ESCLUSIVA SN - Yepes: "La Sampdoria ha cambiato mentalità. Un onore la fiducia di Pirlo"

09.11.2023 09:17 di  Lidia Vivaldi   vedi letture
ESCLUSIVA SN - Yepes: "La Sampdoria ha cambiato mentalità. Un onore la fiducia di Pirlo"
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Dopo la bella vittoria di sabato scorso, la Sampdoria sembra aver finalmente ritrovato la sua identità, animata da un rinnovato spirito di gruppo, e dal sempre forte legame con i tifosi. Per parlare di questi e di altri temi legati al momento blucerchiato, Sampdorianews.net ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Gerard Yepes Laut.

Siamo reduci da una stagione soffertissima in campo e a livello societario. Il tuo minutaggio è andato a calare con il passare delle giornate. A livello umano e calcistico le difficoltà che hai affrontato nello scorso campionato. "E' stato un anno molto difficile sotto tutti gli aspetti. Quando è arrivato il nuovo mister (Stankovic, n.d.r.) ho trovato molto spazio e mi ha dato fiducia, poi, tra qualche problemino fisico e qualche scelta tecnica, ho avuto meno opportunità. La situazione era drammatica, ma per fortuna lo spogliatoio è sempre stato unito: quella è stata una delle poche cose positive della scorsa stagione, il fatto che tra di noi eravamo più che compagni, eravamo tanto amici e c'erano bei rapporti. Anche se la situazione era molto brutta qualche sorriso ogni tanto riuscivamo a strapparlo l'uno all'altro. Questo è stato un aspetto positivo dentro tutto il dramma che c'era l'anno scorso. Purtroppo le cose non sono andate come tutti volevamo, io da dentro l'ho vissuto con un male al cuore per la situazione anche societaria in cui eravamo, perché non dimentico il fatto che, prima di arrivare in prima squadra, io andavo nei distinti e tifavo la Sampdoria 'da fuori', ho un attaccamento alla maglia importante, dato che è la società che mi ha cresciuto e mi ha dato l'opportunità di esordire tra i grandi e di essere qui ora."

Andrea Pirlo, nonostante qualche rinforzo estivo a centrocampo, ti sta dando molta fiducia in cabina di regia e il tuo rendimento ne sta traendo beneficio. Le responsabilità e il tuo impatto con la serie B. "Per me è un onore che il mister mi dia tutta questa fiducia, in un ruolo così importante, quello che era anche il suo ruolo... In allenamento, quando facciamo le correzioni tattiche,o quando guardiamo i video, io apro bene le orecchie perché c'è solo da imparare. Il campionato è molto, molto diverso: in Serie A c'è tanta qualità, mentre in Serie B è tutto molto livellato, si vincono e si perdono le partite per piccoli dettagli, per una giocata fortunata o sfortunata, per un palo dentro o fuori. Sono questi dettagli che fanno la differenza."

Le scorie della retrocessione, il cambio di mentalità. Cosa vi ha maggiormente frenato nella prima parte di stagione, nonostante le buone premesse del precampionato? "Ne abbiamo parlato nello spogliatoio, ma non siamo riusciti a trovare il motivo, anche perché se lo trovavamo prima potevamo risolvere tutto subito... Secondo me è stata anche una questione mentale: ad un certo momento abbiamo fatto punto e a capo, abbiamo riazzerato tutto, e abbiamo fatto ancora più squadra. Questo è un gruppo molto sano, eravamo già molto uniti, come ho detto, ma abbiamo ricominciato da zero con una nuova mentalità, una mentalità positiva. La società ci ha messo a disposizione un mental coach che ci sta aiutando, per quelli che hanno voglia di ascoltarlo serve tanto. Sotto questo aspetto siamo migliorati molto, può essere un punto di partenza il fatto di avere cambiato radicalmente mentalità. Si è visto anche nella partita contro il Palermo il cambiamento che ha fatto la squadra."

Hai fatto riferimento alla gara contro il Palermo, in cui abbiamo sfoderato una prestazione di spessore per tecnica e spirito battagliero. Sei andato anche vicino al gol: il feeling realizzativo può rappresentare un ulteriore step di crescita per te? "Assolutamente. Come centrocampista che gioca davanti alla difesa è vero che non è il mio compito principale, ma sarebbe importante e mi farebbe tanto piacere fare almeno 3-4 gol durante l'anno per riuscire ad aiutare la squadra. Anche se la mia funzione in campo è ben diversa, dare un contributo alla squadra sotto questo aspetto sarebbe molto importante."

I tuoi compagni Vieira e Kasami si sono resi protagonisti di una prova superlativa. Come ti sei sentito ad avere al fianco due combattenti? "Loro sono due giocatori con tanta esperienza, soprattutto Kasami con tantissime presenze anche a livello di coppe europee, ha giocato partite importanti. Ronny è un giocatore che nella maggior parte della sua carriera ha fatto la Serie A. Sono due elementi molto importanti per noi, io mi trovo molto bene vicino a loro perché completano i punti deboli che ho io, mentre io posso completare i loro punti deboli. Secondo me possiamo costituire un grande centrocampo, abbiamo le possibilità e ora che ci stiamo trovando a giocare bene insieme ci possiamo togliere delle grandi soddisfazioni".
 

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