Sampdoria, Stankovic: "Lo stato mentale è la cosa che più mi preoccupa. Se sono io il problema, lo accetto"

30.04.2023 21:21 di Lidia Vivaldi   vedi letture
Sampdoria, Stankovic: "Lo stato mentale è la cosa che più mi preoccupa. Se sono io il problema, lo accetto"
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Al termine di Fiorentina-Sampdoria mister Dejan Stankovic ha parlato in conferenza stampa della brutta prestazione offerta dalla squadra, in particolare nel secondo tempo:

C'è un motivo per cui ci ha messo tanto ad uscire dagli spogliatoi? "Dopo partite che finiscono così ci sono parole in più che dobbiamo dirci. Tra noi e la dirigenza... Ci sono modi e modi di perdere - riporta Tuttomercatoweb.com -. Sapevo che ci sarebbero state mille difficoltà ma non mi aspettavo di subire così tanto nel secondo tempo. Nel primo eravamo scomodi, abbiamo dato fastidio, ma abbiamo preso gol nel recupero. Ci siamo sciolti e non mi piace per niente, fare analisi è difficile dopo un 5-0. Il vero fallimento è quando smetti di lottare".

Nel secondo tempo l'abbiamo vista confortata. "Ho la polmonite, da due giorni lotto con la febbre a quaranta e non ho forza. Quella è l'unica ragione... Almeno ero dove volevo, vicino ai miei ragazzi".

Come mai ha inserito e poi tolto Djuricic? "Ha preso una botta forte, lo vedevo in difficoltà. Leris era stato bravissimo, ha limitato tanto un giocatore spettacolare come Amrabat. Era lì a vincere duelli e seconde palle, senza di lui abbiamo perso tanto. Tornassi indietro lo rifarei, era quella la scelta".

Qual è l'obiettivo, difendere l'orgoglio? "Sì, domani ci vediamo con i ragazzi e parliamo, vediamo come stiamo e come si può reagire. Ormai è tardi per risolvere le problematiche... Lo stato mentale è la cosa che mi preoccupa di più, è difficile entrare nelle teste dei ragazzi e capire come si sentono, anche parlandoci e provando a motivarli ogni giorno. Arrivare ad avere una reazione è tosta, è difficile... E non abbiamo neanche tempo, tra tre giorni si rigioca. Dobbiamo essere forti".

Perché Sabiri non trova spazio? "Per me adesso è difficile parlare di Sabiri, dopo una partita del genere... Magari con un altro risultato poteva far vedere qualcosa di più. Tra meno di due mesi sarà qua, lo vedrete dal vivo e darete voi i giudizi".

Prima della partita abbiamo visto un bel gesto con Biraghi. "Quando ero all'Inter era un ragazzino della Primavera e io avevo questa abitudine di abbracciare tutti i giovani quando venivano. Ricordo anche Bonucci, ancora oggi mi saluta con un affetto da fratello. Gli ho pure dato un soprannome ma a lui non piace... (ride, ndr). Ho fatto i complimenti a lui e Italiano, ora entrano in un mese in cui si decide tanto e io ho avuto la fortuna di giocare per certi obiettivi".

La sua presenza è in discussione? "Ho pensato che se sono io il problema, amen, lo accetto con grande dignità e orgoglio. Io almeno ho dato tutto me stesso e ho zero rimpianti, rifarei cento volte lo stesso percorso. Il 5-0 è mia responsabilità, giusto discuterne".

Lei vuole rimanere sul treno Sampdoria fino a giugno? "Ci sono le finestre e le uscite d'emergenza. Io sono emotivo e diretto, non so se è un pregio, forse in questi momenti più un difetto. Si deve andare fino alla fine ma dobbiamo scegliere a quale velocità. Se è colpa mia lo accetto ma dobbiamo stare tutti insieme, nello stesso concetto. Mettiamo da parte i problemi intorno, ma ci sono modi e modi di perdere".

Si sente deluso dai suoi giocatori? "Come parola è grossa, non so se la userei. Però mi aspettavo un maggior legame tra di loro: dieci minuti in cui arrivano da tutte le parti possono capitare, ma fino al 46' non eravamo così in difficoltà da venire poi travolti così. Non si può accettare una roba del genere".