Sampdoria, Giampaolo: "Essere allenatore della Samp, vale la pena morire per questo tipo di partite"

30.04.2022 21:14 di  Serena Timossi  Twitter:    vedi letture
Sampdoria, Giampaolo: "Essere allenatore della Samp, vale la pena morire per questo tipo di partite"
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Il Derby della Lanterna numero 125 si tinge ancora di blucerchiato: una vittoria al cardiopalma, un 1-0 firmato Sabiri che può valere la stagione e decretare la fine delle speranze di una diretta concorrente. Marco Giampaolo esulta, ma invita comunque alla prudenza, con tre giornate ancora tutte da giocare. Il tecnico della Samp ha analizzato il match dei suoi ragazzi in conferenza stampa, 

E' la vittoria più bella nei derby? "Potete immaginare il carico di responsabilità emotiva, il peso di questa partita. Non era un semplice derby inserito in un calendario dove i giochi si devono ancora fare. Questa partita cadeva a quattro giornate dalla fine con le due squadre che avevano bisogno di fare punti. In palio c'era molto di più: punti salvezza pesantissima. Un carico di responsabilità diverso ma devo dire che la squadra è stata molto brava a giocare una partita giusta senza mai perdere la testa con scene di isterismo o quant'altro. La vittoria è pesante. Sappiamo quanto i nostri tifosi ci tenessero. E' una vittoria che ci permette di fare un buon salto. Ci manca ancora qualcosa però ci arriviamo meglio a questo finale di campionato".

E' una rivincita di tutto l'ambiente Samp a quel gol di Boselli al 96'? "Credo che i nostri tifosi ci tenessero particolarmente. E' stato uno degli argomenti in settimana, chiaramente da parte della nostra tifoseria e penso che questa vittoria li abbia comunque resi felici e orgogliosi".

Se deve scegliere un'istantanea di questo derby? "Quando sono entrato in campo, coreografia splendida, e il fischio finale quando sono andato via. Sono felice per la mia squadra perchè chi sta dentro conosce bene quali sono le dinamiche e i sentimenti. Sono felice per i miei calciatori ma voglio anche spendere una parola per chi ha perso e per Criscito che ha sbagliato il rigore. Noi festeggiamo ma mi metto nei panni di chi ha perso. Questo è il calcio, lo sport".

Ekdal, Sabiri e Audero? "Albin ha fatto una grandissima partita ma lo abbiamo portato a questa gara con i giusti pesi e contrappesi. Gestito al meglio delle nostre possibilità. Lo avevo preparato già ieri ed è stato bravo. Tre giorni fa ed era uscito dall'allenamento che aveva il solito problema. Ha fatto una partita di grande spessore. Son contento per Sabiri perchè i giovani hanno bisogno di questa iniezione di grande fiducia. Sono soprattutto contento per Audero perchè quando sono arrivato qui c'era sempre il problema Audero-Falcone, ve la siete gestita per diverse settimane. Sono contento per lui perchè parlare un rigore al 96' e decretare questo tipo di risultato lo riconcilia con la tifoseria".

E' anche una sua rivincita? "Alle critiche sono abituato. Non leggo i giornali, non sono social. Se dipendesse da me voi non guadagnereste un euro (ride ndr). Fa parte del mestiere, lo so. Ma io non mi sono mai pentito di tornare alla Samp perchè la Samp fa parte di me. Mi sono messo in gioco. Io vado avanti spedito per quello che è il mio lavoro. Non ho rivincite da prendermi. Devo solo fare il mio lavoro. Sono contento per la squadra e per i tifosi".

Una dedica. "Ai nostri tifosi. A tutta la nostra tifoseria, a tutti i doriani". Non è ancora finita. "Non è finita. Lunedì pomeriggio ci alleniamo. Qualcuno c'ha provato a dire martedì. Prima ci salviamo e poi gli allenamenti li faccio gestire a loro".

Lo schema? "Abbiamo un po' più di solidità. Abbiamo gli esterni contati. Quando ho tolto Candreva abbiamo cambiato sistema di gioco. Ogni partita è diversa e vediamo chi abbiamo a disposizione".

La più grande soddisfazione dal suo ritorno alla Samp? "Tutta la squadra ha fatto una partita giusta dal piano emotivo. Mi è piaciuta la capacità di gestire quel tipo di gara con quel tipo di peso e importanza. Sono stati bravi a starci sempre. Devo dire che questo mestiere è bello quando vinci queste partite davanti a questo tipo di pubblico e ti ripaga di amarezze e delusioni. Essere allenatore della Samp, vale la pena morire per questo tipo di partite".