore in termini di classifica, peraltro non macchia in alcun modo il nostro cammino, ma le gare contro avversari ampiamente alla nostra portata rappresentano un aspetto sul quale bisogna lavorare e migliorare.

È vero, il Sassuolo si è sempre contraddistinto per la qualità del gioco espresso, i talenti messi in luce, l'identità tattica impressa da Di Francesco, niente da dire, ma sabato gli emiliani, protagonisti di un'annata al di sotto delle attese a causa degli strascichi dell'Europa League e dell'infermeria sempre sovraffollata, erano privi degli uomini migliori in zona realizzativa (Defrel e Berardi) e si sono resi pericolosi in un numero di occasioni superiore alle attese. A tratti abbiamo giocato sotto ritmo, in tali condizioni il prolungato possesso palla e il fraseggio nel breve alla ricerca dell'imbucata possono raramente trovare il guizzo vincente, andando a sbattere contro il muro eretto dagli avversari.

Le note positive comunque non mancano anche in una giornata priva di particolari acuti; la prestazione gagliarda di Regini, attento sulle diagonali difensive e propositivo in fase di spinta, il buon impatto a gara in corso di Linetty, purtroppo squalificato nel prossimo turno, lo spirito battagliero di Skriniar, i segnali provenienti da Praet, senza dimenticare l'importante afflusso di tifosi doriani nonostante il ponte pasquale. Adesso arriva il Crotone, un avversario contro il quale non avevamo particolarmente brillato all'andata. Come con il Pescara dobbiamo dimostrare di aver imparato dagli errori del passato, conquistare l'intera posta in palio, un obiettivo possibile soltanto giocando da Sampdoria, con la giusta carica agonistica e la determinazione delle grosse occasioni. I calabresi, reduci da sette punti tra Chievo, Inter e Torino, stanno vivendo il miglior periodo dell'annata e puntano ad accorciare nuovamente il gap dall'Empoli.

Ci attendiamo un avversario con il sangue agli occhi, ma noi non dovremo essere di meno, proseguendo il positivo cammino interno ed evitando di terminare l'annata con qualche risultato non all'altezza. Finire in calando una stagione ricca di soddisfazioni rappresenta un rischio che sinceramente non possiamo correre visto il lavoro svolto da Giampaolo anche nella testa dei ragazzi che non devono mai perdere il contatto con la realtà. Contro qualunque avversario ci sono 3 punti in palio e quelli da conquistare contro presunte matricole pesano come quelli meritevoli di copertine sui giornali e festeggiamenti a non finire sui social.

Agli immancabili mugugnoni c'è poco da dire, soltanto che nessuno ha mai pensato di essere imbattibile, ogni doriano che si rispetti è ben consapevole degli obiettivi realisticamente raggiungibili da questa squadra, conoscendone pregi e difetti. Se fossimo stati continui anche ad inizio stagione, non avessimo manifestato lacune sulle fasce, se non si fosse infortunato Muriel, se non avessimo perso punti contro le piccole, se fossimo più svegli sui calci piazzati...ecc ecc... Troppi “se”, senza i quali probabilmente avremmo vinto tutte le gare e vinto il secondo Scudetto. Fiducia e ottimismo, il lavoro svolto in campo e sul mercato nell'ultimo anno lo merita senz'altro.